La televisione: olio d’oliva extra vergine? Italiano. Grano? Italiano. Carne? Italiana. Latte? Italiano. Pomodoro? Italiano. Frutta? Italiana. Possibile?/ MATTINALE 447

9 aprile 2021
  • Ieri, guardando la televisione, abbiamo ‘scoperto’ che la globalizzazione dell’economia non esiste e che il mondo dell’agricoltura italiana è un isola felice…
  • Quasi tutti i prodotti che portiamo in tavola in Italia arrivano dall’agricoltura italiana. Possibile? 
  • L’ammissione: sì l’Italia importa pesce. E sulla frutta secca…
  • Se osserviamo la realtà ci accorgiamo che i conti non tornano
  • Se il pomodoro che c’è in Italia – fresco e trasformato – è tutto italiano, che fine fanno i pomodori freschi e trasformati che arrivano da Cina e Africa? 

Ieri, guardando la televisione, abbiamo ‘scoperto’ che la globalizzazione dell’economia non esiste e che il mondo dell’agricoltura italiana è un isola felice…

Per noi la televisione è fatta solo di film, non seguiamo altro. Ma i film, è noto, vengono interrotti dalla pubblicità. Non sempre seguiamo i messaggi pubblicitari. Ieri, invece, siamo rimasti colpiti dai primi due spot, entrambi imperniati sulle produzioni agroalimentari. Così abbiamo deciso di seguire tutte le pubblicità. E abbiamo ‘scoperto’ che gli italiani portano in tavola solo prodotti agricoli, freschi e trasformati, coltivati in Italia. E solo carni di animali allevati in Italia. Possibile? Ecco i nostri appunti presi ieri seguendo i messaggi pubblicitari.

Quasi tutti i prodotti che portiamo in tavola in Italia arrivano dall’agricoltura italiana. Possibile? 

Tutti i prodotti a base di grano sono fatti con grano italiano, sia con riferimento ai derivati del grano duro (pasta, pane, pizze e via continuando), sia con riferimento al grano tenero (dolci e altro).

Tutto l’olio d’oliva extravergine che viene promosso in Italia con la pubblicità è italiano.

Tutta la carne che si consuma in Italia – fresca o lavorata – è italiana.

Tutti i salumi sono preparati con carni italiane.

Tutti i formaggi italiani sono prodotti con latte italiano.

Tutto il latte che si consuma direttamente in Italia è italiano.

Tutti gli ortaggi freschi o trasformati che si consumano in Italia sono italiani.

Tutta la frutta fresca che si consuma in Italia è italiana.

Tutto il pomodoro – fresco o trasformato – che si consuma in Italia è italiano.

L’ammissione: sì l’Italia importa pesce. E sulla frutta secca…

Ieri non abbiamo avuto modo di intercettare spot pubblicitari sulla frutta secca: almeno non ci hanno detto che tutta la frutta secca che si consuma in Italia è italiana (quattro anni fa, in Sicilia, la situazione della frutta secca in Sicilia l’abbiamo ‘fotografata’ in questo articolo; oggi di preciso non sappiamo, ma in alcuni centri commerciali si dà notizia della provenienza estera di parte della frutta secca che arriva in Sicilia). Sempre ieri abbiamo avuto modo di appurare che i merluzzi surgelati arrivano in parte dai freddi mari del Nord. In ogni caso, l’Italia è ormai da anni importatore netto di pesce dall’estero, vuoi perché il Mediterraneo è un po’ ‘stressato’, vuoi perché le multinazionali si sono impossessate anche del mare, utilizzando l’Unione europea per penalizzare i pescatori italiani.

Se osserviamo la realtà ci accorgiamo che i conti non tornano

Ma pesce a parte, ci ha colpito il messaggio che viene propinato agli italiani: in pratica, stando a quello che abbiamo ascoltato ieri, non ci sarebbe globalizzazione dell’economia e l’agricoltura italiana sarebbe un’isola felice. Però, se andiamo ad osservare la realtà, ci accorgiamo che i conti non tornano. Se tutti i derivati del grano che si consumano in Italia sono preparati con “solo grano italiano” che fine fa tutto il grano che arriva con le navi in Italia? Poco meno di due anni fa la Coldiretti denunciava l’aumento delle importazioni di grano duro canadese: che fine fa tutto questo grano duro canadese che arriva in Italia? Lo danno a mangiare agli uccelli? E del grano tenero varietà Manitoba – sempre canadese – ne vogliamo parlare? Che fine fa? E che dire dell’olio d’oliva extra vergine tutto italiano. Due elementi. La produzione di olio d’oliva in Tunisia, lo scorso anno, è stata eccezionale. Sappiamo che in Italia si importa olio d’oliva tunisino. Che fine fa l’olio d’oliva ‘extravergine’ importato dalla Tunisia?

Se il pomodoro che c’è in Italia – fresco e trasformato – è tutto italiano, che fine fanno i pomodori freschi e trasformati che arrivano da Cina e Africa? 

Latte e formaggi. Siamo veramente sicuri che tutto il latte che circola in Italia sia prodotto dalle nostre parti? Se è così perché c’è stata la protesta dei pastori sardi? (ricordiamo che la Sardegna è la prima Regione italiana per produzione di latte ovino). E perché c’è stata la protesta dei pastori siciliani? E che dire del pomodoro? Com’è possibile che pomodoro fresco e trasformato (polpa e passata di pomodoro) siano tutti italiani se importiamo pomodoro fresco e trasformato da Cina e Africa? Per non parlare dell’ortofrutta, dove registriamo una vera e propria invasione da mezzo mondo! Anche le carni, poi: vero è che la stragrande produzione di carni, in Italia, si concentra nel Nord Italia con un impatto molto pesante sull’ambiente (vedi il ricorso disinvolto alla soccida), ma è anche vero che il CETA ha imposto all’Italia l’importazione di carni canadesi, per non parlare dell’importazioni di carni francesi. Che dire? Che il mondo che ci propina la televisione presenta un contrasto stridente tra linguaggio e realtà. I prodotti agricoli  – tutti italiani – vengono accompagnati da paesaggi bucolici, con agricoltori felici. A noi questa costruzione non convince proprio. Occupandoci di agricoltura registriamo le grandi difficoltà economiche degli agricoltori, costretti a fronteggiare gli effetti nefasti della globalizzazione dell’economia. Produrre ortofrutta, in Italia, è sempre più difficile, se è vero che il costo del lavoro agricolo in Italia è dieci volte maggiore del costo del lavoro agricolo di Asia e Africa: da qui l’arrivo – o, se si preferisce, l’invasione – di ortofrutta estera a pezzi stracciati. E’ verosimile, in questo scenario, che tutta la frutta fresca e trasformata che si consuma in Italia sia di origine italiana? E non parliamo del grano. Ma cosa ci racconta la televisione?

 

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