Ecco perché una bottiglia di olio d’oliva extra vergine costa meno di 3 euro!

30 novembre 2019

Il grande affare degli oli d’oliva ‘extra vergini’ deodorati. Come l’olio che noi in Sicilia definiamo “fituso” diventa ‘buono’ (o quasi). Questa è solo una spiegazione degli inghippi di questo settore. Ce ne potrebbero essere altre. Ma è una illustrazione interessante, che mette in luce il ruolo negativo della UE in materia agro-alimentare (non è una novità). E, soprattutto, gli interessi delle multinazionali che commercializzano olio d’oliva ‘extra vergine’ che non dovrebbe esistere…    

Grazie alla solita Unione europea dell’euro dall’1 Aprile sono in vendita gli oli d’oliva extra vergine ‘deodorati’. Che significa? Sintetizzando, significa che si tratta di olio d’oliva prodotto con olive di pessima qualità che, in condizioni ordinarie, dovrebbero finire al macero. Perché? Perché sono rimaste sotto il sole cocente per troppo tempo, perché sono state danneggiate, perché hanno subito processi di fermentazione e via continuando.

Solo che invece di finire al macero – questo il ‘succo’ di questa nuova trovata dell’Unione europea – le olive, anche se di pessima qualità, si moliscono lo stesso e l’olio, anche se emana cattivi odori, viene per l’appunto ‘deodorato’. E venduto, magari a prezzi irrisori.

Questo succede in Italia? Per quello che sappiamo noi, no. Nelle tre Regioni italiane del Sud – Puglia, Calabria e Sicilia – dove si produce il 90% dell’olio extra vergine di oliva vengono molite solo olive di qualità, non certo quelle danneggiate!

Lo stesso discorso vale per le altre Regioni italiane dove si produce il restante 10% dell’olio d’oliva extra vergine italiano: Campania, Toscana, Molise, Abruzzo, Liguria, Veneto.

Insomma: in Italia i veri produttori di olio d’oliva extra vergine non hanno bisogno di ‘deodorare’ l’olio.

Chi invece lavora con l’olio d’oliva (extravergine?) che arriva da certi Paesi esteri – magari un po’ ‘scatò’ – ha invece molto bisogno di ‘deodorare’ l’olio per togliere i cattivi odori…

Alla fine – stringi stringi è di questo che si tratta – l’Unione europea sta consentendo la commercializzazione di un olio d’oliva ‘extra vergine’ che non dovrebbe esistere perché prodotto con olive che dovrebbero finire al macero!

Da dove arrivano questi benedetti olio d’oliva ‘deodorati’? Forse da chi produce molto olio d’oliva. In ogni caso, è bene sempre avere chiaro chi e come produce olio d’oliva nel mondo. 

Non mancano i difensori di questa nuova trovata ‘europeista’. Sapete qual è la loro difesa? Eccola: è da anni che, sottobanco, gli oli d’oliva fitusi (cioè sporchi, fituso è un aggettivo della lingua siciliana) sono venduti dopo essere stati ‘deodorati’: l’Unione europea è intervenuta normando la ‘deodorazione’ a tutela dei consumatori!

Tra l’altro – fanno notare i difensori d’ufficio delle trovate dell’Unione europea dell’euro sull’agro-alimentare – gli oli d’oliva extra vergini ‘deodorati’ rispettano tutti gli altri parametri che la legge richiede agli oli d’oliva extra vergini: percentuale di acido oleico inferiore a eccetera eccetera.

Vero è: ma dimenticano che erano oli fitusi hai quali hanno tolto con processi chimici i cattivi odori!

Ora noi non vogliano scendere nei tecnicismi annoiando i lettori con parolone di chimica organica tipo “alchil esteri” o “metil esteri”. Noi siamo giornalisti terra terra e, con parole speriamo comprensibili, vi illustriamo quel è il ragionamento degli europeisti. E cioè: se un olio d’oliva è troppo puzzolente si deve buttare, se è meno puzzolente e si può deodorare, beh, allora va bene!

Se ci fate caso, il ragionamento dell’Unione europea sugli oli d’oliva ‘deodorati’ è lo stesso ragionamento fatto per il grano: così come ci sono accordi commerciali con Paesi che producono grano duro e grano tenero pieni di glifosato e micotossine che l’Europa ‘deve’ acquistare perché ci sono di mezzo gli interessi delle multinazionali, la stessa Europa ‘deve’ acquistare anche gli oli d’oliva extra vergini ‘deodorati’ perché così hanno deciso le multinazionali!

Di interessi delle multinazionali parla il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo. Che in un’intervista a Radio Radio cita, non a caso, la questione degli oli ‘deodorati’:

“Ci trasformeranno in polli da batteria – dice Rizzo – che, grazie alla rete, consumeremo cibi schifosi. Una volta c’erano i diritti dei lavoratori, oggi ci sono i diritti dei consumatori”.

QUI L’INTERVISTA DI MARCO RIZZO A RADIO RADIO DOVE SI PARLA ANHE DI OLI ‘DEODORATI’ 

Che dire? Il nostro consiglio resta sempre lo stesso: non acquistate olio d’oliva extra vergine a prezzi stracciati!

L’olio d’oliva acquistatelo presso i frantoi di fiducia o presso le aziende agricole di fiducia.

E ricordatevi che un litro di vero olio d’oliva extra vergine non può costare meno di 8 euro!

P.s.

Va da sé che chi mette in giro olio d’oliva ‘extra vergine’ deodorato frega chi – che le Regioni del Sud Italia – produce olio d’oliva extra vergine di alta qualità. Perché quando grandi quantitativi di un prodotto vengono immessi sul mercato, automaticamente, il prezzo di quel prodotto si abbassa. Ecco perché è importante acquistare l’olio d’oliva extra vergine a Km zero e, in generale, tutti i prodotti a Km zero. 

Acquistando a km zero si aiutano i nostri agricoltori, si portano in tavola prodotti genuini. E si evitano le schifezze che ci propina la globalizzazione dell’economia! 

E, come importante, si aiuta l’economia delle nostre zone, nel nostro caso, l’economia del Sud Italia e della Sicilia. 

E allora CompraSud e Comprasiciliano!  

 

Foto tratta da Meteoweb

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