Ma come gli viene in testa a Conte di invocare il MES mentre l’Italia annaspa nel dramma del Coronavirus?/ MATTINALE 465

21 marzo 2020

Da quello che si capisce a chiedere l’applicazione del MES in Italia sono il capo del Governo Conte che nessuno ha mai eletto e gli esponenti del PD, il partito che ha perso le elezioni politiche nel 2018! Il senatore Saverio De Bonis chiede al Governo Conte di andare in Parlamento a riferire. Il “No” di Giorgia Meloni, Ignazio Corrao e Stefano Fassina

Il capo del Governo italiano, Giuseppe Conte, come ci ha raccontato ieri Diego Fusaro, ha chiesto, per l’Italia, l’intervento del MES, il contestatissimo Meccanismo Europeo di Stabilità. La cosa ci ha un po’ stupiti, perché a noi non risulta che il Presidente del Consiglio abbia ricevuto tale mandato dal Parlamento.

Così dedichiamo oggi il nostro Mattinale a tale argomento. Cominciando a interrogarci sul Movimento 5 Stelle. vero è che questo soggetto politico gode ormai di poca credibilità politica. Ma che i vertici di tale Movimento on siano sulle pagine di tutti i giornali on line spiegando che cosa sta succedendo ci deve fare riflettere.

Cosa sia il MES i lettori de I Nuovi Vespri lo sanno benissimo: noi li invitiamo a rileggersi il seguente articolo, o di leggerlo per coloro i quali, in questo periodo, sono diventati nostri lettori:

“Il vero fascismo è la Ue dell’euro e ci distraggono con il fascismo che non c’è” 

Dopo di che apriamo le danze con le dichiarazioni a nostro avviso più interessanti raccolte sulla rete. Cominciamo con il senatore della Basilicata Saverio De Bonis, intervenuto sulla pagina Facebook Terroni di Pino Aprile:

“Il Financial Times in una intervista a Conte lascia intendere che, per via del Coronavirus, l’Italia ricorrerà al MES. Conte ha chiesto al M5S, al PD e a LEU se l’Italia deve rivolgersi agli strozzini oppure no? Lo ha chiesto al Parlamento? O si vuole approfittare di questi ‘pieni poteri solitari da Coronavirus’ per fare la fine della Grecia? Sentite cosa dichiara al Financial Times:

‘Il MES è stato elaborato pensando a tutt’altro tipo di crisi. Quindi adesso deve essere adeguato alle nuove circostanze in modo che possiamo sfruttare in pieno il suo bazooka’, ha detto Conte forte della sua popolarità. ‘La strada da seguire è aprire le linee di credito del MES a tutti gli Stati membri per aiutarli a fronteggiare gli effetti del Coronavirus a patto della piena rendicontabilità da parte di ciascun Stato membro circa il modo in cui vengono spese le risorse’. Una domanda sorge spontanea: il M55 vuole il commissariamento del nostro Paese? Il MES è una pistola alla tempia, se le le parole di Conte sono state travisate dovrebbe essere lui stesso a chiarire e ad impedire al Ministro Gualtieri (Roberto Gualtieri, Ministro ell’Economia ndr) di firmare a Bruxelles”.

Ancora De Bonis su sassilive.it:

“Prima di fare il biglietto per Bruxelles o rendere note le sue mosse attraverso organi di stampa stranieri, il Governo farebbe meglio a riaprire il Parlamento, perché è quello il luogo del dibattito, delle proposte e delle decisioni che riguardano il Paese. Apprendiamo dai giornali esteri che si vuole attivare uno strumento discutibilissimo come il Meccanismo Europeo di Stabilità, un trattato separato dall’Unione europea che ci esporrebbe ai ricatti delle burocrazie europee. E questo senza che vi sia una vera discussione nell’Aula sovrana. Non vogliamo subire decisioni finanziarie che siano imposte: il presidente Conte e il Ministro Gualtieri vengano a riferire in Parlamento, rispettando i precisi impegni assunti a dicembre con la risoluzione di maggioranza (n. 6-00087) approvata al Senato. È una cosa inaccettabile. Intendo presentare quanto prima una interrogazione ed invito tutti i colleghi a prendere coscienza”.

“Nella risoluzione di maggioranza – ricorda il senatore De Bonis – tra gli impegni del Governo vi era: ‘assicurare la coerenza della posizione del Governo con gli indirizzi definiti dalle Camere, e il pieno coinvolgimento del Parlamento in tutti i passaggi del negoziato sul futuro dell’Unione economica e monetaria e sulla conclusione della riforma del MES; prevedere il pieno coinvolgimento del Parlamento in una eventuale richiesta di attivazione del Meccanismo Europeo di Stabilità con una procedura chiara di coordinamento e di approvazione’”.

“È quantomeno sorprendente – conclude De Bonis – che ci si stia muovendo con tanta alacrità in obbedienza ai mercati mentre invece non si è stati altrettanto veloci e zelanti quando, alla fine dello scorso anno, come riferisce Fox News, sono arrivati dai servizi informativi gravi indizi di una potenziale pandemia. Oggi si consegna il Paese allo stato d’emergenza, si chiude il Parlamento e si sospende il normale iter democratico mentre si assumono gravi iniziative sulle quali non sembra esserci nemmeno un consenso fra la maggioranza di governo”.

Ci sembra interessante anche il post che la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha scritto su Facebook:

“Conte continua a dire che l’Italia deve accedere al MES, al fondo ‘salva’ Stati che impone misure di lacrime e sangue, svendita di asset strategici e commissariamento in cambio di denari che noi stessi abbiamo versato. Soltanto esprimere pubblicamente la volontà di essere commissariati dalla Troika accendendo al MES espone l’Italia alla speculazione finanziaria”.

“Non possiamo permetterci – aggiunge la Meloni – di continuare a fare questi errori e su questo siamo pronti a scatenare l’inferno. Il Coronavirus è un flagello che colpisce indistintamente tutta la Ue e servono misure speciali in deroga ad ogni regola o trattato: invece di chiedere un prestito al fondo ‘ammazza’ Stati il Governo deve battere i pugni in sede europea e pretendere iniezioni di liquidità che mettano direttamente soldi in tasca a famiglie e imprese o, in alternativa, pretendere che i soldi versati al MES vengano restituiti agli Stati che li hanno versati”.

Tra i grillini abbiamo rintracciato un post su Facebook dell’eurodeputato Ignazio Corrao, a onor del vero sempre contrario al MES:

“In molti mi state chiedendo notizie su questa presunta fuga in avanti di Conte, con Gualtieri e Gentiloni, per attivare il MES in questa situazione di emergenza (per la cronaca, anche il commissario europeo Paolo Gentiloni ha chiesto per l’Italia l’attivazione del MES ndr). Lo ha già detto Vito Crimi stamattina (ieri mattina per chi legge ndr) ma lo ripeto in caso a qualcuno non sia chiaro: Il MoVimento 5 Stelle, forza di maggioranza del Governo, è contraria sia alla riforma del MES, sia all’attivazione di quello in vigore (negoziato e approvato nel 2011 dal governo Berlusconi IV, di cui facevano parte anche la Lega e la Meloni, e poi ratificato in parlamento nel 2012 durante la parentesi del governo Monti). Resto dell’idea che non solo non vada approvato il nuovo MES, ma vada smantellato quello in vigore, di cui siamo il terzo contributore ma a cui possiamo accedere solo ad un prezzo altissimo (il memorandum adottato per la Grecia per accedere al fondo salva stati vi ricorda qualcosa?)”.

A questo punto Corrao aggiunge:

“Anzi, questa è una buona occasione per accedere a quelle risorse senza alcun tipo di condizione o riprenderci quel che è nostro e ci spetta”: dovrebbe essere la stessa richiesta avanzata da Giorgia Meloni: noi almeno la leggiamo così.

Dopo di che Corrao precisa:

“Conosciamo modi, posizioni e desideri del Partito Democratico con cui ci troviamo al governo, ma per me le uscite di Gualtieri e Gentiloni sono a titolo personale o del loro partito. Decisioni del genere devono passare per un dibattito pubblico e per un ampia condivisione che al momento non esiste e per quanto mi riguarda mai esisterà. Sono sicuro che le parole di Conte siano state travisate e sarà lui stesso a chiarire. Niente fughe in avanti!”.

Scrive su Facebook il parlamentare nazionale Stefano Fassina, di professione economista, già sottosegretario all’Economia, uscito dal PD dopo dissapori con l’allora segretario del partito, Matteo Renzi:

“È un grave errore per l’Italia invocare il MES. La retorica di ‘distribuire 500 miliardi a tutta l’Ue’ si sgonfia con l’analisi dei dati. Sarebbe un atto disperato, inutile ai fini della sostenibilità del debito pubblico, ma efficace a cedere un’ulteriore porzione della nostra residua autonomia politica e i pochi gioielli di famiglia rimasti. Può essere giustificato soltanto come prezzo politico da pagare a Germania, Olanda, Lega Anseatica e Frugali vari per l’intervento avviato dalla BCE. La strada alternativa alla capitolazione è resistere e spendere, in una effettiva unità nazionale, l’effetto sistemico della nostra caduta per spingere Francoforte a fare quanto fanno tutte le banche centrali nazionali in guerra: il prestatore di ultima istanza, acquirente senza limiti dei titoli di Stato necessari a vincere la guerra, riportare su un sentiero di sostenibilità il debito pubblico, finanziare la ricostruzione. Il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Economia devono venire al più presto in Parlamento a riferire e ascoltare, maggioranza e opposizione”.

A fine post Fassina invita i suoi lettori a leggere un suo articolo su Huffington post dal titolo molto chiaro:

No Mes. È ricatto politico per depredare l’Italia”.

 

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