Azienda regionale foreste: dipendenti di Catania senza stipendio. E i 151isti…

19 aprile 2019

A quanto pare quello che scriviamo da mesi sta cominciando a verificarsi: la crisi finanziaria della Regione – che ha radici nelle scelte finanziarie sbagliate adottate nella passata legislatura dal Governo regionale di centrosinistra con il voto dei parlamentari di centrosinistra dell’Ars – sta cominciando a manifestarsi. A Catania un allarme su Azienda foreste e operai 151isti lanciato dalla deputata Jose Marano      

“I lavoratori dell’Azienda regionale foreste non ricevono lo stipendio da dicembre: un comportamento anomalo che sta riguardando solamente i lavoratori del Catanese”.

Lo scrive in un comunicato la parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Jose Marano, che ha presentato un’interrogazione urgente al Governo della Sicilia. L’esponente grillina chiede spiegazioni su questo ritardo nell’erogazione degli stipendi che nelle altre province siciliane non si è verificato.

Il 16 aprile, per questo motivo, a Catania c’è stata una protesta dei lavoratori: uno sciopero indetto dai sindacati.

“A tale grave inadempienza – sottolinea la parlamentare – si aggiunge che tutti i 151sti non sono ancora immessi in servizio, nonostante siano stati avviati al collocamento con relativo nulla osta da oltre dieci giorni, vincolando i lavoratori a non potere svolgere nessun’altra attività”.

Per la cronaca, i 151isti sono i lavoratori stagionali del comparto forestale che vengono contrattualizzati per 151 giorni.

Nell’interrogazione si chiede al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore all’Agricoltura e Sviluppo rurale e pesca, Edy Bandiera, quali provvedimenti intendano adottare.

“Si tratta – conclude Marano – di una chiara violazione dei diritti contrattuali dei lavoratori. Molti di loro, tra l’altro, sono stagionali e quindi da gennaio ad oggi non hanno svolto alcuna altra attività. Una situazione estrema, perché in questo momento rischiano di non poter provvedere alle esigenze fondamentali delle loro famiglie”.

All’interrogazione risponderà il Governo. Noi, comunque, una prima risposta pensiamo di essere in grado di fornirla, non tanto alla parlamentare Marano, quanto ai siciliani:

signori, la Regione siciliana, anche se nessuno ci prende sul serio, si trova in una situazione finanziaria difficilissima. In questo momento c’è un ‘buco’ di oltre 500 milioni di euro che in parte debbono essere coperti entro quest’anno e, in parte, nel prossimo anno.

Noi non sappiamo che tipo di ‘magheggi’ stanno combinando negli uffici dell’assessorato regionale all’Economia. Ma vi possiamo assicurare che la situazione, questa volta, è grave e seria.

I ‘buchi’ di Bilancio provocati dal passato Governo regionale – ‘buchi’ che il presidente Musumeci e il suo vice, avvocato Gaetano Armao, assessore all’Economia hanno sottovalutato – stanno cominciando a dispiegare i effetti perversi.

E, se proprio la dobbiamo dire tutta, noi non sappiamo nemmeno se, agli oltre 500 milioni di euro di ‘buco’, si sommeranno i problemi del miliardo e 600 milioni di euro di ‘buco’: soldi che sono stati ‘spalmati’ in 30 anni. Se questo passaggio verrà accettato è perché è precedente – anche se di poco – a una sentenza della Corte Costituzionale che ha bloccato il ripianamento dei disavanzi in 30 anni.

Aggiornamento 1:

ci dicono che ci sono problemi anche in provincia di Siracusa.

A nostro modesto avviso, la situazione è molto più grave di quanto sembri. Se volete approfondire come si è arrivati a questo punto leggetevi i seguenti articoli:

 

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