La discarica di Bellolampo fra i trenta siti più inquinati d’Italia

18 ottobre 2019

E così la dissennata gestione dei rifiuti a Palermo è diventata un record negativo nazionale: l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha classificato la discarica di Bellolampo tra i trenta siti più inquinati d’Italia! Complimenti vivissimi agli attuale amministratori del Comune

Come scriviamo spesso, nell’ormai lontano 1986 la discarica di Bellolampo, a Palermo, era già un problema ecologico. Oltre trent’anni dopo – sembra incredibile! – è ancora aperta. E oggi arriva un record della vergogna che, forse, il capoluogo della Sicilia avrebbe fatto bene a scongiurare: l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), infatti, ha classificato la discarica di Palermo fra i trenta siti più inquinati d’Italia!

Per la prima volta, leggiamo su ICONA NEWS, “fornisce un resoconto nazionale delle istruttorie tecnico-scientifiche aperte insieme al Sistema nazionale di protezione dell’ambiente, relative al biennio 2017-2018, su incarico del ministero dell’Ambiente”.

“Dai dati raccolti – prosegue l’articolo – emergono i 30 casi per i quali è stato accertato un grave danno o minaccia ambientale: tra questi figurano le discariche di Chiaiano e Casal di Principe in Campania, quelle di Malagrotta e Anagni nel Lazio, quella di Bellolampo in Sicilia, le emissioni della Tirreno Power a Vado Ligure e Quiliano, l’interramento di liquami, fanghi e scarti di lavorazione a Rende, in provincia di Cosenza. Questi 30 casi accertati hanno interessato soprattutto le acque sotterranee per il 32%, laghi e fiumi per il 23% e i terreni per il 19%”.

Ambiente inquinato, acqua inquinata e – nel caso di Bellolampo – il percolato di una delle sei vasche dove sono stati interrati i rifiuti che è arrivato fino nel mare dell’Acquasanta! Vergogne su vergogne!

Ebbene, invece di chiudere questa discarica e di cominciare a bonificare l’ambiente che cosa vorrebbe fare il Comune di Palermo? Realizzare una settima vasca per ammassare altri rifiuti!

Non ci basta l’attuale inquinamento: vogliono continuare a inquinare!

C’è, alla base, l’inadeguatezza del Comune di Palermo. Ma anche tante storie incredibili mai sanzionate: per esempio, le esternalizzazioni dei servizi all’insegna del clientelismo.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare da una città sempre più sporca, dove le discariche sorgono come funghi nelle strade e dove topi e scarafaggi la fanno da padroni!

Lo scorso 4 agosto persino un sacerdote della città – Padre Mario Golisano – ha stigmatizzato la pessima gestione dei rifiuti da parte del Comune di Palermo. 

Che dire? Che forse i cittadini di alcuni quartieri della città che lamentano cattivi odori non hanno tutti i torti. Ma, forse, alla luce del pronunciamento dell’ISPRA, gli stessi cittadini potrebbero finalmente pensare a qualcosa di più concreto per rivalersi sui danni che hanno subito e continuano a subire.

 

Foto tratta da Palermo Today

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