Sismologia: l’Osservatorio Vesuviano, simbolo del primato del Regno delle Due Sicilie nel mondo

2 luglio 2019

LA STORIA DEL SUD VISTA CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO NEL 1860/ La verità è che leggendo lo splendido volume di Domenico Iananntuoni – Fegato – scopriamo che il Sud Italia, durante il Regno delle Due Sicilie, aveva un’economia florida e, nelle Scienze, primeggiava in Europa. Emblematico il caso dell’Osservatorio Vesuviano. Per il Mezzogiorno l’Italia è stata ed è tutt’ora una iattura

di Domenico Iannantuoni 

– Cari ragazzi, eccoci ad un argomento molto importante
per il nostro territorio, la sismologia. Il nostro territorio
italiano è particolarmente afflitto da eventi di carattere
sismologico che nel corso del tempo hanno generato
devastazioni naturali di natura incredibile.

– Solo per darvi una breve infarinatura, vi riporto gli
eventi a noi più recenti dei terremoti più disastrosi
avvenuti e vi prego di aprire il vostro quaderno degli
appunti e di scrivere:

Verona (3 gennaio 1117), 30.000 morti
Catania (4 febbraio 1169), 20.000 morti
Carinzia e Friuli (25 gennaio 1348), 10.000 morti
Molise e Sannio (5 dicembre 1456), 30.000 morti
Nicastro, Calabria (27 marzo 1638), oltre 10.000 morti
Val di Noto, Sicilia orientale (11 gennaio 1693), 60.000 morti
Reggio Calabria e Messina (5 febbraio 1783), 50.000 morti
Montemurro, Basilicata (16 dicembre 1857), 12.000 morti 62

– Come potete notare dalla disamina dell’elenco che vi ho
appena dettato i soli morti, in larga parte stimati per
difetto, del Sud Italia ammontano dal medioevo ad oggi
a ben “182.000” contro i 40.000 del Nord (Verona e
Carinzia-Friuli). Cioè oltre l’80 % delle morti per eventi
sismici è avvenuto nel Sud Italia.

– Ora mi sembra evidente che l’interesse dei nostri governi
fosse il massimo nello studio di tali eventi distruttivi e
questo accadde con la sistemazione alle falde del
Vesuvio del Primo centro sismologico. Ma anche che i
fatti pratici, legati alle caratteristiche meccaniche degli
edifici abitativi resistenti alle spinte telluriche, fossero
ben studiati nel nostro Regno e di conseguenza attuati
per le nuove concessioni edilizie.

Un caso particolare di menzione è la “Casa Baraccata”, studiata appositamente dai nostri ingegneri, dopo il disastroso terremoto
calabrese di Reggio e Messina… quello del 1783.

– Detta casa veniva costruita con murature perimetrali
intelaiate a travi lignee ed era leggera nella parte
superiore dell’edificio cosicché il basso o sottano poteva
essere anche molto caricato, ma già il primo piano,
realizzato a “cielo di carrozza” era molto leggero nella
sua costruzione edilizia e così avveniva anche per il
sottotetto superiore esclusivamente realizzato in
travature lignee.

– L’Osservatorio Vesuviano è il più antico osservatorio
vulcanologico del mondo, fondato dal re delle due
Sicilie Ferdinando II di Borbone. Alla sua fondazione,
che risale al 1841, la sede era situata alle pendici del
Vesuvio. L’Osservatorio Vesuviano fu inaugurato nel
1845 durante il VII Congresso degli Scienziati Italiani,
tenutosi a Napoli. Il primo direttore fu il fisico parmense
Macedonio Melloni, a cui seguì Luigi Palmieri,
inventore del primo sismografo elettromagnetico
(1856-63). Nel vecchio sito si trovano il museo e la
biblioteca storica, mentre i laboratori ed il Centro di
Sorveglianza si trovano a Fuorigrotta (Napoli).

– L’osservatorio è stato costruito a due chilometri di
distanza dal cratere del Vesuvio, in un periodo storico di
entusiasmo per la scienza in generale e per gli studi sul
magnetismo terrestre in particolare. Dopo cinque secoli
di quiete, la devastante eruzione del 1631 portò il
Vesuvio ad uno stato quasi continuo di attività che
indusse già alla fine del XVII secolo alla richiesta di un
monitoraggio continuo dei fenomeni per prevederne il
comportamento, istanza che venne addirittura promossa
dal re Carlo di Borbone.

Nel 1767 Giovanni Maria della Torre eseguì attenti studi di declinazioni magnetica e nella prima metà dell’Ottocento il Vesuvio era il sito
vulcanico più analizzato al mondo, capace di attirare
scienziati di ogni nazionalità, tra i quali Charles
Babbage, interessato a verificare le sue teorie sulla
conduzione del calore. Le accademie scientifiche agli
inizi dell’Ottocento chiesero ai vari governi la
costruzione di un centro dove poter risiedere e
Ferdinando II di Borbone, coadiuvato dal Ministro
Nicola Santangelo, esaudì la richiesta, entrambi erano
sostenitori dello sviluppo della scienza e della tecnica.

Al fisico Macedonio Melloni venne assegnato, nel 1839
l’incarico di fondare l’Osservatorio Meteorologico (e
sismologico). Fu proprio quest’ultimo ad acquistare gli
apparecchi magnetici e meteorologici per il sito
prescelto, la Collina del Salvatore che rispondeva ai tre
requisiti richiesti da Melloni: “libertà di orizzonte,
vicinanza delle nubi, lontananza dalle terre circostanti”.

– Il 16 marzo 1848 l’Osservatorio fu finalmente
consegnato a Melloni il quale però, a causa delle sue idee
liberali, dopo i moti del ’48 venne dimesso dall’incarico.
L’interessamento del geofisico Luigi Palmieri risollevò
le sorti dell’Osservatorio che nel 1856 fu completato con
la costruzione di una torretta meteorologica. Palmieri
realizzò il primo sismografo elettromagnetico della
storia con il quale verificò la corrispondenza fra processi
vulcanici e sismici.

– Bene, ragazzi, come avete notato il nostro Stato è sempre
stato tra i primi se non il primo, come in questo caso, a
dedicare fondi e risorse generali allo sviluppo dellascienza ed alla crescita del Progresso.

Mentre tornavo a casa pensavo a questa grande scelta tecnica e
scientifica delle Due Sicilie; un po’, a dire il vero, mi sentivo
sismologo giacché trattavasi di scienza nuova ed avveniristica,
ma poi pensando bene durante il tragitto verso casa, dedussi che
anche gli ingegneri avrebbero dovuto contribuire non poco per
rendere sempre più sicure le nostre abitazioni. Sì, ingegnere con
studi estesi in sismologia!

Nella foto di prima pagina – tratta da ov.ingv.it – l’Osservatorio Vesuviano

 

 

 

 

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