Ars 2/ Ecco a voi la legge della vergogna. La spartizione dei 500 milioni di Euro (ma arriveranno?)

7 luglio 2016

Su questo disegno di legge c’è l’ombra di una possibile incostituzionalità del ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta inserito in modo abusivo in questo disegno di legge. Quello che potrebbe diventare un problema avrebbe meritato maggiore cautela da parte del presidente dell’Ars. Ma tant’è. La spartizione dei 500 o 550 milioni che, secondo i politici siciliani, Roma dovrebbe erogare entro quest’anno

Quello che noi pensiamo dell’accordo tra Stato e Regione che, ieri, Sala d’Ercole ha voluto a tutti i costi inserire nel disegno di legge di variazioni di Bilancio 2016 lo diciamo in altra parte del blog. Qui possiamo dire che ieri, in Aula, nel corso di un dibattito dai toni accesi, le opposizioni hanno provato a scorporare la norma che prevede il trasferimento dei fondi alla Sicilia – non abbiamo ancora capito se 500 o 550 milioni di Euro – da quella che azzera, di fatto, l’Autonomia finanziaria della Regione siciliana.

Ma, si sa, quando in Sicilia gli ‘ascari’ cominciano a ‘leccare’ è difficilissimo bloccarli. Eppure, a Roma, Gaetano Armao (non nelle vesti di politico, ma di docente universitario presso la facoltà di Giurisprudenza di Palermo) e il costituzionalista Andrea Piraino, presso la Commissione Bilancio della Camera dei deputati, hanno spiegato che l’accordo firmato dal capo del Governo Italiano, Matteo Renzi, e il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, è incostituzionale.

Il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, ha motivato così l’opposizione del suo gruppo parlamentare:

“Sul trasferimento dei 500 milioni di euro da Palazzo Chigi alla Sicilia la posizione di Forza Italia è assolutamente chiara. Il presidente del Consiglio deve infatti mantenere l’impegno assunto, ma senza pensare di violare, con un semplice accordo, le norme di attuazione del 1965, emanate con decreto del presidente della Repubblica, che prevedono che le imposte dell’Isola vengano interamente trattenute nelle ‘casse regionali’. Respingiamo con forza ogni tentativo di predeterminare una percentuale, in questo caso i 5,61 decimi del gettito IRPEF, in quanto ribadiamo che spetta interamente alla Sicilia. Renzi e Baccei non possono pensare di dare con una mano e di sottrarre molto di più con l’altra. Riconoscano il contributo secco di 500 milioni e poi si proceda con la riderterminazione delle norme di attuazione”.

Queste argomentazioni – che a Roma potrebbero trovare accoglimento (Renzi non è il ‘Padrone’ d’Italia, anzi dopo la recente batosta elettorale è traballante) – avrebbero dovuto consigliare la presidenza dell’Ars – ci riferiamo all’ineffabile presidente Giovanni Ardizzone – a mettere da parte tale argomento. Ma evidentemente le pressioni – politiche – debbono essere state forti.

Questi argomenti, in ogni caso, riguardano lo Stato di diritto: questione che, a quanto pare, ha poco a che vedere con Renzi, con il renzismo e con i 37 parlamentari ‘ascari’ dell’Ars che, ieri, hanno approvato una norma peraltro sbagliata (come raccontiamo qui). In favore del ‘Patto scellerato’ inserito nel disegno di legge sulle variazioni di Bilancio hanno votato, a scrutinio segreto, in 37 (supponiamo il PD, l’UDC, il Nuovo Centrodestra e ‘ascari’ vari). Contro hanno votato in 28.

L’assessore-commissario venuto in Sicilia a sbaraccare l’Autonomia finanziaria della nostra Regione, Alessandro Baccei, grande sponsor di questo accordo-capestro, ha lasciato intendere che, se l’Aula non avesse approvato il ‘Patto’ si sarebbe dimesso. Un motivo in più, per i deputati ‘ascari’, per votare compatti la norma-truffalda che ‘incapretta’ la Sicilia sbaraccando l’Autonomia finanziaria della Regione.

Dopo di che, da quello che noi abbiamo letto nel secondo ‘Patto scellerato’ firmato da Renzi e Crocetta (che potete leggere qui), questi 500 o 550 milioni di Euro non sono disponibili. Ma all’Ars danno questi soldi in imminente arrivo. E se lo dicono loro…

Vediamo adesso come dovrebbero essere ripartiti questi soldi, ammesso che lo Stato li eroghi entro quest’anno.

Per i Comuni siciliani è previsto uno stanziamento pari a 154 milioni di Euro. Una somma irrisoria rispetto ai 900 milioni di Euro all’anno del Fondo regionale per le Autonomia locali di qualche anno fa. Non abbiamo capito bene a quanto ammonta lo stanziamento per i circa 24 mila precari degli stessi Comuni dell’isola. 17 milioni di Euro sono sicuri, ma non ci sembra una cifra congrua. Forse altre risorse dovrebbero arrivare dagli 85 milioni e mezzo di Euro stanziati a compensazione degli squilibri finanziari.

Ai Liberi Consorzi di Comuni (che hanno preso il posto delle Province) dovrebbero essere stati assegnati 9 milioni di Euro: risorse finanziarie che, forse (ma non è detto), dovrebbero bastare per le elezioni degli organi. ma che non basteranno per pagare i circa 6 mila e 500 dipendenti (a Siracusa i dipendenti hanno occupato i locali dell’ex Provincia perché sono senza stipendi da tre mesi: sembra incredibile, ma in Sicilia non si pagano gli stipendi ai pubblici dipendenti!).

Per gli operai della Forestale lo stanziamento previsto è di 50 milioni di Euro: una somma irrisoria che non può certo bastare. Delle due l’una: o li stanno prendendo in giro, o il Governo conta di trovare altre risorse (dal Piano di Sviluppo Rurale?).

Per i Consorzi di bonifica sono stati stanziati 20 milioni di Euro. Pochi per strutture con dirigenti da 300 mila Euro all’anno (ma per questi ultimi non ci dovrebbero essere problemi: il Governo regionale ha pensato bene di far pagare agli agricoltori siciliani l’acqua per irrigazione ad un prezzo maggiorato: le clientele dovrebbero essere salve, pagheranno gli agricoltori).

Per i Parchi regionali sono stati stanziati 6 milioni e mezzo di Euro.

All’IRSAP e ai suoi avvocati andranno quattro milioni e 700 mila Euro circa (in questo ente creato per le ‘attività produttive’ i legali ‘esterni’ a quanto pare, sono un fattore di produzione strategico…).

Per il Ciapi – l’Ente di Formazione professionale della Regione – è previsto uno stanziamento pari a un milione e 100 mila Euro.

Tre milioni e mezzo sono stati stanziati per l’EAS (Ente Acquedotti Siciliani), posto in liquidazione dal Governo di Totò Cuffaro, ma che nessun Governo vuole sbaraccara perché gestisce ancora il servizio idrico in alcuni Comuni.

Arrivano anche 20 milioni per la SAS, la società inventata dalla Regione siciliana per fare concorrenza alle imprese private di questo settore (su tale materia la Sicilia gode di una particolare ‘autonomia’, visto che viene tollerata la presenza della mano pubblica in un settore che dovrebbe essere appannaggio dei privati).

Non poteva mancare lo stanziamento per la liquidazione degli enti economici regionali-rotoloni Regina, quello che non finiscono mai. Nati negli anni ’60 del secolo passato, posti in liquidazione alla fine degli anni ’90, ancora oggi EMS, EMS e AZASI – non ci crederete – sono in liquidazione… Per queste liquidazioni eterne l’assessore Baccei non ha badato a spese, stanziando 2 milioni di Euro: tutta salute!

Non manca la cultura e l’istruzione. Ecco 6 milioni di Euro per gli Ersu (Enti per il diritto allo studio universitario, non per gli studenti), 2 milioni di Euro per i Consorzi universitari (a rigor di logica dovrebbe essere il contrario: 6 milioni di Euro per i Consorzi universitari, che sono delle vere e proprie università decentrate e 2 milioni di Euro per gli Ersu: ma in Sicilia, quando si parla di università, si preferisce abolire la logica).

Cultura. Ecco 6 milioni di Euro per il Teatro Bellini di Catania, 3 milioni di Euro al Teatro Massimo di Palermo, un milione e 700 mila Euro al Teatro Vittorio Emanuele di Messina (ma non gli possono cambiare il nome?), un milione di Euro al Teatro Biondo Stabile di Palermo (si sono sforzati…), 3 milioni e 700 mila Euro all’Orchestra sinfonica siciliana. E 2 milioni di Euro per il Fondo unico per lo spettacolo.

Tutto questo ammesso e non concesso che arrivino i 500 o 550 milioni di Euro: cosa di cui noi dubitiamo.

Sala d’Ercole, ieri, dopo la grande prova di ‘ascarismo’ ha deciso di prendersi 5 giorni per dare modo ai deputati di riflettere su come, a maggioranza, stanno svendendo l’Autonomia finanziaria a Roma. L’Aula dovrebbe riprendere i lavori Martedì prossimo.

Le opposizioni (Forza Italia, Lista Musumeci e il Movimento 5 Stelle) hanno annunciato che non parteciperanno alla votazione finale. Toccherà agli ‘ascari’ dell’Ars finire l’opera. Cioè ai parlamentari del PD, dell’UDC, del Nuovo Centrodestra e ‘ascarume’ vario.

Sarà cura di questo blog far conoscere a tutti i Siciliani i nomi e i cognomi dei parlamentari che la prossima settimana saranno presenti a Sala d’Ercole per approvare la legge della vergogna. Un servizio che dobbiamo al popolo siciliano che avrà così modo di farsi un’idea degli attuali deputati dell’Ars e, soprattutto, di quelli che il prossimo anno sarà chiamato ad eleggere…  

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