Santo Bono e Pino D’Angelo: “L’uso dello zucchero di barbabietola nella produzione dei vini è quanto di più scorretto esista nel settore”

13 aprile 2021
  • Così si sono espressi Santo Bono e Pino D’Angelo, del movimento Terra è Vita, nel corso dell’incontro sul ‘Tavolo Filiera Vitivinicola OCM vino investimenti e promozione’ promosso dalla Regione siciliana  
  • “I consumatori debbono sapere se un vino è fatto con l’uva o con lo zucchero di barbabietola. Questo va specificato nelle etichette”
  • In Europa si predica bene e si razzola male. Valga per tutti il grano al glifosato che arriva in Italia con la ‘benedizione’ dell’Unione europea

Così si sono espressi Santo Bono e Pino D’Angelo, del movimento Terra è Vita, nel corso dell’incontro sul ‘Tavolo Filiera Vitivinicola OCM vino investimenti e promozione’ promosso dalla Regione siciliana  

I nostri amici del Movimento Terra è Vita, Santo Bono e Pino D’Angelo, hanno partecipato all’incontro sul ‘Tavolo Filiera Vitivinicola OCM vino investimenti e promozione’. Appuntamento organizzato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Tony Scilla, e dal Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura della Regione siciliana, Dario Cartabellotta. “Nel nostro intervento – dicono Santo Bono e Pino D’Angelo – abbiamo cercato di rappresentare gli interessi dei viticoltori siciliani. In particolare, abbiamo ritenuto di soffermarci sulla pratica, ammessa nei Paesi del Nord Europa, di zuccherare i vini con il saccarosio (zucchero prodotto dalla barbabietola): pratica, quest’ultima, vietata in Italia (dove invece si può utilizzare il mosto concentrato rettificato)”. Superfluo aggiungere, dicono sempre Santo Bono e Pino D’Angelo, che lo zuccheraggio dei vini utilizzando lo zucchero di barbabietola “è senza dubbio una concorrenza sleale a discapito dei nostri vini, delle nostre uve e delle nostre aziende agricole”. Ma questo è un problema creato dalla solita Unione europea: e fino a quando gli agricoltori siciliani non capiranno che l’unica salvezza, per la nostra agricoltura, è fuori dall’Unione europea, i nostri amici agricoltori non faranno molta strada. “Chi ha e chi sta speculando sull’uva siciliana?” si chiedono e chiedono i protagonisti di Terra è Vita che, insieme con il Movimento consumatori Sicilia, stanno preparando un dossier sulla Norma Europea dello zuccheraggio per tutelare produttori e consumatori. Terra è Vita si batte anche per tutelare i produttori di uva da vino dai ‘cartelli’ speculativi che, spesso, accompagnano la stagione vitivinicola (qui uno studio di Terra è Vita sui veri costi di un vignato da vino in Sicilia).

“I consumatori debbono sapere se un vino è fatto con l’uva o con lo zucchero di barbabietola. Questo va specificato nelle etichette”

“Abbiamo preannunciato il nostro impegno con un’azione forte a sostegno dei nostri viticoltori e di tutti i consumatori – dicono i due rappresentanti di Terra è Vita -. Pretendiamo, in particolare, che venga segnalata nell’etichetta dei vini la presenza di saccarosio (zucchero prodotto dalla barbabietola) o di altri zuccheri. In consumatore deve sapere cosa beve. Siamo altresì allarmati dall’impatto del Nutriscore sui nostri prodotti di eccellenza”. Il Nutriscore è l’ennesima penalizzazione che la Ue a ‘trazione’ tedesca e francese ha messo in campo per creare altre difficoltà all’agricoltura e alle tradizioni alimentari italiane, come abbiamo raccontato in questo approfondimento. In Italia si sta facendo qualcosa per fronteggiare il Nutriscore? Forse sì, dal momento che, oltre a penalizzare l’agricoltura di Sud Italia e Sicilia, il Nutriscore colpisce anche le tradizionali produzioni agricole e i prodotti agricoli e zootecnici trasformati del Nord Italia. “Prendiamo atto della disponibilità dell’assessore all’agricoltura Tony Scilla – dicono Santo Bono e Pino D’Angelo – che ha ascoltato con interesse le nostre considerazioni e che si è reso disponibile a battersi in prima linea per la tutela dell’uva e del vino siciliano. Per il tempo a nostra disposizione abbiamo ribadito come sia fondamentale investire sulla promozione in maniera seria. Promuovere il vino non vuol dire solo fare pubblicità al prodotto. Va anche presentato il paesaggio siciliano, promuovendo la cultura, la tradizione e la nostra biodiversità. Noi pensiamo a una promozione che integri agricoltura e turismo”.

In Europa si predica bene e si razzola male. Valga per tutti il grano al glifosato che arriva in Italia con la ‘benedizione’ dell’Unione europea

“Sembra che in Europa – dicono i due rappresentanti del movimento Terra è Vita – tutti siano interessati alla grande Transizione Globale e, come dice il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans: ‘La crisi del coronavirus ha dimostrato la vulnerabilità di tutti noi e l’importanza di ripristinare l’equilibrio tra l’attività umana e la natura’. La strategia sulla biodiversità e la strategia ‘Dal produttore al consumatore’ sono il fulcro dell’iniziativa Green Deal e puntano a un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari e biodiversità. Proteggere la salute e il benessere delle persone e, al tempo stesso, rafforzare la competitività e la resilienza dell’UE. Queste strategie sono una parte fondamentale della grande transizione che stiamo intraprendendo”. Qui non siamo molto d’accordo con i nostri amici. Il  Green Deal, fino ad oggi, è fatto di parole. I fatti raccontano un’Unione europea molto diversa: che, poi, è l’Unione europea che consente lo zuccheraggio dei vini con lo zucchero di barbabietola. Ci riferiamo, in particolare, alle contraddizioni che arrivano dall’Europa: come l’autorizzazione alle trivelle petrolifere nell’Adriatico e nel Mediterraneo e al folle progetto del più grande Parco eolico sempre nel Mediterraneo, al largo delle isole Egadi: il primo progetto già autorizzato dal Ministero della ‘presunta’ Transizione ecologica e il secondo che potrebbe essere autorizzato dallo stesso Ministero. Attenzione, quindi all’Unione europea che si tinge di ‘ecologico’, perché dietro l’Europa dell’euro ci sono sempre i comitati di affari. Del resto, i primi  ad averso imparato sono proprio gli agricoltori siciliani: “Siamo pronti a dare il nostro contributo per la tutela dei produttori e dei consumatori – dicono Santo Bono e Pino D’Angelo -. Ma sappiamo benissimo che si predica bene ma si razzola male. Come avviene con il grano pieno di glifosato che arriva in Italia con le navi. Questa sarà un’altra storia”.

Foto tratta da Blog Sicilia

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti