Sergio Tancredi: “Riconvocheremo il dottore Palma. E ci dovrà rispondere anche per iscritto”

26 luglio 2016

Parla il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars, Sergio Tancredi. E’ lui, insieme con gli altri parlamentari del suo gruppo, che ha chiesto l’audizione in commissione Bilancio e Finanze di Sala d’Ercole del dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione siciliana, Romeo Palma, per parlare della rinuncia ai contenziosi Stato-Regione ai quali Crocetta, per la seconda volta, ha rinunciato. Palma ha disertato l’incontro. Adesso si stanno valutando tutte le possibili azion i giudiziarie da mettere in campo

Il Parlamento siciliano l’ha convocato. Ma stamattina Romeo Palma, dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione siciliana, ha ignorato la richiesta dei deputati dell’Ars. L’assenza di Palma è stata casuale, o è stata concordata con il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, e, magari, con il presidente della commissione Bilancio e Finanze, Vincenzo Vinciullo? A questa domanda si potrà rispondere nelle prossime settimane, quando Palma verrà riconvocato: vedremo allora cosa succederà.

Comunque siano andate le cose, Sala d’Ercole, con quello che è avvenuto stamattina (che potete leggere qui), non ne esce bene. E non ne escono bene il Governo regionale e la maggioranza di centrosinistra.

L’argomento è noto: il presidente Rosario Crocetta, nel Giugno scorso, ha firmato un secondo ‘Patto scellerato’ con Renzi (il primo ‘Patto scellerato’ l’aveva firmato due anni fa). In base al nuovo ‘accordo’ il governatore della nostra Regione non solo ha appioppato nuove penalizzazioni ai Siciliani, ma ha rinunciato ad alcuni contenziosi finanziari in essere con lo Stato.

In pratica, il ‘Patto’ Renzi-Crocetta sembra molto sbilanciato in favore di Roma.

Dei contenziosi finanziari Stato-Regione, oggi, avrebbe dovuto parlare Romeo Palma. Ma, come già ricordato, non si è presentato. E ha inviato un suo sostituto.

Sull’incontro di stamattina abbiamo posto alcune domande al parlamentare dell’Ars del Movimento 5 Stelle, Sergio Tancredi. E stato questo gruppo parlamentare – e in particolare Tancredi – a chiedere l’audizione di Romeo Palma.

Allora, com’è andata oggi?

“A mio parere, l’assenza di Palma è stata un’enorme mancanza di rispetto verso il Parlamento siciliano, visto che è assolutamente impensabile che un dirigente apicale non si presenti a una convocazione e mandi un sostituto. Quindi possiamo affermare che già le premesse erano pessime, senza nulla togliere alla funzionaria che è intervenuta”.

Cos’ha detto la sostituta del dottore Palma?

“Ha fatto un breve riepilogo delle cose che sapevamo già. Ma una cosa importante è venuta fuori: il fatto che nessuno ha mai chiesto all’Ufficio Legale della Regione il parere sulle refluenze giuridiche e statutarie di questi accordi. In pratica, il Governo regionale non si è avvalso di alcun supporto prima di sottoscrivere i ‘patti’ con Roma. Come se io andassi in Tribunale a difendermi senza un avvocato. Una follia”.

A quanto pare nemmeno la presidenza dell’Ars e la presidenza della commissione Bilancio e Finanze si sono avvalse dell’Ufficio Legale della Regione…

“Nessuno ha consultato l’Ufficio Legislativo e Legale della Regione. Nessuno gli ha chiesto un parere. In pratica, ci siamo fidati della versione fornita dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei”.

Insomma, ha fatto tutto l’uomo di Renzi in Sicilia?

“Praticamente sì. Ad oggi non vi è un documento a firma del responsabile dell’Ufficio Legale della Regione siciliana”.

Ma alla fine Baccei, oggi, che ha detto? 
“Baccei, in maniera abbastanza arrogante, ha dichiarato di averci comunicato quali è quanti erano i contenziosi. Ma lui è componente politica. Noi abbiamo chiesto l’audizione del dottore Palma. E, magari, un documento ufficiale a firma del dottore Palma. Ricordo che la separazione delle funzioni tra politica e burocrazia è regolamentata nella nostra Regione dalla legge n. 10 del 2000. Insomma, la politica può anche soprassedere su certi aspetti, la burocrazia, no”.
Avete chiesto una relazione scritta all’Ufficio Legislativo e Legale della Regione?
“La chiederemo direttamente al dottore Palma. Ci dovrà rispondere anche per iscritto. Detto questo, lo riconvocheremo. Questa incredibile storia non finisce certo qui”.
Avete pensato a possibili risvolti costituzionali, amministrativi e anche di altra natura giudiziaria?
“A nostro avviso, viste le refluenze economica di questa vicenda, dovrebbe intervenire la Corte dei Conti, soprattutto alla luce della mancanza del parere legale degli uffici. La politica non può agire senza un supporto giuridico puntuale. Altrimenti possiamo dire che tutto è possibile per il Governo, anche rinunciare al futuro dei siciliani. Se le cose stanno così, ebbene, si dimostrerebbe che il  Parlamento siciliano non serve sostanzialmente a nulla. A questo punto chiudiamolo”.
Corte dei Conti a parte, possibile che non si possa fare qualcosa nell’interesse di oltre 5 milioni di Siciliani?
“Stiamo valutando, come gruppo parlamentare di Sala d’Ercole, in accordo con i parlamentari nazionali, cosa è possibile fare. Una cosa la posso assicurare: se sarà possibile percorrere una o più strade per accertare irregolarità, o anche fatti più gravi, le percorreremo. Non lasceremo nulla di intentato”.
State valutando un atto politico forte nel Parlamento siciliano: per esempio, la richiesta di dimissioni per il presidente Ardizzone e per il presidente della commissione Bilancio e Finanze, Vinciullo? Questi due personaggi sono stati estremamente scorretti.
“Il tono dimesso e assolutamente inadeguato con il quale si è affrontata questa audizione e tutto il contesto relativo agli accordi meriterebbero una posizione di questo tipo… Ma credo che anche se lo chiedessimo non accadrebbe nulla. Ormai come atteggiamento istituzionale siamo ben oltre la decenza”.
Sarebbe comunque un atto forte. I due verrebbero comunque sputtanati. Fino ad oggi, benché tra i responsabili di quanto è avvenuto, Ardizzone e Vinciullo sono rimasti nascosti…
“Ormai siamo all’applicazione pratica della teoria del muro di gomma: qualsiasi appunto viene mosso a questi personaggi torna indietro di rimbalzo. Qualcuno dice che stanno lavorando per noi. Questo mi fa pensare e dire che hanno assolutamente presente la consapevolezza di stare lasciando solo macerie. Ricordano le truppe che, sconfitte , indietreggiano avvelenando i pozzi. Questo sta accadendo alla nostra Regione…”.

 

 

 

 

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