Baccei conferma: lo Stato ruba 7 miliardi all’anno ai Siciliani

22 maggio 2016

Questa domenica ci ha riservato una bella sorpresa. Incalzato da un bravo giornalista, l’assessore all’Economia quantifica in maniera corretta gli scippi delle imposte che spetterebbero alla Sicilia. Il tutto pubblicato da l’Espresso…

Che dire? Meglio tardi che mai, forse. Cominciamo ribadendo che in quelle occasioni in cui lo abbiamo incontrato, nel corso di rarissime conferenze stampa, non lo ha mai ammesso. E neanche lo ha fatto nell’Aula dell’Assemblea regionale siciliana. Al contrario, ha sempre tentato di ridimensionare la questione e ridurla a ‘poche’ centinaia di milioni di euro.

Adesso, finalmente, anche lui dice la verità. Parliamo di Alessandro Baccei, l’assessore regionale all’Economia inviato a Palermo da Palazzo Chigi. Che nel corso di una intervista a l’Espresso in edicola oggi, ammette che l’IVA e l’IRPEF che spetterebbero per Statuto ai Siciliani, ma che lo Stato (illegittimamente)  trattiene “valgono per la Sicilia circa 7 miliardi di imposte in meno”. 

Ecco spiegata la crisi di liquidità della Regione siciliana e le misure draconiane cui sono sottoposti tutti i settori dell’amministrazione pubblica: dalla sanità, ai Comuni e quindi a tutti i servizi per i cittadini.

Urrah, ci verrebbe da urlare. Finalmente un po’ di verità. Che poi a questa verità contribuisca anche Baccei, è già  una notizia. Va da sé che trattandosi di un assessore inviato da Roma non farà nulla per sanare questa pesantissima ingiustizia che costa alla Sicilia una crisi di liquidità mai vista prima. A meno, certo, di clamorose sorprese.

Cosa lo ha spinto a fare questo outing? Illuminato sulla via di Damasco? Ha studiato le carte? Non si è sentito di raccontare cose false ad un giornalista bravo, preparato  e onesto intellettualmente come Giuseppe Oddo che scrive per una testata importante?

Sia quel che sia, è una vittoria per tutti quei Siciliani che da tempo si battono per ristabilire una verità e che per questo sono stati anche scherniti da certa pubblicistica asservita e superficiale.

Nell’articolo si parla anche del contributo alla finanza pubblica che dà la Sicilia:

“Questo contributo- scrive Oddo – nel 2015 ha sfiorato 1.3 miliardi di Euro ed è stato il secondo dopo quello della Lombardia che però ha un PIL notevolmente più grande”.

“Con una mano – scrive il giornalista – lo Stato concorre alla spesa sanitaria con 2,4 miliardi di euro l’anno alla Sicilia, e con l’altra se ne riprende il triplo”. 

In tema di stampa, certamente da segnalare questo scatto in avanti de l’Espresso e del già citato Giuseppe Oddo. Che, per redigere il suo articolo, ha studiato le carte, letto le reprimende della Corte dei Conti Siciliana sui trattenimenti illeciti dello Stato (di cui vi abbiamo parlato spessissimo in solitudine, qui ad esempio) e scritto con grande onestà intellettuale.

 

 

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