Presidente Giuseppe Conte e ‘compagni’ del PD, cosa avete combinato con il MES?/ MATTINALE 464

22 novembre 2019

Il messaggio che la ‘riforma’ del MES è un papocchio tedesco per ‘incaprettare’ ulteriormente l’Italia sta passando. Ne parlano perfino i TG. Il capo del Governo Conte e il PD, adesso, dovranno giocare a carte scoperte fuori e dentro il Parlamento. Il PD, poi, esce doppiamente sconfitto, perché la base dei grillini si rifiuta di scomparire per cercare di non far perdere la Regione Emilia Romagna allo stesso Partito Democratico. Il PD anche contro il Sud  

Eh sì, il messaggio è passato. Il tentativo di far passare in silenzio il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) sta fallendo miseramente. Persino i TG, adesso, pronunciano la parolina magica. Anche i grillini, dopo che la base, sulla piattaforma Rousseau, ha letteralmente distrutto l’ipotesi di accordo con il PD in Emilia Romagna e in Calabria (dove i grillini non avrebbero dovuto presentare le liste nella speranza di far convergere i voti sul PD o, quanto meno, per non danneggiare lo stesso PD), chiedono all’attuale Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di fare chiarezza sul MES.

E che deve dire Conte? Che, insieme con il PD, si è messo d’accordo con la signora Merkel per fare eleggere la popolare Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea? Che il Governo Conte bis è il frutto di questo accordo con la Germania?

Chi esce sconfitto da questo passaggio politico, a nostro modesto avviso, non sono soltanto Conte e Beppe Grillo, che sono stati massacrati dal voto della piattaforma Rousseau, o quanto meno non sono solo Conte e Beppe Grillo: la vera sconfitta è la Germania della signora Merkel, che pensava già di avere intrappolato i grillini dentro il PD, con il Governo e il Parlamento italiani pronti ad avallare la riforma del MES.

Cosa sia il MES e a cosa serva, cosa vogliono fare con la riforma abbiamo provato a illustralo la scorsa settimana in questo articolo. Ma questo articolo merita un aggiornamento.

Una precisazione che, solo in parte, abbiamo raccontato ieri sera.

Perché se è vero che ci sono alcune banche tedesche che si trovano – e non è la prima volta in questi anni: anzi – in difficoltà, è anche vero che, in difficoltà, oggi, è tutta la Germania.

Il pericolo più grande, per ora, i tedeschi sono riusciti a bloccarlo: il fronte turco da dove potrebbero entrare milioni di migranti che, provenendo da una guerra, hanno diritto all’asilo politico.

Un altro pericolo che la Germania non è riuscita a bloccare è rappresentato dall’America di Trump, che ha reso operativi i dazi doganali su alcuni prodotti europei, in testa quelli tedeschi e francesi. Una ‘botta’ micidiale per le automobili teutoniche.

Riflettiamo: la Germania ha imposto una politica monetario deflazionistica a tutta l’Eurozona. Questo ha favorito i tedeschi. Ma il gioco poteva continuare assicurando un mercato di sbocco ai prodotti teutonici fuori dalla stessa Eurozona. Ma con i dazi doganali statunitensi i tedeschi hanno perso un un ‘pezzo’ di mercato.

A chi cavolo de debbono vendere le automobili che producono? I tedeschi, infatti, sono i primi responsabili degli oltre 100 milioni di poveri dell’Unione Europea. Sono state, infatti, le politiche monetarie ed economiche imposte dalla Germania all’Unione Europea ad aver creato oltre 100 milioni di poveri in un’Europa di 500 milioni di abitanti.

Insomma: i tedeschi, in meno di un centennio di moneta europea comune controllata dalle anche tedesche hanno creato in Europa problemi economici e sociali immani.

Ora si ritrovano con alcune banche in crisi e con l’economia fiaccata dai dazi doganali USA. E che vorrebbero fare? ‘Grecizzare’ un altra parte d’Europa, cominciando magari dall’Italia, facendo passare la ‘riforma’ del MESa proprio uso e consumo.

Disperati per tutti i danni che hanno prodotto nell’Unione Europea che adesso si vanno ritorcendo condi loro, in Italia i tedeschi hanno fatto comunella con i disperati della politica italiana: il Partito Democratico e Giuseppe Conte. Ma, come spesso avviene in politica, la sommatoria di due o più debolezze non dà luogo a una forza.

Contrariamente a quello che pensano degli italiani i vari dirigenti del PD, qualcuno che riesce ancora a capire e a illustrare quello che potrebbe succedere – per esempio a chi detiene i titoli di Stato – c’è ancora:

Vvox ha illustrato molto bene la clausola chiamata CACs (Clausola di Azione Collettiva) “che si applica ai titoli di Stato (BTP, CCT etc). Questo tipo di clausole è micidiale perché prevede che i termini e le condizioni dei titoli di debito pubblico possono essere modificati attraverso un accordo tra lo Stato e una percentuale dei possessori dei titoli. Qualche esempio chiarirà la pericolosità delle CACs. Il Btp scadeva al 2025? La scadenza posso spostarla al 2030. Il titolo valeva 1000 euro? Ne possono essere rimborsati 500 o anche meno. Il titolo dava un rendimento connesso all’inflazione? Può non essere corrisposto affatto oppure solo una frazione dell’inflazione. Tutti i titoli di Stato con durata superiore a un anno emessi a partire dal 2013 possono essere modificati a piacere al fine di rispondere alle necessità dello Stato che emette il titolo”.

Bella questa cosa, vero? Sì, una bella fregatura per gli italiani, considerato che i due terzi circa del debito pubblico è detenuto dagli stessi italiani!

Ora la cosa si mette male. Ricordiamo, infatti, che nell’Eurogruppo del 14 giugno scorso i Ministri dell’Economia dell’Eurozona hanno concordato alcune ‘riforme’ per rendere, come dire?, più operativo il MES: magari per renderlo ancora di più ‘germanocentrico’. Solo che che queste ‘riforme’ dovranno essere confermate entro dicembre dai Governi e poi ratificate dai Parlamenti nazionali di tutti i Paesi europei che fanno parte dell’Eurozona.

A questo punto non si capisce perché l’Italia dovrebbe avallare un papocchio del genere che servirebbe solo alla Germania. Ricordiamo che basta il “No” di un solo Paese dell’Eurozona per mandare all’aria la ‘riforma’ del MES. E ci chiediamo dove Conte e il PD troveranno nel Parlamento italiano i voti per approvare una ‘riforma’ del MES che ormai è stata sputtanata.

Di fatto, Conte e PD sono rimasti gli unici a fare la ‘guardia al bidone’ del MES: siamo infatti convinti che nemmeno Renzi e la sua Italia Vera appoggeranno una riforma del MES che è stata pensata per penalizzare l’Italia in favore della Germania.

Non solo. In tutto questo non solo Conte e il PD saranno costretti ad affrontare un dibattito politico sul MES, ma dovranno anche affrontare le elezioni regionali in Emilia Romagna in condizioni sempre più difficili.

Il voto della piattaforma Rousseau ha ribadito che Conte, nel Movimento 5 Stelle, non conta nulla; la base dei grillini, almeno fino a questo momento, non ha alcuna intenzione di non presentare il proprio simbolo alle elezioni regionali in Emilia Romagna (e anche in Calabria).

Con la lista dei grillini presenti alle elezioni regionali in Emilia Romagna la sconfitta del PD in questa Regione diventa matematica. E non saranno certo le ‘Sardine’ – ultima invenzione della sempre più disperata sinistra italiana, o presunta tale, a fermare l’avanzata della Lega.

In tutto questo, sempre per non perdere l’Emilia Romagna, il PD non ha esitato a svendere il Sud, abbracciando le tesi leghiste dell’Autonomia differenziata, detta altrimenti ‘Secessione dei ricchi’.

Per carità: al PD, del Sud Italia, non glien’è mai fregato nulla, a parte i voti che i dirigenti di questo partito riescono ancora a gabbare ai distratti elettori di questa parte d’Italia (ufficialmente il Sud Italia è ancora Italia: non sembra, visto come viene trattato, ma è così).

Ma dopo aver avallato la ‘Secessione dei ricchi’ il leader del Movimento 24 Agosto, Pino Aprile, ha vaticinato quello che sarà il futuro del PD nel Sud:

“Saremo alle vostre costole, nelle vostre piazze, dinanzi al Parlamento, sui social. Diventeremo il vostro incubo. La rivoluzione degli onesti è figlia della vostra violenza e disonestà. Cominciamo a bombardare il PD, ministro Francesco Giuda Boccia, la Lega e Vincenzo Presutto di mail: ‘Prima i Lep, dopo l’Autonomia. O siete i nostri nemici’. Non volete perdere l’Emilia Romagna e le sacrificate il Sud? Perderete il Sud! E magari anche l’Emilia Romagna”.

Foto tratta da FarodiRoma

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