Palermo: vogliono accendere le antenne del 5 G senza dire niente ai cittadini?

13 novembre 2020

Ci poniamo la domanda dopo aver letto un comunicato del parlamentare regionale dell’UDC, Vincenzo Figuccia, stando al quale le antenne del 5 G installate a Palermo potrebbero entrare in funzione a partire dall’1 gennaio del prossimo anno. Possibile?  

A Palermo sta per arrivare il 5 G, addirittura dall’1 Gennaio?A noi la cosa sembra incredibile: eppure è quello che leggiamo in un comunicato del parlamentare regionale dell’UDC, nonché leader del Movimento Cambiamo la Sicilia, Vincenzo Figuccia:

“Guai a chi svende Palermo alla dittatura delle compagnie – dice Figuccia -. Nel caos della pandemia il despota Ollander (il riferimento dovrebbe essere al sindaco della città, Leoluca Orlando ndr) continua a determinare le sorti di una Palermo sempre più invivibile. Al sindaco, infatti, non sono bastate le polemiche che negli scorsi mesi abbiamo acceso con riferimento al posizionamento di ben 56 antenne 5 G in città, in barba alle osservazioni della comunità scientifica che continua a riservare forti perplessità sulla nuova tecnologia, perché pericolosa per la nostra salute. Adesso gira voce che, dall’1 Gennaio del prossimo anno, entrerebbe a regime la rete 5 G in tutta la città. Ci sarebbe forse lo zampino di Comune e ASP di Palermo, che avrebbero dato via libera alle compagnie senza il necessario confronto in Consiglio comunale e con i cittadini?”.

“Se così fosse, ma noi non ci vogliamo credere – prosegue il parlamentare regionale – si tratterebbe di un gravissimo provvedimento incomprensibile. Se così fosse, in sordina, e pur sempre per rispondere alle logiche di cassa e di mercato, mettendo in funzione le antenne del 5 G si esporrebbero i cittadini ad una tecnologia dagli effetti ancora poco conosciuti. Se davvero dovesse essere così, ebbene, è chiaro che non resteremo certo a guardare. Siamo pronti ad avviare tutte le azioni necessarie nei confronti di chi scelleratamente avrebbe dato l’ok all’operazione 5 G a Palermo”.

Noi ci siamo più volte occupati delle oltre 50 antenne del 5 G installate a Palermo la scorsa Primavera mentre i cittadini erano chiusi in casa per emergenza Coronavirus. Già il fatto di aver scelto un momento del genere la dice lunga sull’attuale amministrazione comunale di Palermo.

Già, l’amministrazione comunale di Palermo. Ricordiamo che, in un’intervista Giornale di Sicilia del 12 Maggio scorso il sindaco della città, Leoluca Orlando, ha affermato quanto segue:

“Nessun progetto e prima di agire dobbiamo capire… L’amministrazione intende attenersi a principi di precauzione, nei limiti delle sue competenze e prerogative, quindi senza alcuna fuga in avanti né sul fronte delle autorizzazioni, né sul fronte dei dinieghi. E’ il motivo per cui le scelte sono vincolate a pareri di chi, come l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ndr), ha non solo il ruolo giuridico, ma i mezzi e le competenze per esprimersi su rischi effettivi e potenziali per la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente”.

L’ARPA Sicilia, in verità, in questa storia c’entra ben poco, come ha spiegato in un’intervista a I Nuovi Vespri l’avvocato Giuseppe Cannizzo, che rappresenta i tanti cittadini palermitani molto preoccupati per la presenza delle oltre 50 antenne del 5 G a Palermo:

“Mi permetto di dissentire dalle affermazioni del nostro sindaco secondo cui spetterebbe all’ARPA la ‘competenza giuridica ed anche scientifica’ per esprimersi ‘sui rischi effettivi e potenziali per la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente’ – ha dichiarato a I Nuovi Vespri lo scorso 25 Maggio l’avvocato Cannizzo -. L’ARPA, invero, non ha alcuna competenza giuridica essendo chiamata a verificare soltanto la conformità delle ‘autocertificazioni’ – presentate dalle compagnie – ai parametri di legge. La competenza per autorizzare l’installazione di un antenna spetta solo al Comune che ha l’obbligo, prima di autorizzare l’implementazione di una nuova tecnologia, di acquisire tutti i pareri sanitari e scientifici sugli effetti di tale tecnologia sulla salute umana e sull’ambiente”.

Tra l’altro, proprio sulla vicenda delle antenne del 5 G  l’avvocato Cannizzo ha presentato al Comune di Palermo una richiesta di accesso agli atti.

Insomma, il richiamo al Comune di Palermo, da parte di Figuccia – là dove dovesse risultare vera la notizia che il 5 G entrerebbe in funzione il prossimo 1 Gennaio – è corretto.

La notizia è veramente particolare, perché Palermo non fa parte delle città italiane scelte per la sperimentazione del 5 G!

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