Precari: i nomi e i cognomi dei parlamentari nazionali e regionali che vi stanno affossando

1 luglio 2016

E’ troppo facile scaricare sul solo presidente della Regione, Rosario Crocetta, lo smantellamento dell’Autonomia finanziaria della Regione siciliana in corso d’opera. Se oggi non ci sono i soldi per i precari della nostra Isola e, in particolare, per i precari dei Comuni, la responsabilità va cercata negli scippi finanziari operati dal Governo Renzi ai danni della Regione. E i primi responsabili sono i parlamentari nazionali eletti in Sicilia. E i deputati regionali? In occasione della manovra economica e finanziaria 2017 potranno smontare il secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta. Li aspettiamo al varco…

Il dottore Franco Busalacchi, nel suo approfondimento in tre puntate (che potete leggere qui), ha illustrato per filo e per segno il secondo ‘Patto scellerato’ che il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha firmato a Roma con il capo del Governo e ‘capo’ del PD, Matteo Renzi.

Se nel Giugno del 2014 il governatore Crocetta ha regalato al Governo nazionale oltre 5 miliardi di Euro (primo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta), con il secondo ‘Patto scellerato’ siglato nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio dei Ministri e il presidente della Regione stanno smantellando l’Autonomia finanziaria della Sicilia.

Proprio ieri una folta rappresentanza dei 24 mila precari dei Comuni e delle ex Province della Sicilia hanno manifestato a Palermo chiedendo certezze.

Questo blog non è mai stato tenero con i precari della Sicilia per un motivo semplice: perché noi riteniamo che nella pubblica amministrazione si debba accedere per concorso e non per la via del precariato.

Ciò posto, una soluzione per il precariato della Sicilia (per tutti i precari, non soltanto per quelli dei Comuni e delle ex Province) va cercata e trovata. Perché non si possono abbandonare migliaia di persone che, in alcuni casi, prestano servizio prezzo le pubbliche amministrazioni siciliane da vent’anni e forse più.

Siamo arrivati al punto della questione: è bene che tutti i precari della Sicilia sappiano che se lo Stato non avesse rubato alla Sicilia le risorse finanziarie che spettano alla nostra Regione a norma dello Statuto autonomistico, per loro non ci sarebbero problemi.

Sono proprio gli scippi finanziari operati dal Governo nazionale di Matteo Renzi – e in particolare il secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta di qualche giorno fa – a creare problemi ai precari.

Il ‘Patto scellerato’ firmato nei giorni scorsi tra il capo del Governo nazionale e il presidente della Regione crea i presupposti per impedire di risolvere il problema dei precari siciliani. 

Tuttavia, è troppo facile addossare la responsabilità al solo presidente della Regione. Crocetta ha operato e opera in un contesto politico che non ha fatto nulla per impedire ciò che è accaduto e ciò che sta accadendo.

E’ arrivato il momento di chiamare con nomi e cognomi i veri responsabili dell’ smantellamento dello Statuto autonomistico siciliano, quindi dei furti dello Stato, quindi di una Sicilia in crisi di liquidità. Tra questi protagonisti ci sono anche – anzi soprattutto – i parlamentari nazionali eletti in Sicilia. Questi signori, in tre anni e mezzo, non hanno alzato un dito per difendere la Sicilia e l’Autonomia siciliana consentendo tutti gli scippi che ci portano ad oggi. E’ arrivato il momento di segnalare ai Siciliani, con nome e cognome, questi parlamentari nazionali che non difendono gli interessi della Sicilia.

Ecco i loro nomi e cognomi.

Ci sono i 52 deputati eletti in Sicilia alla Camera dei deputati.

Per la Sicilia occidentale sono:

Magda Culotta, Angelo Capodicasa, Luigi Taranto, Marco Causi, Davide Faraone, Daniela Cardinale, Teresa Piccione, Franco Ribaudo, tutti del PD. Partito che per ovvie ragioni può essere considerato il primo responsabile dei furti di risorse siciliane.

Nella Sicilia orientale, sempre PD, sono Flavia Piccoli Nardelli, Giuseppe Berretta, Giuseppe Lauricella, Fausto Raciti, Giuseppe Zappulla, Maria Gaetana Greco, Luisella Albanella.

Francantonio Genovese e Maria Tindara Gullo, eletti nel PD, hanno cambiato formazione politica, ma non hanno cambiato atteggiamento: rispetto agli scippi finanziari operati dallo Stato ai danni della Sicilia non hanno proferito parola.

I deputati della Camera eletti in Sicilia nel centrodestra che non hanno fatto un a mazza per difendere l’Autonomia siciliana sono:

Angelino Alfano, Saverio Romano, Dore Misuraca, Gabriella Giammanco, Alessandro Pagano, Antonio Martino, Stefania Prestigiacomo, Giuseppe Castiglione, Antonio Minardo, Basilio Catanoso Genovese, Vincenzo Garofalo.

Anche sul fronte grillino registriamo un nulla di fatto in favore dell’Autonomia siciliana. Questi i nomi dei deputati nazionali del Movimento 5 Stelle che, su tale argomento, si sono comportati come tutti gli altri:

Riccardo Nuti Giulia Di Vita, Chiara Di Benedetto, Loredana Lupo, Azzurra Pia Maria Cancelleri, Claudia Mannino, Giuseppe Lo Monaco, Giovanni Di Caro, Giulia Grillo, Tommaso Currò, Maria Marzana, Marialucia Lorefice, Francesco D’Uva, Gianluca Rizzo e Alessio Villarosa, Filippo D’Amico.

Poi ci sono i due deputati nazionali di Scelta Civica:

Gea Schirò, Andrea Vecchio.

Per difendere l’Autonomia non hanno fatto nulla anche i due deputati nazionali dell’UDC eletti sempre in Sicilia:

Giampiero D’Alia e Ferdinando Adornato.

Lo stesso discorso vale per i 25 Senatori eletti in Sicilia.

Per i centrodestra non hanno fatto niente per difendere l’Autonomia siciliana i seguenti Senatori:

Renato Schifani, Simona Vicari, Giuseppe Marinello, Vincenzo Gibiino, Antonio D’Ali’, Giuseppe Ruvolo, Antonio Scavone, Mario Ferrara, Bruno Mancuso, Salvatore Torrisi, Francesco Scoma, Bruno Alicata, Giuseppe Pagano. Marcello Gualdani.

Idem per i Senatori eletti nel PD:

Pamela Orru’, Beniamina Padua, Amedeo Bianco.

Corradino Mineo, eletto nel PD, è uscito da questo partito. Ma non ci sembra che abbia detto qualcosa in difesa dell’Autonomia siciliana.

Per il Megafono c’è il Giuseppe Lumia, altro mancato autonomista.

Anche i Senatori del Movimento 5 Stelle eletti in Sicilia non si sono mai interessati di problemi legati all’Autonomia della Sicilia. Sono:

Mario Giarrusso, Vincenzo Santangelo, Nunzia Catalfo, Ornella Bertorotta.

Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino hanno lasciato i grillini. Ma anche loro, per l’Autonomia siciliana, non hanno fatto nulla.

Ovviamente, i parlamentari nazionali eletti in Sicilia sono sempre in tempo per fare qualcosa per l’Autonomia siciliana. Se sarà così, noi lo segnaleremo. Per ora non possiamo che considerarli pre-ascari in evoluzione…

Andiamo ai deputati regionali. I 90 parlamentari di Sala d’Ercole.

Se il Parlamento siciliano lo vorrà, in occasione dell’approvazione del Bilancio regionale 2017, i deputati potranno mandare all’aria il secondo ‘Patto scellerato’ siglato da Renzi e da Crocetta. sarà solo questione di volontà politica.

In questa fase non possiamo che sospendere il giudizio su di loro, in attesa di vedere come si comporteranno in occasione della discussione e della votazione della manovra economica e finanziaria 2017.

In questa fase possiamo affermare che i parlamentari regionali Totò Cordaro, Marco Falcone e Salvatore ‘Totò’ Lentini, così come Toti Lombardo e pochi altri si sono distinti, nel dibattito di Sala d’Ercole di qualche giorno fa, per avere contestato in modo preciso e incisivo il secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta. Interessante anche l’intervento del grillino Francesco Cappello.

Ovviamente, da loro ci aspettiamo il resto.

Aggiornamento

Sul tema:

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