Il biglietto aereo in Sicilia? Costa sempre una barca di soldi! E i politici siciliani? Zero!/ MATTINALE 476

14 dicembre 2019

Lo scorso Giugno l’imprenditore agricolo Cosimo Gioia ha denunciato il costo esorbitante dei biglietti aerei da e per la Sicilia. Che ha fatto la politica siciliana? Nulla. cosa hanno fatto i parlamentari nazionali eletti in Sicilia? I c… propri. Tutto il mondo dei trasporti della Sicilia è un delirio: strade, autostrade, treni, navi. Ai siciliani, oggi, conviene non muoversi. L’immobilismo come filosofia della vita. E l’ascarismo e la svendita della Sicilia

Aerei: per volare da Torino a Londra il biglietto può costare anche 20 euro, per un siciliano che lavora a Torino o nei dintorni e che, a Natale, vuole tornare nella sua Isola il biglietto gli costa quasi 300 euro! E’ solo un esempio, ma di tali esempi se ne potrebbero citare tanti: tutti esempi che ‘incaprettano’ i cittadini siciliani che studiano o lavorano nel Nord Italia o all’estero e che debbono tornare in Sicilia! O siciliani debbono partire improvvisamente.

Il Sud è la colonia italiana. Di questa colonia la Sicilia è l’ultima delle colonie. Mai come oggi la Sicilia appare come un’Isola in catene.

Le compagnie aeree sanno che, tra studenti fuori sede, siciliani che sono stati costretti ad emigrare e, più semplicemente, siciliani che debbono prendere l’aereo in tempi stretti si possono guadagnare un sacco di soldi, soprattutto a Natale. Ed è quello che si sta verificando sulla pelle dei siciliani, sfruttati al quadrato!

CARO VOLI:LA RIMA DENUNCIA A GIUGNO – In un Paese normale i parlamentari nazionali eletti in Sicilia – tutti, nessuno escluso, di maggioranza e di opposizione – non dovrebbero essere mai più rieletti. Sì, anche i parlamentari nazionali di opposizione: che cosa hanno fatto, questi ultimi, quando, lo scorso Giugno, Cosimo Gioia, di professione imprenditore agricolo, ha denunciato il costo esorbitante dei biglietti aerei da e per la Sicilia?

Si sono catapultati in Sicilia, ‘sti benedetti parlamentari nazionali eletti in un’Isola sempre più disastrata? Si sono incatenati negli aeroporti siciliani per costringere il Governo nazionale a fare qualcosa?

Non hanno fatto assolutamente nulla: nulla di nulla. E, dal loro punto di vista, hanno anche ragione. Che legame hanno con il territorio? Nessun legame. Grazie a leggi elettorali infami vengono eletti in liste bloccate. Che gliene frega a questi signori di tornare in Sicilia?

Loro, tra l’altro, non hanno problemi di soldi: i problemi li hanno i cittadini siciliani condannati, sul fronte dei collegamenti, a vivere in uno scenario delirante.

LE AUTOSTRADE A PEZZI – Le autostrade siciliane cadono a pezzi. Nell’aprile del 2015, lungo l’autostrada Palermo-Catania, gestita dall’ANAS, ha ceduto uno dei piloni del viadotto Himera. Sono passati quattro anni e mezzo e tutto è ancora fermo. In Giappone in due settimane il viadotto sarebbe stato ripristinato. Ma in Sicilia l’ANAS se le prende comoda. In Sicilia sappiamo tutti che il nuovo ponte Morandi di Genova vedrà la luce prima del viadotto Himera: dove il maggiore c’è il minore cessa…

Volete sapere in che condizioni sono le altre autostrade? Accomodatevi…

Volete notizie sulle strade a scorrimento veloce della Sicilia? Accomodatevi…

LE STRADE MANGIASOLDI – Volete notizie della Palermo-Agrigento, lavori in corso da anni, una barca di fondi pubblici spesi fino ad oggi per la gioia dell’impresa nazionale capofila e delle imprese locali attaccate alle mammelle dei subappalti? Un operaio che si riesce a ‘infilare’, tra alti e bassi, ha il posto assicurato per almeno quindi anni…

Idem per la strada Agrigento-Caltanissetta: centinaia di milioni a tempesta e fine dei lavori rinviati alle calende greche.

Lo sapete quanti soldi sono stati spesi fino ad ora per la Palermo-Agrigento e per la Agrigento-Caltanissetta? Tre miliardi di euro per avere il nulla!

Volete notizie delle strade provinciali della Sicilia? Cadono quasi tutte a pezzi! Non ci credete? Accomodatevi!

Vogliamo parlare dei trasporti marittimi? Un delirio totale. Per la Sicilia e i suoi arcipelaghi c’è un bel monopolio inossidabile. Se cercate, su questo blog troverete decine di articoli sui disastri nei trasporti marittimi in Sicilia. Navi vetuste, personale super sfruttato (gli hanno pure tolto le cucine): sulle navi il personale che vi lavora deve essere in linea…

Vogliamo parlare dei treni della Sicilia? Si cita – giustamente – il treno Trapani-Siracusa, una giornata o giù di lì. Perché le altre tratte vi sembrano migliori? Provatele!

“L’ANTICO FUTURO” – In questo scenario si inseriscono i biglietti aerei dai costi proibitivi. Da quando in Sicilia – grazie a uno Stato rapinatore e a una politica locale dominata da ‘ascari’ – è tornato quello che lo scrittore siciliano Stefano D’Arrigo chiamava “l’antico futuro di vivi”, cioè l’emigrazione di massa, il costo dei biglietti aerei da e per la Sicilia è diventato impossibile.

La cosa incredibile sapete qual è? Che nonostante il caro biglietti aerei sia stato denunciato già da sei mesi, solo da un paio di settimane i politici siciliani si sono svegliati. Per fare che? Chiacchiere e promesse.

Se andate a leggere i giornali siciliani – cartacei e on line – scoprirete che ci sono parlamentari nazionali e regionali che si fanno i complimenti tra loro. “Ormai – dicono – la continuità territoriale è cosa fatta. C’è un emendamento alla legge Finanziaria approvato dalla commissione Bilancio e Finanze della Camera che dà il via libera come in Sardegna…”.

Quando? Il prossimo anno: ad Aprile, magari a Maggio, se tutto andrà bene la prossima estate i siciliani avranno finalmente la continuità territoriale!

E a Natale? Siamo già a Natale? Vabbé, un po’ di pazienza: non è che si può avere tutto e subito! Insomma, per queste vacanze di Natale un po’ di pazienza: ci sarà da pagare 500, 600, 700, magari 800 euro per una andata e ritorno.

Il Governo regionale siciliano di Nello Musumeci ha messo a disposizione tre pullman da Milano direzione Sicilia. Costo: 40 euro (il doppio di un biglietto aereo Torino-Londra), soste a Roma e a Napoli. Insomma 24 ore e forse più di viaggio: come un treno siciliano. Questo passa il Governo!

Il vice Ministro siciliano Giancarlo Cancelleri si è cimentato in due trovate molto ‘intelligenti’.

LA CONTINUITA’ TERRITORIALE? NEL 2020 – La prima è stata la richiesta, ad Alitalia, di aumentare il numero di voli. Legge della domanda e dell’offerta: all’aumentare della seconda il prezzo dei biglietti aerei scenderà. E’ andata così? All’inizio un po’ sì, poi no, poi di nuovo sì, poi no, poi…

Poi il vice Ministro ha cambiato idea: adesso è per la continuità territoriale. “Venticinque milioni di euro per il 2020”, annuncia trionfalmente Cancelleri. Sconti sui biglietti per studenti fuori sede, lavoratori fuori sede, i disabili gravi e gravissimi. E i siciliani che non rientrano in queste quattro categorie? Cavoli loro!

QUELLI DEI SI’ AL MES – Ragazzi, sempre Movimento 5 Stelle è: grillino è Cancelleri. Per capirci: è grillino come i grillini che dovevano chiudere l’ILVA di Taranto, come i grillini che dovevano bloccare la TAP nel Salento, come i grillini che hanno votato sì al MES… Gente tutta d’un pezzo! Coerente, soprattutto coerente. Uomini e donne di tenace concetto, per dirla con Leonardo Sciascia...

Poi ci sono quelli del PD, anzi ex PD, perché ora sono renziani: sono Valeria Sudano, parlamentare nazionale eletta in Sicilia, e Luca Sammartino, parlamentare regionale. Tutt’e due per la continuità territoriale, naturalmente nel 2020.

Intanto mentre tutti questi signori da 16-18 mila euro al mese parlano, si complimentano tra di loro, si auto-incensano, ogni siciliano che deve prendere un aereo da e per la Sicilia deve ‘cacciare’ non meno di 500 euro,  sia che si tratti di un emigrato, sia che si tratti di un siciliano che deve recarsi fuori dalla Sicilia per curarsi, sia che si tratti di un comune cittadino costretto a prendere un aereo in frett’e furia.

Però il prossimo anno alcuni siciliani, non tutti, avranno lo sconto con la continuità territoriale come in Sardegna…

A un certo punto ci siamo incuriositi: ma così contenti sono, in Sardegna, della Continuità territoriale? Siamo andati a curiosare e abbiamo scoperto che i sardi vogliono costituire una compagnia aerea di bandiera, naturalmente di bandiera sarda.  Proprio come ha fatto la vicina Corsica.

E in Sicilia? In Sicilia i politici – quelli che non hanno fatto una mazza da Giugno ad oggi per il caro-biglietti aerei vogliono vendere ai privati l’aeroporto Fontanarossa di Catania, il più importante aeroporto del Sud Italia, 10 milioni di passeggeri all’anno!

Giusto per completare la colonizzazione della Sicilia. Lo ‘sviluppo’ lo porteranno i nuovi padroni. L’importante è vendere.

Signori, questa è la classe politica siciliana. Secondo voi perché la Sicilia è l’ultima Regione italiana in tutto?

 

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