Coronavirus/ In nuova Zelanda contagi zero. Ue nel caos. Però i vaccini sono pronti. Volete mettere?/ MATTINALE 503

11 novembre 2020

Mentre la Nuova Zelanda con iniziative drastiche durate un mese ha bloccato il virus, nell’Unione europea si è scelto la via dello stillicidio che sta sacrificando la salute dei cittadini per salvare l’economia (che sta morendo comunque). In compenso, come nel tempo dell’alchimia, è arrivato l’elisir di lunga vita: il vaccino sicuro al 90% quando è stato appurato che l’immunità al virus dura tre mesi…

Sicilia e Nuova Zelanda hanno lo stesso numero di abitanti: circa 5 milioni. Si può fare un raffronto sul come è stato affrontata la pandemia di COVID-19? Sì, perché mette in evidenza come nella nostra Isola, alla fine, abbiamo sbagliato tutto! E si può fare un raffronto anche con l’Italia: per dimostra come in Italia hanno sbagliato tutto!

Cominciamo col dire che nella prima ondata della pandemia – che ha sostanzialmente risparmiato la Sicilia, a parte alcuni casi di ‘importazione’ – la Nuova Zelanda era messa male. Ma, come vedremo, ha bloccato tutto e ha chiuso la prima ondata con meno problemi dell’Italia e della Sicilia.

E la seconda ondata? L’Italia è nel caos, insegue il virus giocando tra zone gialle, arancioni e rosse. La Sicilia è nei ‘casini’, mentre la Nuova Zelanda, con chiusure e controlli meno radicali, è quasi a zero contagi!

La domanda è: cosa hanno fatto i neozelandesi di particolare? Sono partiti, tanto per cominciare, con una ‘filosofia’ completamente diversa da quella seguita in Europa e in Italia. Se nel vecchio Continente, di fatto, è stato deciso di inseguire il virus, in Nuova Zelanda invece hanno deciso di anticiparlo (ad eccezione del Regno Unito, dove puntavano  sull’immunità di gregge poi andata a farsi benedire, visto che la stessa immunità al virus sparisce dopo tre mesi: però di questo è bene non parlare, perché sennò chi deve guadagnare una barca di soldi vendendo i vaccini potrebbe essere ‘sgamato’).

In Nuova Zelanda, quando si è profilata la prima ondata, la premier Jacinda Ardern, ha fermato il Paese (altro che Milano e Bergamo che non si fermavano…). Ha dato ai quasi 5 milioni di abitanti pochi giorni di tempo avvertendoli: fate la spesa per un mese, fate scorta di libri e poi tutti in casa!

Agli imprenditori, ai ristoratori e, in generale, ai titolari di esercizi commerciali ha detto che bisognava bloccare tutto per un mese, forse per due mesi – questo l’avrebbero detto gli esperti dopo le verifiche (poi si è scoperto che è bastato solo un mese). Tutti, in tempi brevi, sarebbero stati risarciti.

Insomma, in Nuova Zelanda non hanno aspettato i contagiati e i deceduti: sono passati all’attacco e ne hanno anticipato le mosse del virus. Quando il virus è arrivato si è trovato le due grandi isole le altre isole più piccole deserte. Bloccato all’inizio, ha trovato solo poche persone da infettare: e nel giro di un mese è quasi scomparso.

A differenza dell’Europa, dell’Italia e della Sicilia, che di fatto hanno applicato il principio di Angela da Mondello (“Unicinnè Coviddi, uncinnè), in Nuova Zelanda si cantava un ritornello opposto: ‘U Coviddi c’è!

Come si può notare, i provvedimenti adottati dal Governo della Nuova Zelanda con la popolazione sono stati draconiani. E sono stato adottati tra il 19 e il 23 Marzo, quando il numero dei contagi era basso. Il capo del Governo neozelandese non ha chiuso solo le attività economiche: ha chiuso anche i confini.

Mentre in Europa la chiusura delle attività è stata uno stillicidio che ha solo peggiorato le cose, in Nuova Zelanda scuole, università, bar, pub, ristoranti, cinema, teatri, luoghi di culto e via continuando sono stati chiusi simultaneamente. Tutti a casa, con le eccezioni per chi ha esigenze di lavoro o di salute.

Questa linea dura per un mese, come già accennato, ha bloccato tutto. Una volta bloccata la prima ondata il Governo della Nuova Zelanda non si è fermato. Aspettandosi una seconda ondata in Autunno ha preparato un sistema di tracciamento e di isolamento. Lo ha potuto fare perché, partendo da quasi zero contagi, tracciare e isolare i primi casi di positività è stato facile. E lo fanno tutt’ora: appena si presentano i casi di positività isolamento immediato. Se lo possono permettere perché sono organizzati e perché i casi, ovviamente, sono diventati pochi.

Voi riuscite a immaginare l’Italia governata da Giuseppe Conte e dei suoi lungimiranti Ministri che fa una cosa del genere? In Italia – ma anche che in Francia, in Germania, in Belgio, in Olanda – per citare solo altri quattro Paesi europei – è stato fatto l’esatto opposto: invece di anticipare il virus nell’Unione europea si insegue il virus. Perché?

Perché l’Unione europea dell’euro è governata da liberisti che privilegiano l’economia rispetto alla salute. Gente che, alla fine, sta distruggendo la propria economia, mettendo a repentaglio la salute della gente.

Il Governo Conte bis non ha saputo governare la prima ondata di pandemia (quando sono stati commessi anche errori di diagnosi e cura);

il Governo Conte bis ha utilizzato malissimo la stagione estiva, quando con un po’ di lungimiranza – come hanno fatto in Nuova Zelanda – si potevano programmare iniziative intelligenti per contrastare la seconda ondata autunnale;

il Governo Conte bis sta continuando a sbagliare, proseguendo con lo stillicidio, proprio come ha fatto dalla fine di Gennaio alla terza decade di Marzo: chiusure sì, chiusure no; scuole chiuse anzi aperte, anzi chiuse; Regioni gialle, Regioni arancioni, Regioni rosse; trasporti pubblici che prevalgono su quelli privati; e frontiere e porti aperti a tutti, migranti compresi.

Questo atteggiamento tra alti e bassi – che è oggettivamente fallimentare – genera proteste sociali, anche perché non è vero che il Governo sta aiutando tutte le famiglie e tutte le imprese. La realtà è che ci saranno problemi enormi per milioni di famiglie e danni per milioni di imprese.

Si ridurrà la pandemia in Italia? Non lo sappiamo. Anche perché c’è il punto interrogativo dell’Inverno, quando i virus diventano più aggressivi e quando arriva l’influenza stagionale.

Ci si augura che, con l’aumentare delle limitazioni (vanno aumentando le zone rosse e arancioni), si riducano i contagi e i malati. Ma è una speranza, non una certezza.

Per ridurre drasticamente la presenza del virus (ma non per farlo scomparire, perché non scomparirà subito) bisognerebbe fare come hanno fatto in Nuova Zelanda. Ma – lo ribadiamo – in Europa e in Italia si sta facendo tutt’altro. Forse per vendere i vaccini presentati assiomaticamente come sicuri al 90% (5 euro a dose per 40 milioni di dosi solo in Italia)?

Che brutta Europa, signori! Un’Europa liberista e affarista, dove si ‘mercifica’ tutto, anche la pandemia!

 

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