La Ministra Bellanova aiuta gli imbottigliatori (del Nord) in barba ai produttori di olio d’oliva extra vergine del Sud!

11 agosto 2020

La Ministra delle politiche agricole, la renziana Teresa Bellanova, conferma che a lei dell’agricoltura del Sud Italia non gliene importa niente. Soprattutto di Puglia, Calabria e Sicilia che producono il 90% circa dell’olio d’oliva extra vergine italiano. Leggete la denuncia del senatore Saverio De Bonis. Il ruolo di AGEA. I soliti interessi della Tunisia…  

Abbiamo scritto decine e decine di articoli sull’olio d’oliva extra vergine e su come, in Italia, il Centro Nord controlla il mercato di un alimento che, per l’80%, viene prodotto in Puglia, in Calabria e in Sicilia. Ebbene, quello che sta combinando il Governo Conte bis – e segnatamente la Ministra della Politiche agricole, Teresa Bellanova – batte tutti!

A denunciare quello che sta succedendo è il senatore Saverio De Bonis.

Di scena l’AGEA, l’Agenzia per l’erogazione dei fondi in agricoltura, braccio operativo del Ministero delle Politiche agricole.

“Tra le tante funzioni – dice De Bonis – AGEA si occupa anche dei surplus di produzione e del sostegno degli indigenti, a cui è destinato un minimo approvvigionamento alimentare che la stessa AGEA reperisce sul mercato attraverso gare pubbliche. Ho saputo che per sostenere le filiere che non hanno venduto il prodotto a causa dell’emergenza COVID, AGEA giustamente ha acquistato parmigiano, prosciutto e grana padano DOP favorendo il MADE IN ITALY. Lo stesso non ha fatto con l’olio evo: PERCHÉ?”.

L’olio evo, per la cronaca, è l’olio d’oliva extravergine che, come già ricordato, viene prodotto per l’90% circa in Puglia, Calabria e Sicilia.

“Con gara d’appalto del 3 Luglio scorso (2600452) – scrive De Bonis sulla propria pagina Facebook – AGEA regalerà poco meno di 8 milioni di euro agli imbottigliatori oleari italiani. La gara d’appalto, infatti, prevede l’acquisto da parte dello Stato italiano di olio extravergine di oliva in bottiglie da litro, da assegnare agli indigenti per un totale di 7 milioni 980 mila euro, al ribasso a partire da una base d’asta di euro 3,2 al litro”.

“Ciò sta a significare l’IMPOSSIBILITÀ che in quelle bottiglie finisca anche solo un goccio di olio ITALIANO. Sarà per questo che la gara NULLA DICE SULLA PROVENIENZA DELL’OLIO? Penso che in assenza di certezze sull’origine, si tratta di fatto ad un finanziamento agli imbottigliatori che mescolano l’olio italiano con altri oli stranieri”.

Quella formulata dal senatore De Bonis è un’accusa pesante. Di fatto, il Governo nazionale non sta dando una mano agli agricoltori italiani che producono olio d’oliva extra vergine – cioè ai produttori di olio d’oliva extra vergine di Puglia calabria e Sicilia – ma sta aiutando chi imbottiglia un olio d’oliva che non ha nulla a che vedere con l’extra vergine italiano!

“Sappiamo tutti – scrive sempre De Bonis – che un buon olio extravergine d’oliva non va sotto i 5 euro al litro. Sta di fatto che AGEA ha messo a gara l’acquisto di extravergine a meno di 3 euro. Si tratta di uno schiaffo alla filiera italiana, che adesso rischia di restare con i depositi pieni”.

Il senatore De Bonis è ottimista. Scrive che un extra vergine di oliva non può costare meno di 5 euro al litro. In realtà, il prezzo di un litro di olio di oliva extra vergine dipende da vari fattori, a cominciare dall’annata: se l’annata è ricca di produzione olive il prezzo scende, se l’annata è di ‘scarica’ il prezzo sale.

Ma il costo di un litro olio d’oliva extra vergine italiano non scende mai sotto i 6-7 euro; e, in ogni caso, negli ultimi due anni, c’è stato un calo della produzione e il prezzo deve per forza di cose essere maggiore di 6-7 euro al litro.

Come abbiamo raccontato nell’Ottobre dello scorso anno, il calo della produzione di olio d’oliva nel mondo è stato pari a 3 milioni di circa tonnellate. Per l’Italia, il 2020 (cioè le olive raccolte nell’Autunno dello scorso anno) non è stato, nel complesso, eccezionale.

Chi ha invece registrato una produzione di olio d’oliva eccezionale è stata la Tunisia, che con molta probabilità ha esportato tanto olio d’oliva in Italia.

Quando De Bonis scrive: “Penso che in assenza di certezze sull’origine, si tratta di fatto ad un finanziamento agli imbottigliatori che mescolano l’olio italiano con altri oli stranieri”, non è facile dargli torto.

Che olio d’oliva extra vergine sta acquistando l’AGEA? Che cosa finirà sulle tavole degli italiani meno abbienti?

“I consumatori – scrive De Bonis – invece saranno costretti a consumare un olio la cui provenienza è dubbia. Accolgo a questo punto l’appello di Konsumer Italia e mi farò promotore di una interrogazione urgente al ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova per sapere come si sia orientata AGEA verso questa gara al ribasso, di prezzo e di qualità del prodotto.
Chiederò inoltre quali marcatori ha utilizzato AGEA nel bando per assicurarsi che l’olio extravergine fosse italiano…”.

Infatti, è possibile effettuare le analisi per appurare la qualità dell’olio d’oliva. E su questo il senatore sta dando battaglia. Qualche giorno dopo aver scritto il post ha infatti presentato l’interrogazione alla Ministra Bellanova:

“Ho presentato un atto di sindacato ispettivo – dice ancora De Bonis – per valutare la condotta di AGEA in ordine ad una gara al ribasso di olio EVO che, come è noto, se buono non può costare meno di 6 euro al litro. Oltre ai profili economici bisogna valutare anche quelli qualitativi. Ho quindi interrogato il Ministro Bellanova per sapere:
quali iniziative intenda intraprendere per tutelare il made in Italy del settore olivicolo;
come si sia orientata AGEA verso questa gara al ribasso, di prezzo e di qualità del prodotto;
se si intenda promuovere la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare per analizzare l’olio EVO che sarà acquistato con il bando”.

Quest’ultimo è un punto molto importante, perché farà luce su l’olio d’oliva extra vergine che il Ministero intende acquistare per donarlo alle famiglie indigenti: il fatto che siano indigenti non significa che non hanno diritto a portare in tavola olio d’oliva extra vergine di qualità e, soprattutto, italiano!

Tutto questo sta succedendo nel 2020, l’anno di una grande produzione di olio d’oliva in Tunisia:

Il 2020 sarà l’anno della super-invasione dell’olio d’oliva tunisino!/ MATTINALE 414 

Perché un litro di olio d’oliva extra vergine non può costare meno di 12 euro 

Il vero problema è l’olio d’oliva estero venduto come “extra vergine italiano”! 

Ecco perché una bottiglia di olio d’oliva extra vergine costa meno di 3 euro!

 

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