Accordo truffa/ Ufficio legale della Regione: “Non ci hanno chiesto un parere”

26 luglio 2016

Che sia una truffa vergognosa lo si deduce anche dal fatto che Crocetta e Baccei non hanno chiesto un parere all’Ufficio legale della Regione come conferma una sua esponente audita in Comissione al posto di Romeo Palma che non si è presentato…

La truffa diventa sempre più truffa.  Stamattina, in Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars era prevista l’audizione di Romeo Palma, dirigente generale dell’Ufficio Legale e Legislativo della Regione siciliana, convocato su richiesta di Sergio Tancredi, parlamentare del Movimento 5 Stelle. Tema: i contenziosi finanziari Stato-Regione ai quali il ‘nostro’ presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha rinunciato, per la seconda volta in due anni, a nome di oltre 5 milioni di Siciliani che non gliel’hanno mai chiesto.

Palma non si è presentato.

Il presidente dell’organismo parlamentare, Vincenzo Vinciullo, ha comunicato che “era impossibilitato e che probabilmente lo sarà anche la settimana prossima”. Al suo posto, quindi ha introdotto l’avvocato Beatrice Fiandaca dello stesso ufficio di Palma:

Tancredi ha protestato: “La presenza di Palma sarebbe stata necessaria visto che si parla di effetti giuridici sulla Sicilia in seguito ad un accordo con lo Stato”.  Poi comunque, ha dato la parola all’avvocato che ha rivelato particolari inquietanti.

Innanzitutto il parlamentare del M5S le ha domandato se il Presidente Crocetta avesse mai chiesto una relazione preliminare all’ufficio legale prima di firmare le rinunce ai contenziosi:

“Nel 2014 la questione è diversa perché con l’accordo il Presidente della Regione rinunciava agli effetti delle sentenza favorevoli della Corte Costituzionale fino al 2016”.

Ora viene il bello:

“Quello attuale è diverso perché si tratta di una intesa – firmata il 20 giugno scorso- che impegna il Governo in base ad una nota dell’assessore Baccei del 2016 di cui non conosciamo i contenuti. Comunque, per quello che noi sappiamo – ha continuato l’avvocato Fiandaca- l’articolo 10 subordina la Regione a rinunciare a tutti i contenziosi promossi prima del dicembre 2015. La rinuncia si effettua con l’autorizzazione della giunta. Allo stato abbiamo solo il mandato di predisporre gli atti da sottoporre alla giunta in modo che possa vagliare l’opportunità di concedere l’autorizzazione. Non ci è stato richiesto un parere legale. Noi agiamo solo se il parere ci viene richiesto”.

Avete capito? Hanno rinunciato a svariati miliardi di euro che spettavano ai Siciliani- e stravolto le prerogative statutarie (che hanno valenza costituzionale) – con una legge ordinaria e senza parere degli uffici competenti.

Incredibile, ma vero!!

“E’ molto grave che l’ufficio non venga interpellato sugli effetti giuridici di un accordo. Di una gravità inaudita” ha commentato Tancredi. Che anche chiesto all’avvocato Fiandaca se la Corte dei Conti può dire la sua nel merito, visto che si tratta di pesantissimi effetti contabili sulla Sicilia:

“Penso di sì. L’accordo è del 2016 quindi l’anno prossimo, nel giudizio di parifica, dovrebbe farlo. Non vedo perché no” ha risposto. 

Il deputato del Movimento 5 Stelle ha comunque rilanciato l’invito a Romeo Palma: “Voglio sentire la sua opinione sugli effetti giuridici senza nulla togliere alla competenza della dottoressa Fiandaca”.

A tirare giù nella mischia Romeo Palma ha pensato l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, anche lui in Commissione: “E’ sempre stato con noi quando abbiamo discusso di questi accordi”.

Mal comune, mezzo gaudio? Forse, ma non dinnanzi alla magistratura competente.  

AGGIORNAMENTO

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