Giallo di Caronia: l’ipotesi agghiacciante sulla morte del piccolo Gioele e le immagini del drone sfuggite per stanchezza (VIDEO)

14 novembre 2021
  • Archiviazione per la vicenda delle morti di Viviana Parisi e del piccolo Gioele. Ma i dubbi rimangono 
  • Un drone ha ripreso l’immagine della donna morta il 4 Agosto, un giorno dopo la sua scomparsa. Ma il suo cadavere verrà trovato solo l’8 Agosto   
  • L’ipotesi agghiacciante sulla morte del piccolo Gioele
  • Il libro del criminologo Carmelo Lavorino
  • “Viviana Parisi non ha ucciso il figlioletto Gioele, che la stessa non si è diretta verso il traliccio Enel N59 per arrampicarsi e da lì lanciarsi”
  • “Madre e figlio sono morti per precipitazione in un pozzo/invaso profondo 3-5 metri in modi, tempi e circostanze da investigare con metodo, freddezza e meticolosità”

Archiviazione per la vicenda delle morti di Viviana Parisi e del piccolo Gioele. Ma i dubbi rimangono 

Ieri a Messina sono stati celebrati i funerali di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele, morti in circostanze misteriose nelle campagne di Caronia nell’Agosto della scorso anno. I Nuovi Vespri non si occupano quasi mai di cronaca. Abbiamo fatto un’eccezione, perché questa storia – piena di ombre sin dalle prime battute – ci ha particolarmente colpito. Se cercate nel nostro archivio, troverete decide di articoli dedicati a questa triste vicenda. Oggi torniamo su questa storia sia per dare notizia del funerale celebrato ieri dopo oltre un anno, sia per esprimere le nostre perplessità circa il finale giudiziario, conclusosi con l’archiviazione. nella pagina Facebook di Daniele Mondello – marito di Viviana Parisi e papà di Gioele – c’è un video accompagnato da un post. Nel post si legge: “All’inizio di questa vicenda il mostro ero io: oggi sappiamo che Viviana, esattamente come mi aveva detto, fosse uscita di casa solo per comprare un paio di scarpe a Gioele. Oggi qualcuno, a Caronia, festeggia ma verità e giustizia sono stelle che nessuna menzogna può oscurare. Sulle responsabilità dei vigili del fuoco, giorno 23 ottobre, ho presentato autonoma denuncia. I funerali di Viviana e Gioele si terranno giorno 13 novembre alle ore 15.00 presso il Duomo di Messina”. Noi invitiamo i nostri lettori ad ascoltare le parole di questo VIDEO. C’è la testimonianza di Daniele Mondello e c’è anche la ricostruzione di alcuni passaggi poco chiari di questa storia.

Un drone ha ripreso l’immagine della donna morta il 4 Agosto, un giorno dopo la sua scomparsa. Ma il suo cadavere verrà trovato solo l’8 Agosto   

C’è un passaggio, in particolare, che ci ha colpiti sin dalle prime battute: com’è possibile che il cadavere di una donna che si è avventurata nelle campagne di Caronia, dopo uno strano incidente in una galleria dell’autostrada Palermo-Messina viene ritrovato a poche centinaia di metri di distanza dal luogo dello stesso incidente dopo cinque giorni? Le strumentazioni tecnologiche oggi consentono di fare miracoli. E infatti nel video si racconta una stranezza che andrebbe chiarita. Viviana Parisi fugge nelle campagne di Caronia subito dopo l’incidente in galleria la mattina del 3 Agosto. Il 4 Agosto il cadavere accanto al traliccio viene rintracciato da un drone. Ci sono delle immagini che, però, non sono state considerate. Motivazione: la stanchezza di chi effettuava le ricerche! Può la stanchezza giustificare una svista così macroscopica? Le immagini del drone -lo ribadiamo – sono del 4 Agosto 2021, mentre il cadavere di Viviana Parisi verrà ritrovato l’8 Agosto: questa è un’anomalia nel tempo delle grandi tecnologie investigative.

L’ipotesi agghiacciante sulla morte del piccolo Gioele

Nel video si ipotizza un scenario agghiacciante: contrariamente alla tesi della mamma che ammazza il figlioletto e poi si toglie la vita, il piccolo Gioele potrebbe essere sopravvissuto alla mamma e avrebbe vagato da solo nelle campagne di Caronia. Ricordiamo che i resti del corpo del bambino, straziati dagli animali, sono stati ritrovati 16 giorni dopo la sua scomparsa.

Il libro del criminologo Carmelo Lavorino

Il criminologo Carmelo Lavorino – che ha seguito questa vicenda per conto della famiglia Mondello – ha scritto un libro dal titolo: “Il Giallo di Caronia – Non è omicidio-suicidio“. Il libro, scritto con la collaborazione dell’antropologo forense Antonio Della Valle, punta a confutare l’archiviazione disposta dalla Magistratura. Su Facebook lavorino ha scritto un post di presentazione del volume: “L’Analisi Sistemica Criminologia-Investigativa-Forense che demolisce la congettura ‘omicidio-suicidio’. Viviana non ha ucciso il figlioletto Gioele, mai si è arrampicata su quel traliccio e mai si è buttata. Le indagini devono individuare la ‘COMBINAZIONE CRIMINALE’ che per depistare gli Inquirenti ha trasportato il corpo di Gioele sulla radura boscosa Pizzo Turda e il corpo di Viviana sotto il traliccio Enel N59. Ritengo che la richiesta di archiviazione presentata dall’Ufficio della Procura di Patti e l’ordinanza di archiviazione del Gip formino un insieme contraddittorio, non condivisibile e deludente dal punto di vista investigativo- forense-giudiziario. Un risultato che ci ricorda la massima di Alessandro Manzoni nel saggio La Colonna Infame: Spegnere il lume è un mezzo opportunissimo per non vedere la cosa che non piace, ma non per vedere quella che si desidera”: purtroppo, la Verità e la Giustizia per le povere vittime Gioele e Viviana sono rimaste immerse nel buio”.

“Viviana Parisi non ha ucciso il figlioletto Gioele, che la stessa non si è diretta verso il traliccio Enel N59 per arrampicarsi e da lì lanciarsi”

“Ho scritto questo libro – prosegue il post di Lavorino – con la collaborazione tecnica, scientifica e professionale del dr. Antonio Della Valle antropologo forense, amico leale e coerente, professionista preparato, valido, capace, arguto e coraggioso. Gli aspetti tecnici, scientifici, forensi e professionali sono il frutto della nostra collaborazione e di un continuo dialogo-confronto dopo un’accurata analisi del tutto, invece le chiose e i commenti sono solo i miei: questo significa che mi assumo in prima e unica persona la responsabilità di quanto è scritto. Il libro è la sintesi di un’Analisi Sistemica Criminologica-Criminalistica- Investigativa-Forense che dimostra che Viviana Parisi non ha ucciso il figlioletto Gioele, che la stessa non si è diretta verso il traliccio Enel N59 per arrampicarsi e da lì lanciarsi, che Viviana mai si è arrampicata su tale traliccio e mai dallo stesso si è lanciata/buttata, che madre e figlio sono precipitati (ignoriamo tempi, modo, contesti e circostanze) in un pozzo/invaso e sono morti in tale sito, che un’abile ‘combinazione criminale’ del territorio ha estratto i due cadaveri dal luogo di morte e li ha trasportati sui rispettivi luoghi di rinvenimento, così mettendo in essere un’organizzata opera criminale di depistaggio. Il libro sconfessa, confuta e demolisce l’ipotesi ‘omicidio–suicidio’ o ‘figlicidio–suicidio’ ed è stato scritto per informare del nostro lavoro e delle nostre conclusioni l’opinione pubblica, gli esperti e gli studiosi dell’investigazione criminale e delle scienze forensi, la comunità scientifica e chi non si ferma alle ‘verità di facciata’ e cerca la ‘vera e pura verità’. A noi tutti interessa raggiungere la verità per scopi di giustizia e per tutelare la dignità delle persone, soprattutto perché è ingiusto, avvilente e non dignitoso che la persona morta (che non si può difendere) venga accusata senza prove di avere ucciso due persone (il figlioletto e se stessa) e successivamente condannata – sempre senza prove – da chi indaga “in nome del Popolo Italiano”… di essere una duplice assassina”.

“Madre e figlio sono morti per precipitazione in un pozzo/invaso profondo 3-5 metri in modi, tempi e circostanze da investigare con metodo, freddezza e meticolosità”

“Il libro confuta le ardite ed apodittiche conclusioni che hanno chiesto l’archiviazione del caso per ‘omicidio-suicidio’, mette a nudo le contraddizioni interne ed esterne della suddetta congettura, propone un’alternativa logica e valida, sicuramente superiore in termini di credibilità, logicità, coerenza e scientificità a quella che vuole Viviana uccidere prima il bambino e poi se stessa. Il libro dimostra che MAI Viviana si è lanciata da quel traliccio e che MAI si è arrampicata sullo stesso. Viviana non ha ucciso il figlioletto Gioele e non si è suicidata. Mai è arrivata sino al traliccio Enel N59, mai si è arrampicata su di esso, mai da questo si è buttata/lanciata. Madre e figlio sono morti per precipitazione in un pozzo/invaso profondo 3-5 metri in modi, tempi e circostanze da investigare con metodo, freddezza e meticolosità. Successivamente sono stati estratti da una “combinazione criminale” territoriale e traslati, per motivi di impunità, depistaggio e messinscena, sui rispettivi punti di rinvenimento: Viviana sotto il traliccio Enel N59 dove sarà rinvenuta l’8 agosto, Gioele sulla radura di grovigli impenetrabili del bosco di Pizzo Turda dove i suoi resti saranno rinvenuti il 19 agosto 2020, grazie alle ricerche organizzate da Daniele Mondello, marito di Viviana e padre di Gioele. Nel libro sono evidenziate tutte le contraddizioni insite nella richiesta di archiviazione (che in realtà è una congettura senza prove e senza basi, cresciuta sul pregiudizio iniziale “omicidio–suicidio”), le stesse contraddizioni presenti nell’ordinanza di archiviazione”.

Qui di seguito alcuni degli articoli che abbiamo scritto sul Giallo di Caronia:

 

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