Tre navi cariche di grano a Pozzallo (per lo più canadese). Crolla il prezzo del grano duro siciliano (da 25 euro a 21-22 euro/quintale)

7 giugno 2021
  • Tre navi cariche di grano duro – per lo può canadese – sono arrivate nel poto di Pozzallo. ‘Buon appetito’ agli ignari consumatori siciliani di pasta, pane, pizze e dolci 
  • Vi raccontiamo come i grandi commercianti, se, com’è probabile, il prossimo Inverno il prezzo del grano uro schizzerà all’insù, si ‘sciropperanno’ i guadagni che dovrebbero premiare i produttori di grano duro di Puglia e Sicilia 
  • La lezione di politica agricola che la Tunisia rifila alla Regione Puglia e alla Regione siciliana
  • Il fallimento della CUN grano duro è il fallimento dei grillini nel Sud e in Sicilia

Tre navi cariche di grano duro – per lo può canadese – sono arrivate nel poto di Pozzallo. ‘Buon appetito’ agli ignari consumatori siciliani di pasta, pane, pizze e dolci 

Tre navi cariche di grano duro estero (in prevalenza canadese) sono arrivate, la scorsa settimana, nel porto di Pozzallo, in Sicilia. E, nel giro di qualche giorno, il prezzo del grano duro siciliano, da 25 euro al quintale è crollato a 21-22 euro al quintale. Tutto secondo previsione: nel Sud Italia – a cominciare da Puglia e Sicilia, le più importanti Regioni italiane per la produzione di grano duro – è iniziata o sta iniziando la raccolta del grano (l’avvio della mieti-trebbiatura cambia da zona a zona) e, oplà!, come per magico incanto arrivano le navi cariche di grano estero, per lo più canadese (più avanti illustriamo perché c’è una prevalenza di grano duro canadese). Obiettivo: far precipitare il pezzo del grano per pagarlo meno agli agricoltori che, nel sistema economico della globalizzazione dell’economia, sono i “polli da spennare”. Due giorni fa abbiamo raccontato delle otto navi cariche di grano arrivate nei porti pugliesi (che in realtà potrebbero essere di più di otto), oggi tocca alle tre navi cariche di grano duro estero arrivate in Sicilia (che in realtà potrebbero essere più di tre, perché non esiste un monitoraggio dei porti siciliani dove queste navi cariche di grano estero potrebbero arrivare). E se in Puglia il prezzo del grano euro è sceso a 27-28 euro, in Sicilia la riduzione del prezzo si avverte di più, perché il prezzo, come già ricordato, parte da 25 euro al quintale.

Vi raccontiamo come i grandi commercianti, se, com’è probabile, il prossimo Inverno il prezzo del grano uro schizzerà all’insù, si ‘sciropperanno’ i guadagni che dovrebbero premiare i produttori di grano duro di Puglia e Sicilia 

Assistiamo, insomma, a una speculazione al ribasso del prezzo del grano duro. Tutto questo avviene alla luce del sole, con la politica, a tutti i livelli – europea, nazionale e regionale (in questo caso ci riferiamo alle Regioni del Sud Italia, Puglia e Sicilia in particolare) – che non fa alcunché per impedirlo. E perché dovrebbe impedirlo se il sistema voluto dall’Unione europea è questo? E’ importante notare che tutto questo avviene mentre il prezzo del grano – tenero e duro – nel mondo è in crescita. Il clima ballerino ha creato problemi in alcuni Paesi del mondo e, per quest’anno, si attende una secca riduzione dell’offerta di grano. E, si sa, quando l’offerta di un prodotto si riduce il prezzo schizza all’insù. Questo dovrebbe avvenire in prospettiva, cioè fra tre quattro mesi, per toccare il massimo rialzo del prezzo nel prossimo Inverno. Queste, almeno, le previsioni. Ma… ma c’è un ma. Ricordiamoci che il grano si può conservare. E chi ha stoccato grandi quantitativi di grano – ci riferiamo ai grandi commercianti – può prendere di mira un particolare territorio, per esempio Puglia e Sicilia, per far arrivare grandi quantitativi di grano al momento della raccolta: che è quello che sta avvenendo. Ovviamente, il prezzo del grano duro precipita: ed è quello che sta succedendo in Puglia e in Sicilia. I grandi commercianti (i proprietari dei grandi silos, giusto per intendersi) sanno che molti agricoltori pugliesi e siciliani hanno anche difficoltà a conservare il grano. Morale: sanno che saranno costretti comunque a venderlo, anche a un prezzo basso. Così, se il pezzo del grano, il prossimo Inverno, schizzerà all’insù, a guadagnarci saranno i grandi commercianti, non certo gli agricoltori. In pratica, se il prezzo del grano duro crescerà, i guadagni ingenti che dovrebbero premiare i produttori di grano duro di Puglia e Sicilia finiranno nelle tasche dei grandi commercianti! 

La lezione di politica agricola che la Tunisia rifila alla Regione Puglia e alla Regione siciliana

Questi ultimi guadagneranno due volte. Non tutti i Paesi del mondo, infatti, sono governati dai ‘banditi’ dell’Unione europea dell’euro (la Ue è la responsabile dell’invasione in Europa del grano canadese al glifosato e alle micotossine, se è vero che consente l’arrivo di grani con tali contaminanti) e non tutte le Regioni sono governate – con riferimento all’agricoltura – in stile Puglia e Sicilia. Ci sono Paesi che non vogliono nemmeno sentir parlare di grano canadese: uno di questi Paesi è la Tunisia, dove il cus cus e gli altri derivati del grano si preparano o con il grano locale (che non basta) e, soprattutto, con il grano duro pugliese e siciliano. A differenza di Puglia e Sicilia, dove il via vai di navi cariche di grano duro estero, spesso canadese, è la norma, in Tunisia le navi cariche di grano al glifosato e alle micotossine vengono tenute alla larga. Dalla Tunisia (che per altro è uno dei Paesi che rifila all’Italia la propria manodopera in eccesso con riferimento ai migranti che invadono Lampedusa, bloccando le partenze solo in cambio di ‘qualcosa’…) arriva una bella lezione di politica agricola alla Regione Puglia e alla Regione siciliana.

Il fallimento della CUN grano duro è il fallimento dei grillini nel Sud e in Sicilia

Di più. Se, com’è probabile, nel prossimo Inverno il prezzo del grano duro crescerà, non solo i grandi commercianti che acquisteranno il grano duro di Puglia e Sicilia ci guadagneranno, ma avranno a disposizione uno dei migliori grani duri del mondo – i grani duri pugliesi e siciliani – da vendere a chi chiederà non grano duro maturato artificialmente a colpi di glifosato, ma grano duro di qualità. Sarebbe sufficiente che la Regione Puglia e Regione siciliana, magari con i fondi europei, realizzassero sistemi di silos a temperatura controllata per stoccare il grano a tutela degli agricoltori. Ma questo, ovviamente, non avviene. Così come non è mai decollata la CUN del grano duro, la Commissione Unica Nazionale che dovrebbe bloccare la speculazione al ribasso del prezzo del grano duro. Istituita nel 2016 con legge dello Stato, la CUN grano duro, dopo una serie di sceneggiate (alle quali hanno partecipato, purtroppo, anche personaggi che sembravano essere schierati a tutela degli agricoltori del Sud Italia), è rimasta sulla carta. Ignorata dal Governo Renzi, ignorata dal Governo Gentiloni, ignorata dal primo e dal secondo Governo di Giuseppe Conte. I grillini si sono sempre giustificati dicendo che loro sì, sono e sono stati al Governo dell’Italia, ma nel primo Governo Conte con i leghisti il Ministero delle Politiche agricole era nelle mani dei leghisti; e nel secondo Governo Conte era nelle mani dei renziani. Solo che, da oltre cinque mesi, il Ministero delle Politiche agricole è nelle mani dei grillini: e l’attuale speculazione al ribasso sul prezzo del grano sta andando in scena con il grillini sulla plancia di comando dell’agricoltura italiana. La dimostrazione ulteriore che gli agricoltori siciliani, pugliesi e, in generale meridionali non debbono più votare per PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva di Renzi e grillini. Il resto sono solo chiacchiere.

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