Palermo, nel silenzio generale a Bellolampo si prepara la settima vasca che continuerà ad avvelenare l’ambiente

27 novembre 2017

Trentuno anni fa la discarica di Bellolampo era una “emergenza”. Di emergenza in emergenza siamo arrivati ai nostri giorni con la raccolta differenziata dei rifiuti pari a zero! I responsabili sono centrosinistra e centrodestra che, alternandosi, hanno amministrato Palermo ‘valorizzando’ la discarica di Bellolampo, eterna fonte di affari. Claudia Mannino Critica i grillini. La replica del consigliere comunale a 5 Stelle Fabrizio Randazzo

Nel silenzio generale il Comune di Palermo si appresta a realizzare la settima vasca nella discarica di Bellolampo. Invece di chiudere un luogo che è fonte di inquinamento, di malattie e di morte, si continua ad ampliare una discarica che trenta anni fa – correva l’anno 1986 – era già in emergenza.

Sindaco di Palermo, allora, era un giovane Leoluca Orlando. La prima consigliera comunale Verde del capoluogo siciliano, la compianta Marianna Bartoccelli, fece venire in Sicilia l’allora Ministro dell’Ambiente, il liberale Valerio Zanone. In città si pubblicava già il periodico ambientalista Papir e la raccolta differenziata dei rifiuti sembrava a portata di mano.

Ebbene – come già accennato – sono passati trentun anni e noi siano qui a commentare il fallimento della raccolta differenziata a Palermo e la costruzione della settima vasca che continuerà a inquinare l’area di Bellolampo, le zone vicine e, in generale, l’ambiente, compreso il mare (IL PERCOLATO DELLA DISCARICA DI BELLOLAMPO E’ ARRIVATO ANCHE NEL MARE DELLA CITTA’, NEL TRATTO DI COSTA DELL’ACQUASANTA, COME POTETE LEGGERE IN QUESTO ARTICOLO CHE ABBIAMO SCRITTO UN ANNO FA).

Orlando è stato sindaco dal 1985 al 1990. E’ tornato a fare il sindaco di Palermo nella Seconda Repubblica, dal novembre del 1993 al dicembre del 2000. Cos’hanno fatto Orlando e le sue amministrazioni comunali in materia di gestione dei rifiuti? Hanno continuato con la discarica di Bellolampo!

Dopo di anni del centrosinistra di Orlando sono arrivati dieci anni di centrodestra con Diego Cammarata. Cos’hanno prodotto di nuovo, in materia di gestione dei rifiuti, i dieci anni del centrodestra a Palermo? Nulla: sempre avanti con la discarica di Bellolampo.

Nel 2012 è tornato Orlando. Ed è stato rieletto lo scorso giugno. Novità? Sì, la settima vasca di Bellolampo! Insomma, per Orlando e per il centrosinistra di Palermo – più Rifondazione comunista che, dal 2012, fa parte dell’amministrazione cittadina – esiste solo la discarica di Bellolampo.

In effetti, una novità c’è stata. nel 2009 l’allora Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha finanziato l’avvio della raccolta differenziata dei rifiuti per Palermo: due anni di raccolta differenziata per circa 110 mila abitanti del capoluogo di Palermo da estendere gradualmente a tutto il resto della città.

La giunta Cammarata, anche se con poca convinzione, aveva avviato la raccolta differenziata. Nel 2012, come già ricordato, è arrivato Orlando: e le priorità sono diventate altre.

Intanto nel 2015, grazie a un emendamento della parlamentare nazionale eletta in Sicilia, Claudia Mannino (eletta nel Movimento 5 Stelle e oggi nel gruppo misto della Camera dei deputati), la gestione commissariale dei rifiuti – che in Sicilia andava avanti dalla fine degli anni ’90 del secolo passato – viene bloccata.

Le cronache – che noi abbiamo registrato – ricordano una telefonata tra due parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle, che si trovavano insieme con il sindaco di Palermo e che chiedevano a Claudia Mannino ‘lumi’ sulla fine della gestione commissariale e sugli effetti che la fine del commissariamento avrebbe avuto sulla gestione di Bellolampo.

Che cosa ci facevano due parlamentari regionali grillini con Orlando, per giunta per parlare di una discarica che dovrebbe essere giù chiusa da decenni, è un mistero. Anche se il ‘mistero’ – come leggerete appresso – è meno misterioso di quanto appariva qualche anno fa.

Insomma, per dirla tutta, con Orlando e Rifondazione comunista di Palermo in poppa, nel capoluogo dell’Isola la fase sperimentale della raccolta differenziata dei rifiuti, invece di andare avanti, è stata smantellata.

Incredibile lo sbaraccamento dell’isola ecologica che questo sito ha documentato quasi due anni fa (COME POTETE LEGGERE QUI).

Quindi fine della raccolta differenziata a Palermo. Tra l’indifferenza dei cittadini.

Un dato politico è ormai assodato: con il centrodestra e il centrosinistra alla guida del Comune di Palermo non c’è alcuna speranza di veder decollare la raccolta differenziata dei rifiuti. Troppi gli interessi – e i milioni di euro – in gioco con la discarica di Bellolampo.

E oggi? Oggi un post su facebook di Claudia Mannino ci raccolta il disinteresse degli attuali consiglieri comunali di Palermo del Movimento 5 Stelle verso la raccolta differenziata.

“Come è cambiato il Movimento 5 Stelle a Palermo! – scrive sulla propria pagina facebook Claudia Mannino -. Una volta era contro le discariche come si può leggere qua… Ora invece hanno addirittura fretta di fare la settima vasca a Bellolampo. La definiscono ‘prioritaria’ nel programma del candidato a sindaco Forello… I soldi necessari per la 7ma vasca dovrebbero essere spesi per incentivare ogni forma di riduzione dei rifiuti, come prevede il piano regionale di riduzione: isole ecologiche, incentivi al compostaggio, avvio dell’impianto di compostaggio di Bellolampo, avvio o trasferimento dell’impianto di Partanna Mondello, supporto all’uso dell’acqua pubblica per ridurre le bottiglie di plastica, ecc ecc”.

“La settima vasca – prosegue impietosa Claudia Mannino – è anche sinonimo di:
– Altro consumo di suolo
– Altra violazione del piano rifiuti su cui c’è già una procedura di infrazione
– Altra procedura di autorizzazione regionale (via e vas) che avrà tempi lunghi
– Altro favore alla società di captazione del metano che già guadagna in totale assenza di trasparenza
– Altra violazione del diritto, visto che tutti sembra facciano finta di dimenticare l’incendio del 2012. I lavori di copertura di quelle vasche non sono infatti ancora finiti. Servono buone pratiche che da anni neppure si prendono in considerazione e delle quali il movimento 5 stelle delle origini era portatore”.

Abbiamo chiesto cosa pensa di questa storia ad Antonio Randazzo, consigliere comunale a Palermo del Movimento 5 Stelle:

“Per noi – dice – la settima vasca della discarica di Bellolampo non è mai stata una priorità, ma una necessità dettata dall’emergenza creata da chi ha amministrato il Comune di Palermo fino ad oggi. Noi rimaniamo contrari, fermamente contrari alle discariche, ai termovalorizzatori e agli inceneritori di rifiuti. La nostra visione, su questo delicato aspetto della vita pubblica, rimane legato ai rifiuti zero e all’economia circolare”.

“Dopo di che – aggiunge il giovane consigliere comunale – ci dobbiamo confrontare con la realtà. E la realtà è quella di un Comune amministrato da personaggi che sono abilissimi nel creare le emergenze per poi andarle a gestire, proprio come sta avvenendo con la settima vasca di Bellolampo”.

“Il Comune di Palermo – ci racconta sempre Antonio Randazzo, appena qualche mese fa, è stato capace di restare fuori da un bando della Regione per la realizzazione di centri comunali di raccolta. Il Comune di Bagheria ha avuto assegnato un finanziamento di un milione di euro. Il Comune di Palermo, che avrebbe potuto realizzare un centro per la raccolta dei rifiuti in via dei Picciotti, ha presentato una documentazione incompleta. Inettitudine? Poca attenzione? Non saprei cosa rispondere”.

A questo punto Randazzo ci racconta una storia,legata sempre alla gestione della discarica di Bellolampo.

“Nell’impianto di Bellolampo – ci dice – dovrebbe essere già in funzione una linea per il trattamento della frazione organica. Ma le celle che dovrebbero servire per trattare la frazione organica dei rifiuti sono state riempire e vengono ancora oggi riempite di rifiuti indifferenziati. Ho chiesto conto e ragione di tutto ciò. Mi hanno risposto che quanto succede è legato al fatto che a Bellolampo si stoccano i rifiuti di altri Comuni. A me questa è sembrata una scusa, perché l’85% dei rifiuti che arrivano in questa discarica provengono da Palermo”.

Le firme ‘false’ dei grillini a Palermo? Una storia strana che sembra fatta apposta per colpire chi ha colpito su rifiuti e abusivismo edilizio

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