Liberiamo la Sicilia/ Franco Busalacchi: “L’indipendenza è possibile. Ecco come” VD

16 ottobre 2016

E’ stato l’editore di questo blog, nonché presidente dell’associazione I Nuovi Vespri, Franco Busalacchi, a chiudere i lavori del convegno ‘Liberiamo la Sicilia’ che si è svolto ieri a Palermo al Teatro Jolly. Ecco il suo intervento in cui, partendo dallo stato attuale, lancia una proposta per ridare una speranza alla nostra Isola

 

E’ stato l’editore di questo blog, nonché presidente dell’associazione ‘I Nuovi Vespri’, Franco Busalacchi, a chiudere i lavori del convegno ‘Liberiamo la Sicilia’ organizzato da noi, che si è svolto ieri a Palermo al Teatro Jolly. Una mattinata intensa, circa trecento le persone che hanno partecipato e che hanno seguito gli interventi dei movimenti indipendentisti siciliani (cui dedicheremo un articolo a parte) quello di Jaume Fores Llasat, esponente di Esquerra Republicana de Catalunya (qui potete leggere l’intervista che ci ha rilasciato), dei docenti universitari Andrea Piraino e Massimo Costa (leader di Siciliani Liberi) che hanno parlato di Statuto, della sua distruzione, dello stato di colonia cui è ridotta la Sicilia (a questi interventi dedicheremo un post specifico), e ancora l’intervento di Saverio de Bonis, presidente del comitato Grano Salus (a breve pubblichiamo anche il suo intervento) e gli spumeggianti interventi dei numerosi partecipanti. Tutti legati da un unico comune denominatore: hanno distrutto l’Autonomia, alla Sicilia non resta che l’indipendenza.

Busalacchi ha tirato le fila: “Ci rendiamo conto che l’indipendenza desti perplessità e timori. Sono i timori di coloro che sono stati artatamente posti in una condizione di sudditanza. Di chi è stato convinto con una azione martellante che da solo non ce la può fare. La Sicilia è stata indipendente per duemila anni e dentro il proprio inconscio ogni Siciliano lo sa. Dobbiamo fare riaffiorare nella coscienza di tutti questo stato naturale”.

Il presidente dell’associazione i Nuovi Vespri ha parlato anche delle attuali politiche nazionali e regionali, delle potenzialità dell’economia siciliana, della sua agricoltura, di pubblica amministrazione, dei rapporti Stato-mafia, l’Europa, la scuola e altri temi essenziali per la nostra Isola. E, quindi, ha proposto una via per rilanciare la Sicilia e liberarla da tutte le catene imposte da una classe di politici siciliani di ascari e mercenari e da una classe politica nazionale di vampiri.

Ecco il suo intervento:

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