Variante inglese: non è strano che sia più letale? E in Sicilia che sta succedendo?

23 gennaio 2021
  • In genere nei microrganismi letalità e contagiosità sono inversamente proporzionali 
  • Ma ‘sto SARS-COV-2 è naturale o di laboratorio? 
  • L’attuale pandemia è compatibile con la globalizzazione dell’economia e con la libera circolazione delle persone? 
  • Non è un po’ strano l’andamento della pandemia in Sicilia?
  • Colpa solo dei siciliani indisciplinati? Le scelte politiche, invece, sono state giuste? 

In genere, nei microrganismi, letalità e contagiosità sono inversamente proporzionali

Dal Regno Unito arriva una notizia veramente brutta: la variante inglese del virus COV-SARS-2, oltre che a più alta contagiosità, presenta anche una più alta letalità. La notizia – che è stata diffusa ieri pomeriggio dal premer, Boris Johnson – oltre che brutta, è anche strana: perché nei microrganismi infettivi, di solito, contagiosità e letalità sono inversamente proporzionali. Ed è anche logico: nella selezione naturale un microrganismo ad alta contagiosità e a bassa letalità sopravvive molto più nell’ambiente di un microrganismo ad alta letalità. Un microrganismo ad alta letalità, in un breve arco di tempo, potrebbe uccidere tutti i suoi ospiti e, di conseguenza, si potrebbe estinguere; un virus a bassa letalità e ad alta contagiosità ha più probabilità di sopravvivere e di moltiplicarsi: che è, poi, lo scopo di ogni essere vivente.

Ma ‘sto SARS-COV-2 è un virus naturale o di laboratorio? 

Come mai il virus che ha provocato l’attuale pandemia muta, dando origine a varianti che sono più contagiose e più letali? Noi non siamo scienziati, ma non possiamo non segnalare la particolarità di tutto quello che sta succedendo. Anche perché di mutazioni del SARS-COV-2, in giro, ce ne sono tantissime. La scienza officiale ripete che il virus che ha provocato la pandemia attuale è naturale. Ma se è naturale come mai si comporta in modo così strano? Non dimentichiamo che c’è chi afferma che il SARS-COV -2 non è un virus naturale, ma un virus di laboratorio. E ad affermarlo non è proprio un signor nessuno, ma il premio Nobel per la Medicina, Luc Montagner (QUI LA VIDEO-INTERVISTA CON LUC MONTAGNER).

L’attuale pandemia è compatibile con la globalizzazione dell’economia e con la libera circolazione delle persone? 

A parte le conseguenze di queste mutazioni sui vaccini – fino ad oggi minimizzate – vogliamo provare a riflettere su due questioni: una generale e l’altra che riguarda la Sicilia. La questione generale si riassume in una domanda: fino a che punto una pandemia provocata da un virus che muta in continuazione è compatibile con la globalizzazione dell’economia e, di conseguenza, con la libera circolazione delle persone e, per certi versi, anche con la libera circolazione delle merci? Ricordiamoci che, da sempre, il promo strumento che si mette in atto per combattere le pandemie è il blocco della libera circolazione delle persone. Strategia adottata nel 1575 dal grande luminare della medicina del tempo, Gianfilippo Ingrassia; e l’ha fatto nella Primavera dello scorso anno la Nuova Zelanda per fronteggiare l’attuale pandemia. Gli scienziati pensano, con i vaccini, di rendere compatibili pandemia e libera circolazione delle persone?

Non è un po’ strano l’andamento della pandemia in Sicilia?

Andiamo alla seconda questione: la Sicilia. Siamo proprio sicuri che la nostra Isola – dove nel Maggio dello scorso anno il virus c’era, certo, ma circolava in modo molto contenuto – sia diventata la Regione più ‘incasinata’ d’Italia solo perché i cittadini siciliani non rispettano le regole anti-contagio? Ci permettiamo di ricordare che lo scorso Luglio – quando, ribadiamo, il virus c’era – le spiagge siciliane erano affollate (non riusciamo a dimenticare un’immagine della spiaggia della Plaia di Catania: praticamente piena fino all’inverosimile) e trovare in giro persone con le mascherine indossate era un’impresa. Com’è possibile che a Luglio, ad Agosto fino ai primi giorni di Settembre, quando in pochi rispettavano le regole anti-contagio, i casi di Covid-19, anche se in lieve aumento, erano contenuti, mentre adesso che, bene o male, le mascherine sono molto più diffusa – e nonostante le chiusure iniziate un mese fa – la situazione continui a peggiorare? Possibile che lo stesso virus si comporti in modo così diverso?

Colpa solo dei siciliani indisciplinati? Le scelte politiche, invece, sono state giuste? 

Siamo sicuri che il fatto che la Sicilia, dallo scorso Maggio allo scorso Novembre, sia stata un porto di mare aperto a tutti non abbia influito su quello che sta succedendo oggi? Abbiamo avuto i siciliani andati in vacanza all’estero e tornati in Sicilia; abbiamo avuto e abbiamo e i siciliani che vanno e vengono dal Nord Italia; abbiamo avuto i turisti: non tanti, ma ci sono stati; abbiamo avuto i croceristi presenti fino a qualche settimana fa; abbiamo avuto migranti a tempesta che hanno viaggiato per circa sei mesi nella nave di linea Lampedusa-Porto Empedocle insieme con turisti, cittadini siciliani, uomini delle forze dell’ordine e personale dell’equipaggio, per poi diffondersi in tutta la Sicilia e in altre Regioni d’Italia; per non parlare di tantissimi ragazzi siciliani che, nella Primavera e nell’Estate dello scorso anno, si sono recati a Malta tornando positivi al virus. E, ciliegina sulla torta, la ‘lungimirante’ apertura delle scuole a Settembre della scorso anno. Torniamo a chiederlo: siamo sicuri che tutto questo non ha influito su quello che sta succedendo oggi in Sicilia? La responsabilità è solo dei siciliani indisciplinati? La politica che ha consentito viaggi, arrivo di turisti, crocieristi e migranti è rigorosamente innocente? Facciamo qualche previsione? Facciamola. Se non è successo qualcosa di brutto – e noi non ce lo auguriamo proprio – quando la temperatura si alzerà i contagi dovrebbero diminuire. Rifaremo le cose che abbiamo fatto nella scorsa Primavera, ovvero viaggi, turisti, crocieristi e migranti?

Foto tratta da Stretto Web       

 

 

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