Micotossine nella pasta e nel pane: un pericolo ancora più grave per i bambini

19 ottobre 2016

Nel suo intervento al convegno ‘Liberiamo la Sicilia’, Saverio De Bonis, presidente del Comitato Grano Salus, si è soffermato anche sugli effetti di sostanze nocive contenute nel grano importato sulla salute dei più piccoli. E, poi, l’aspetto economico: dalle lobby della pasta all’inerzia del Governo fino alla presa di posizione della Corte dei Conti europea che ha accusato la Commissione di non avere valutato adeguatamente il sostegno fornito con la PAC…

“Pasta, pane e merende destinate ai pasti nelle scuole, frequentate da bambini di due e tre anni, con livelli di piombo superiori ai limiti consentiti. Micotossine, in particolare deossinivalenolo, in due formati di pasta che per sagoma e confezionamento inducevano il consumatore a ritenere che fossero indirizzati all’alimentazione dei più piccoli. Per questo 14 imprenditori pugliesi e del Centro-nord Italia sono stati denunciati dopo una indagine della Procura di Trani durata due anni che ha disposto il sequestro di oltre10.000 quintali di semola, ricavata essenzialmente da grano non italiano”.

La notizia è dello scorso aprile ed è arrivata come un terremoto sull’industria della pasta e dei prodotti da forno che, come abbiamo avuto modo di dirvi, continua imperterrita ad usare il brand Made in Italy quando la materia prima che usano non ha nulla di italiano. Si tratta, infatti, come ricorda l’inchiesta della Procura di Trani, di grano estero. Importato principalmente da Paesi dell’est europeo o dal Canada, del tutto insicuro sotto il profilo sanitario.

Saverio De Bonis al convegno Liberiamo la Sicilia (15 Ottobre, Palermo)

Saverio De Bonis al convegno Liberiamo la Sicilia (15 Ottobre, Palermo)

A ricordare questa inchiesta è stato Saverio De Bonis, presidente del Comitato Grano Salus, sabato scorso a Palermo per la convention ‘Liberiamo la Sicilia’ organizzata dall’associazione I Nuovi Vespri (sotto alcuni articolo sull’evento). 

Intanto, ricordiamo che le micotossine sono sostanze chimiche prodotte da alcune muffe, molte di esse sono addirittura tra i più potenti cancerogeni e per questo sono oggetto di controlli e monitoraggi, e sono ammesse dalla normativa soltanto in piccolissime dosi, espresse in parti per miliardo (ppb).

“Il problema- ha dichiarato De Bonis dinnanzi all’attentissima platea del Teatro Jolly- è che i limiti europei sono tarati su un consumatore europeo medio che consuma 5 kg di pasta all’anno. Il consumo italiano è di 27 Kg pro-capite l’anno, cinque volte in più rispetto alla media europea. Nel Sud Italia il consumo è ancora più alto. Quindi i meridionali sono ancora più esposti”.

“E’ un problema di salute per tutti, ma lo è ancora di più per i nostri bambini. Per risolverlo o gli italiani devono ridurre il consumo di pasta, oppure il limite previsto di micotossina DON (750 ppb) deve essere ridotto dall’industria alimentare di almeno cinque volte. Devono cioè aumentare la qualità sanitaria”. De Bonis ha esortato a firmare la petizione online con cui si chiede al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di attivarsi affinché questi limiti vengano abbassati (ve ne abbiamo parlato qua).

Altro dato interessante ricordato da De Bonis è l’aumento dei casi di celiachia correlati all’uso del glifosate, un diserbante che in Canada (e non solo) viene usato anche come disseccante (per fare maturare la pianta in condizioni climatiche avverse). Sappiamo, che secondo uno studio del MIT, Massachusetts Institute of Technology il glifosate sarebbe responsabile di malattie ben più gravi (qui lo studio)

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Il rischio sanitario a cui le industrie ci espongono è,va da sé, strettamente legato ad una questione di business e di lobby che ha messo in ginocchio la nostra agricoltura:

Il grano italiano è di qualità eccellente e se ne potrebbe produrre in quantità necessaria. Il vero problema è che gli industriali della pasta preferiscono comprare quello canadese o ucraino solo perché costa di meno”.

“La pasta a filiera tutta italiana- ha sottolineato il presidente del Comitato Grano Salus- non arriva al 10% delle referenze in vendita nel nostro Paese. Nessuno tra il 91% dei marchi che importano semola lo dichiara nelle etichette. Anzi, aggiungono bandierine e coccarde tricolorate che lasciano intendere al consumatore che si tratti di prodotti italiani”.

14741043_1435206893175588_697815602_nE, intanto, le nostre campagne muoiono:“Passando dal grano alla pasta i prezzi aumentano del 500%, al pane del 1400%. I margini per restituire reddito agli agricoltori ci sono, ma deve intervenire il Governo”.

“L’agricoltura ha avuto un grosso contraccolpo dall’apertura indiscriminata dei mercati internazionali e dalla riduzione del budget Ue agricolo. E’ stato tradito l’obiettivo storico dei trattati di garantire un tenore di vita equo alle comunità rurali”. “Gli agricoltori sono costretti a pagare prezzi più alti per quello che acquistano e ottenere prezzi più bassi per ciò che vendono”.

Di questa tragica situazione sembra essersi accorta, ufficialmente, solo la Corte dei corteConti europea, che in un comunicato stampa dello scorso 7 Aprile dice chiaramente che “la Commissione europea non dispone di un sistema adeguato per valutare il sostegno fornito agli agricoltori nell’ambito della PAC. Gli auditor della Corte confermano che non vi sono dati atti a dimostrare il sostegno ai redditi degli agricoltori”. Insomma, a chi sono andati i soldi della Politica agricola europea?

De Bonis ha, quindi, parlato del crollo di fiducia degli agricoltori verso le organizzazioni sindacali storiche, mentre crescono le associazioni di protesta o “come Grano Salus, che è di protesta, ma anche di proposta”.

E se il Governo non si muove?

“Fino ad ora- ha concluso De Bonis- il peso delle lobby della pasta e degli importatori di grano si è rivelato più forte del Governo. E, allora, ci stiamo muovendo dal basso. L’informazione capillare di tutti i consumatori è il loro tallone d’Achille”.

 

Sul convegno: 

Mancata attuazione dell’articolo 38 dello Statuto: lo Stato deve alla Sicilia 152 miliardi di Euro

Liberiamo la Sicilia/ Franco Busalacchi: “L’indipendenza è possibile. Ecco come” VD

Jaume Fores: “Catalogna indipendente, ma nell’Ue. Messi? Senza la squadra non è niente”

Sul grano importato: 

Pasta e pane al veleno/Petizione contro le micotossine nel grano: una firma per la salute

Pasta senza glifosato e senza micotossine: ecco dove trovarla in Sicilia e nel resto del Sud

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