5G/ Che legami ci sono tra le antenne di Palermo e il Dpcm ‘segreto’ di Conte che ha aperto ai cinesi di Huawei?/ SERALE

24 agosto 2020

Oggi il quotidiano ‘La Verità’ ha dato una notizia – che noi riprendiamo da ‘Libre’ che tocca da vicino Palermo, dove a umma umma sono spuntate oltre 50 antenne del 5G cinese. E i cinesi tornano in questo articolo dove si racconta del “gigante asiatico” che starebbe usando l’Italia “come cavallo di Troia per la sua penetrazione politico-commerciale in Europa”

Palermo è ancora nella NATO? Chi amministra la città si è messa in testa di combattere il capitalismo liberista? Possibile? Quelli del Tram ‘parlato’ con i francesi, quelli dei 340 milioni di euro dei 15 Km di Tram, quelli dei centri commerciali ai tedeschi sono diventati di sinistra? Forse sì, ma con il 5G, le belle antenne cineselle che svettano sui tetti…

Eh sì, 5G cinese. La notizia non è nuova, è vero ‘compagni’ che amministrate Palermo? Ne abbiamo parlato lo scorso 25 Maggio nel seguente articolo mai smentito:

Palermo invasa dalle antenne del 5G cinese! Tutti i retroscena: parla l’avvocato Giuseppe Cannizzo”

Ma ora abbiamo per voi, sindaco Ollando e ‘compagni’ di Rifondazione comunista (quelli che si occupano della ‘qualità dell’aria’ evviva evviva la ZTL), un’altra bella notizia:

“A Huawei il 5G italiano, grazie al Dpcm ‘segreto’ di Conte”.

La storia – questa bella storia – la leggiamo su Libre, che riprende un articolo pubblicato dal quotidiano La Verità, fino ad ora non smentito (cosa succederà domani o nei prossimi giorni non sappiamo: intantio noi diamo la notizia).

“Un «documento segreto» – leggiamo su Libre – conferma che il premier Giuseppe Conte ha aperto al 5G cinese. Lo sottolinea Claudio Antonelli su La Verità, spiegando che la sera del 7 agosto il presidente del Consiglio e il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli (M5S) hanno autorizzato Tim a rifornirsi di strumentazioni della tecnologia 5G Huawei con una serie di prescrizioni. Il Dpcm firmato dal premier e dal titolare dello sviluppo economico, svela il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, è efficace dall’8 agosto. Sempre La Verità sottolinea che il Dpcm prevede monitoraggi che riportano tutto nell’ambito del rispetto della toolbox Ue approvata nel gennaio scorso. A stigmatizzare la linea filo-cinese del governo Conte-bis – scrive StartMag – è in particolare la Lega: «Se esiste un patto segreto con la Cina per svendere i nostri dati e la nostra sicurezza, il governo deve chiarire in Parlamento», dicono i deputati leghisti Giulio Centemero (capogruppo in commissione finanze), Massimiliano Capitanio (segretario della Vigilanza Rai e membro della commissione trasporti, Poste e telecomunicazioni) e Alessandro Morelli (responsabile editoria e innovazione tecnologica del Carroccio), annunciando una interrogazione alla Camera”.

Noi non seguiamo le polemiche che inonderanno il parlamento nazionale. Noi vorremmo chiedere qualcosa al sindaco Leoluca Orlando, ai ‘compagni’ di Rifondazione comunista e agili amici del Movimento 5 Stelle: non tanti ai consiglieri comunali di Palermo – che alla fine non ci sembrano molto presenti su questa storia, quanto ad autorevoli esponenti dei grillini: i due europarlamentari Dino Giarrusso e Ignazio Corrao.

Allora, onorevoli Ignazio Corrao e Dino Giarrusso: qual è la vostra posizione sul 5G? Vi piace? Trovate tale tecnologia ecologica? E’ un toccasana per la salute? E cosa ne pensate di ‘sta storia dei cinesi? Risponderete?

Sapete perché ve lo chiediamo, onorevoli europei Giarrusso e Corrao? Perché l’avvocato Giuseppe Cannizzo – che assiste migliaia di cittadini in tutta l’Italia – cittadini di Palermo compresi – dall’assalto delle antenne del 5G (i “cittadini”, onorevoli Giarrusso e Corrao: vi dice niente questa parola, rivoluzione francese a parte?) – ha manifestato un dubbio:

“Non è che a Palermo hanno attivato le oltre 50 antenne del 5G e non hanno detto niente ai cittadini?”

Vi risulta qualcosa, di questa storia, onorevoli europei grillini? Sapete com’è, siccome di mezzo c’è anche una denuncia alla magistratura di Palermo magari siete informati. O no? Anche ad Alcamo, onorevole europeo Corrao, c’è un po’ di maretta con il 5G, lo sa, vero? 

Anche a Catania, onorevole europeo Giarrusso non è che il 5G stia riscuotendo grandi successi tra i cittadini (ancora questa parola: cittadini).

Vi offendete, onorevoli europei Giarrusso e Corrao, se vi chiediamo di illustrare ai cittadini siciliani cosa ne pensate del 5G? Noi continuiamo con l’istruttiva lettura dell’articolo di Libre:

“«Come rivela oggi La Verità, PD e M5S hanno volutamente secretato i contenuti di un Dpcm del 7 agosto con cui si autorizzano i cinesi di Huawei a mettere le mani sulle nostre reti Tlc, alla faccia del Golden power», mettono per iscritto il 21 il ministro degli esteri cinese Wang Yiagosto i parlamentari leghisti: «Da una parte Conte ha bloccato la firma tra Tim e gli americani di Kkr, dall’altra Di Maio prepara la calata del ministro degli esteri cinesi in Italia a settembre: evidentemente PD e M5S hanno deciso di stare fuori dalla Nato, e ovviamente noi faremo di tutto per smascherare questo piano suicida». I tre leghisti si dicono «certi di un pronto intervento del Copasir», il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, peraltro presieduto da un esponente di spicco della Lega come Raffaele Volpi. E lo stesso Copasir, in una relazione sul 5G – ricorda StartMag – ha consigliato il governo a vietare di fatto la realizzazione della rete di quinta generazione in collaborazione con i grandi gruppi cinesi, non solo Huawei e ma anche Zte”.

“Gli stessi senatori di Forza Italia – prosegue l’articolo – sono sulla linea della Lega di Salvini. «Il quotidiano La Verità ha svelato una cosa gravissima: che nella riunione del Consiglio dei ministri del 7 agosto è stato approvato un Dpcm che autorizza Tim ad utilizzare per le reti sensibili del 5G la tecnologia cinese Huawei, sia pure con alcune prescrizioni». Per i parlamentari ‘azzurri’ si tratta di materia sensibilissima, che attiene alla sicurezza nazionale e ai rapporti con gli alleati storici dell’Italia. «Perché il governo non ne ha fatto alcun cenno nel dettagliatissimo comunicato diffuso al termine della riunione?», si domanda Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: «Urge un chiarimento che (se non arriverà già oggi) chiederemo attraverso un’interrogazione con carattere d’urgenza». Sul Sussidiario, lo storico dell’economia Giulio Sapelli avverte: è in atto un cedimento verso la Cina, da parte del governo italiano, che consente al gigante asiatico di usare l’Italia come cavallo di Troia per la sua penetrazione politico-commerciale in Europa. Una sfida agli Usa, condotta dal ‘partito cinese’ che domina l’Italia, partendo da Grillo e coinvolgendo il PD, senza dimenticare l’accordo stipulato da Papa Bergoglio, che al regime di Pechino ha concesso il potere di scegliere i vescovi cattolici in Cina”.

Foto tratta da DDay.it

QUI L’ARTICOLO DI LIBRE

 

 

 

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