Il neo Ministro del Mare Nello Musumeci blocchi subito i progetti dei rigassificatori di Piombino e Porto Empedocle/ MATTINALE 822

23 ottobre 2022
  • Il Ministero del Mare nasce per tutelare il Mare non per inquinarlo con il metano, che è un gas molto più inquinante e molto più ‘climaterante’ dell’anidride carbonica. Il Governo di Giorgia Meloni darà un segnale di discontinuità verso il rovinoso Governo di Mario Draghi?
  • Come si può approvare una legge dello Stato che va in deroga ad altre leggi dello Stato in materia di tutela dell’ambiente?
  • Cosa sono, in realtà, i rigassificatori? E perché sono pericolosi per l’ambiente e per l’incolumità delle popolazioni?
  • Dopo un dibattito durato decenni è stato stabilito che i rigassificatori debbono essere realizzati in mezzo al mare, lontani dai centri abitati. Perché si sta derogando a questo principio di sicurezza? 

Il Ministero del Mare nasce per tutelare il Mare non per inquinarlo con il metano, che è un gas molto più inquinante e molto più ‘climaterante’ dell’anidride carbonica. Il Governo di Giorgia Meloni darà un segnale di discontinuità verso il rovinoso Governo di Mario Draghi?

 

In altra parte del nostro blog illustreremo e commenteremo il nuovo Governo di Giorgia Meloni. Nel MATTINALE di oggi vogliamo segnalare una contraddizione stridente: la follia dei rigassificatori che dovrebbero essere realizzati in Italia a partire da Piombino (in Toscana) a Porto Empedocle (in Sicilia) e l’istituzione del Ministero del Mare abbinato al Ministero per il Sud (come se nel Nord Italia non ci fosse il mare: misteri italiani). Non esiste, oggi, al mondo qualcosa di più pericoloso dei rigassificatori, soprattutto dei rigassificatori realizzati a ridosso dei centri abitati, come quelli che il Governo di Mario Draghi ha programmato di realizzare a Piombino e a Porto Empedocle. Da qui la contraddizione: il Ministero del Mare vede la luce dopo decenni di battaglie culturali per tutelare, appunto, il mare: per tutelare, per essere precisi, gli 83 mila chilometri di coste italiane e per tutelare il mare dall’inquinamento e da uno sfruttamento irrazionale: si pensi ai fondali e alle preterie di Posidonia distrutte da tecniche di pesca non esattamente sostenibili. Ebbene, contemporaneamente alla nascita del Ministero del Mare la politica italiana ha approvato una legge – che ha illustrato per noi ieri sera Alessio Lattuca, presidente del Movimento per la Sostenibilità, che consente a chi dovrà realizzare i rigassificatori di aggirare tutte le leggi italiane a tutela dell’ambiente:

 

Come si può approvare una legge dello Stato che va in deroga ad altre leggi dello Stato in materia di tutela dell’ambiente?

 

“L’articolo 5 delle ‘Disposizioni per la realizzazione di nuova capacità di rigassificazione, stabilisce che le opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione… costituiscono interventi strategici di pubblica utilità, indifferibili e urgenti… per la realizzazione delle opere e delle infrastrutture connesse, sono nominati uno o più Commissari straordinari di Governo’. Occorre ricordare i due termini: strategicità e commissario, perché qui è racchiusa la fregatura ai danni dei cittadini! Infatti, per la costruzione di queste opere l’autorizzazione è rilasciata dal Commissario con un procedimento unico e si applica l’esenzione dalle valutazioni ambientali: è sufficiente una semplice comunicazione alla Commissione europea e si va avanti. L’autorizzazione del Commissario ‘andrebbe’ – pensate –perfino in deroga alla conformità urbanistica e paesaggistica, avrebbe effetto di Variante degli strumenti urbanistici, di Variante al Piano regolatore portuale, in definitiva, assoggetta l’area a un vincolo preordinato all’esproprio. I margini per la partecipazione dei cittadini si restringono, ci sono 30 giorni dalla pubblicazione del progetto, quasi sempre costituito da molte centinaia di pagine di relazioni e dati che i cittadini devono esaminare per presentare Osservazioni puntuali”.

 

Cosa sono, in realtà, i rigassificatori? E perché sono pericolosi per l’ambiente e per l’incolumità delle popolazioni?

 

Da notare l’ipocrisia: viene istituito il Ministero del Mare per tutelare il mare e, contemporaneamente, si dà la possibilità a chi realizzerà i rigassificatori di aggirare le leggi sulla tutela dell’ambiente e del mare! Ma cosa sono i rigassificatori? I Nuovi Vespri ha dedicato tanti articoli a queste follie. Proviamo a riassumere. L’Italia è senza gas. Avrebbe dovuto puntare sulle energia alternative, energia solare in testa, diffuse nel territorio. Ovvero gli impianti energetici realizzati in ogni abitazione, in ogni azienda, in ogni capannone artigianale e industriale. Purtroppo così non è, perché gli speculatori finto-liberisti ma in realtà monopolisti vogliono realizzare i grandi impianti fotovoltaici in mare e in terra – i cosiddetti hub energetici – per continuare a vendere e lucrare sui cittadini. Con gli impianti di energia solare diffusi nel territorio i liberisti-monopolisti non guadagnerebbero nulla; con i grandi impianti da realizzare in mare e al posto dei fondi agricoli i liberisti guadagnerebbero una barca di soldi, magari facendo quello che oggi stanno facendo le compagnie che rifilano ai cittadini le mega-bollette di luce e gas (in Sicilia la speculazione sull’energia solare è prevista al largo delle Egadi, nel mare di Agrigento, nel mare di Catania, in terra al posto delle distese di grano dell’entroterra della nostra Isola: è per questo motivo che viene tenuto basso il prezzo del grano duro con metodi che somigliano tanto a quelli di una certa organizzazione criminale siciliana già presa con le mani nel sacco nel grande affare delle pale eoliche…). Nel ben mezzo di una battaglia politica, sociale e culturale tra chi difende il territorio siciliano e chi vuole speculare con l’energia solare da trasformare in monopolio contro la Sicilia (leggere far pagare ai siciliani il Sole di Sicilia, così come fanno pagare ai siciliani l’acqua della Sicilia, tra Sicilacque e l’acqua dei Monti Sicani), ecco che è arrivata la grande speculazione sul prezzo del gas, che è iniziata a fine Aprile del 2021 e che la guerra in Ucraina ha accentuato a partire dai primi di Agosto di quest’anno, quando la Russia ha legittimamente interrotta buona parte della fornitura di gas all’Unione europea, ‘girandola’ alla Cina.

 

Dopo un dibattito durato decenni è stato stabilito che i rigassificatori debbono essere realizzati in mezzo al mare, lontani dai centri abitati. Perché si sta derogando a questo principio di sicurezza? 

 

Così in Europa manca il gas. E siccome l’Unione europea ha fallito nella politica delle energie alternative e ‘pulite’ (perché è questa la verità), bisogna trovare il gas alternativo al gas russo. L’alternativa non è il gas algerino, perché l’Algeria, come quasi tutta l’Africa, è alleata della Russia e della Cina, non certo dell’Europa (la Francia, ancora oggi sfrutta vergognosamente 15 Paesi africani e francesi e americani, nel 2011, hanno ammazzato Gheddafi per prendersi gli idrocarburi della Libia: gli africani lo sanno e non sono così stupidi da appoggiare l’Occidente industrializzato, Europa in testa. Serve il gas degli Stati Uniti d’America, che gli americani sono ben contenti di vendere all’Unione europea ad un prezzo di gran lunga superiore al prezzo del gas russo. Guarda caso, sono stati fatti saltare in aria i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2: gas dalla Russia, in Europa, non ne arriverà più chissà per quanti anni. Non resta, appunto, che il gas americano. Che deve essere trasformato in gas liquido detto GPL, trasportato con le navi dagli Stati Uniti in Europa, e ritrasformato in gas in particolari impianti molto inquinanti e molto pericolosi che si chiamano rigassificatori. In Europa i rigassificatori sono pochissimi. Di fatto, per favorire l’economia degli Stati Uniti d’America, l’Europa deve costruire i rigassificatori. I rigassificatori sono pericolosissimi. Non a caso, dopo un dibattito durato decenni, è stato stabilito che vanno realizzati in mezzo al mare, lontano dai centri abitati. Perché l’esplosione di un rigassifictore, in prossimità di un centro abitato, provocherebbe migliaia di morti. Il 29 Giugno del 2009, a Viareggio, un solo vagone ferroviario di GPL esploso ha provocato danni terribili al territorio e 32 morti. Pensate cosa potrebbe succedere se dovesse esplodere un rigassificatore dove si accumulerebbe un quantitativo di GPL pari a diecimila volte, centomila volte, un milione di volte superiore al GPL responsabile dell’incidente di Viareggio! Per questo ci auguriamo che il nuovo Ministro del Mare, Nello Musumeci, blocchi subito l’infame progetto del rigassificatore di Piombino; e che lo stesso Musumeci faccia la stessa cosa con l’altrettanto infame progetto del rigassificatore di Porto Empedocle. Sono due impianti che dovrebbero essere realizzati a ridosso dei centri abitati di Piombino e di Porto Empedocle: follia allo stato puro! Noi siamo certi che il nuovo Ministro Musumeci bloccherà subito questi due impianti. Musumeci non è un esponente del PD che in Toscana, dove amministra la Regione, vorrebbe autorizzare la realizzazione del rigassificatore di Piombino. Musumeci non dovrebbe pensare come gli esponenti del PD. Attendiamo fiduciosi le determinazioni dell’ex presidente della regione siciliana oggi neo Ministro del Mare. Intanto la nostra solidarietà va alla popolazione di Piombino che in queste ore lotta contro la follia del rigassificatore.

P.s.

Anche in messo al mare un rigassificatore o una nave metaniera (nave che trasporta GPL) esplodendo provocherebbe un disastro ambientale, distriggendo flora e fauna marina per chilometri. Ma almeno non verrebbero coinvolti i centri abitati.    

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