Discarica di Bellolampo a Palermo: qualcuno sta monitorando la situazione?

18 novembre 2016

Ce lo chiediamo perché ci risulta che la sesta vasca sia quasi satura. La presenza di tanti gabbiani lascerebbe ipotizzare che tanta materia organica va ancora nella vasche e non nell’impianto per il Trattamento Meccanico Biologico (TMB). Non sa capisce se gli impianti mobili di TMB promessi dal Governo Crocetta si siano materializzati o siano rimasti promesse alla Renzi. Il dubbio: non è che, tra qualche mese, ci verranno a dire che serve subito, nel nome dell’emergenza, l’inceneritore di rifiuti?

Qualcuno sta monitorando la discarica di Bellolampo, a Palermo? La domanda nasce da dati oggettivi, che sono sotto gli occhi di chi li vuole vedere.

Nei mesi scorsi, quando il Governo regionale ha deciso di far confluire i rifiuti di un bel numero di Comuni in questa discarica, come potete leggere nel seguente articolo

La gestione dei rifiuti in Sicilia è ancora nel caos. Le ‘autorità’ nascondono la verità?

si è parlato di emergenza. Questo perché la sesta vasca di questa discarica era già al limite.

Il numero di Comuni che conferiscono i rifiuti a Bellolampo (ovviamente oltre a Palermo) si è ridotto. Ma la sesta vasca si va riempendo. E della settima vasca non si hanno notizie.

Sia chiara una cosa: Bellolampo era in ‘emergenza’ già nell’ormai lontano 1986. Da allora ad oggi si è andati avanti costruendo nuove vasche. Per trent’anni, invece di far decollare la raccolta differenziata dei rifiuti – ne parlavano i Verdi appena nati nei primi anni ’80 del secolo passato! – si è andati avanti sotterrando i rifiuti.

Il risultato è un inquinamento incredibile, che non ha risparmiato i pezzi e il mare dell’Acquasanta, la borgata a mare che si distende tra il porto della città e Mondello.

A noi l’idea che si debba realizzare una settima vasca a Bellolampo per sotterrare altri rifiuti e per continuare a inquinare l’ambiente non ci piace proprio. Ma vorremmo capire qual è l’alternativa, dal momento che solo nelle ultime settimane registriamo azioni concrete, anche se ultra-tardive, per incrementare la raccolta differenziata.

E oggi?

I gabbiani ci sono e sono ancora tanti: questo significa che tanta materia organica va ancora nelle vasche e non nell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) o nell’impianto di compostaggio.
Non solo. Nella sesta vasca viene ancora usato il tritovagliatore che già il Governo nazionale, qualche anno fa, aveva definito non idoneo al pre-trattamento dei rifiuti.
Di più: stando a quanto ci risulta, gli impianti mobili per il Trattamento Meccanico Biologico promessi dal Governo regionale di Rosario Crocetta, sembra siano rimasti una promessa.
Alla luce di quanto sta avvenendo non è da escludere che, tra qualche mese, possa esplodere l’emergenza rifiuti a Palermo. In realtà, a Palermo la gestione dei rifiuti è sempre in emergenza. Forse un’interrogazione parlamentare per capire come stanno le cose non sarebbe sgradita.
Perché chiediamo l’autorevole intervento dei parlamentari nazionali o regionali di buona volontà? Perché abbiamo il dubbio che, tra qualche mese, una volta esplosa l’emergenza, ci propinino un inceneritore da realizzare in quattro e quattr’otto. Qualcuno guadagnerebbe un sacco di soldi, ma i cittadini si dovrebbero sorbire altre forme di inquinamento.

 

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