Ars: i grillini scoprono che cancellazione dei 10 miliardi di crediti ‘inesigibili’ era sbagliata!

10 dicembre 2015

Anche noi abbiamo denunciato imbrogli nella cancellazione di questi crediti dal Bilancio regionale 2015. Ma Baccei e Sammartano ci hanno smentito. Ora Baccei e Sammartano, dopo una richiesta di accesso agli atti dei deputati grillini di Sala d’Ercole, Sergio Tancredi in testa, smentiscono se stessi. Davanti alla prospettiva di indagini penali e contabili (Corte dei Conti), il governo si accorge che 3 miliardi e passa, in effetti, non erano ‘inesigibili’. Morale: i siciliani risparmieranno 105 milioni di Euro all’anno per trent’anni

E’ ufficiale: la cancellazione dei circa 10 miliardi di Euro di “crediti inesigibili” dal Bilancio regionale di quest’anno, voluto dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, e votato dai parlamentari ‘ascari’ del centrosinistra di Sala d’Ercole era un imbroglio. “Era” perché è stato ‘sgamato’ e corretto. Queste cose le abbiamo scritte prima e dopo l’approvazione, da parte dell’Ars, di una legge truffaldina. Ora a certificare l’imbroglio è lo stesso governo regionale che, in un disegno di legge presentato nei giorni scorsi in commissione Bilancio e Finanze, torna sui propri passi. E lo fa dopo che un deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Sergio Tancredi, ha chiesto l’accesso agli atti. Costretti a rispondere, Baccei e i suoi fidati burocrati hanno ‘scoperto’ di avere sbagliato nel fare i conti… Un ‘piccolo’ errore di 105 milioni di Euro per trent’anni! Ma andiamo con ordine.

Cominciamo con il comunicato stampa diramato dal parlamentare grillino, Tancredi: “105 milioni per 30 anni per un totale di 3 miliardi e 150 milioni in meno che la Regione dovrà restituire allo Stato. Lo prevede un disegno di legge del governo presentato in commissione Bilancio che ridetermina i residui attivi erroneamente cancellati dalla Regione con delibera approvata dalla Giunta Crocetta lo scorso 10 agosto. La delibera passava un colpo di spugna su centinaia di capitoli di bilancio, parte dei quali, per il Movimento 5 Stelle, non andavano assolutamente cancellati”.

Così i deputati grillini, Tancredi in testa, come già ricordato, hanno formulato una richiesta di accesso agli atti agli uffici dell’assessorato all’Economia.

“Parecchie cose – afferma il deputato cinquestelle Sergio Tancredi – non ci tornavano. Per questo abbiamo chiesto chiarimenti. Con il disegno di legge n. 1108, di fatto, l’assessorato ci dà ragione ricomputando le somme che permettono all’amministrazione di ridurre il ‘buco’ di bilancio con una spesa annuale diminuita di oltre 100 milioni l’anno per trent’anni”.

“Questa vicenda lascia un po’ perplessi – conclude Tancredi – e non escludiamo di segnalarla alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”.

Sergio Tancredi

Sergio Tancredi

Noi abbiamo partecipato, qualche tempo fa, a una conferenza stampa convocata dall’assessore Baccei. Con lui erano presenti i due dirigenti generali dell’assessorato all’Economia: i dottori Giovanni Bologna e Salvatore Sammartano. In quell’occasione abbiamo fatto presente che la cancellazione di circa 10 miliardi di crediti vantati dalla Regione non stava né in cielo, né in terra. Noi non siamo bravi come i dottori Bologna e Sammartano. I quali hanno negato che tra i 10 miliardi di Euro circa cancellati ci potessero essere crediti esigibili che non avrebbero dovuto essere cancellati.

Per chiarezza dei fatti, va detto che la Regione sta applicando un decreto nazionale sul riaccertamento dei residui attivi e passivi. Si tratta del decreto n. 118 del 2011. In base a questo decreto va accertata la natura dei residui attivi e passivi. I residui attivi sono i crediti vantati dalla Regione. I residui passivi sono le somme impegnate, ma non spese.

La nostra attenzione si è concentrata sulla manovra sui residui attivi, perché, avendo letto alcune delle ‘carte’, abbiamo sentito puzza di imbroglio. E non ci siamo sbagliati.

Il governo regionale – non con il presidente Rosario Crocetta, che al massimo può godersi il sole: e forse è per questo che è stato messo lì dal PD – ma con l’assessore Baccei (spedito in Sicilia dal governo Renzi per ‘saccheggiare’ le finanze della Regione: cioè per impoverire famiglie e imprese siciliane che pagano le tasse) ha proposto di cancellare 10 miliardi di crediti iscritti nel Bilancio regionale 2015. E l’ha fatto con un disegno di legge di assestamento di Bilancio. Legge che è stata votata e approvata dai parlamentari di maggioranza (centrosinistra) di Sala d’Ercole. I deputati governativi sapevano che stavano votando una legge sbagliata che derubava la Sicilia? Questa è una bella domanda che bisognerebbe ‘girare’ a questi 50 e passa deputati regionali di centrosinistra che, ogni mese, si mettono in tasca 16 mila Euro a testa, più ‘ammennicoli’ vari.

In conferenza stampa noi abbiamo contestato questa manovra-furto da 10 miliardi di Euro. Ma Baccei, Sammartano e Bologna hanno detto che ci sbagliavamo. E ci hanno anche invitato a recarci negli uffici dell’assessorato per approfondire il tema. Noi ci siamo rifiutati, perché per noi la legge era e restava truffaldina.

Per fortuna i deputati regionali grillini hanno presentato richiesta di accesso agli atti. La risposta arrivata dal Ragioniere generale della Regione, dottore Sammartano è stupefacente. I grillini, Tancredi in testa, chiedono agli uffici della Ragioneria generale della Regione ‘lumi’ su trenta capitoli di Bilancio cancellati: cioè sui miliardi di Euro di crediti vantati dalla Regione, ma che gli stessi uffici regionali hanno definito “inesigibili” e, di conseguenza, da cancellare dal Bilancio regionale 2015: cancellazione che è avvenuta con una legge approvata dall’Ars.

Il dottore Sammartano risponde ai grillini su alcuni capitoli. Poi, alla fine, scrive: “Per tutti gli altri capitoli di pertinenza di altri dipartimenti regionali, i dirigenti generali in indirizzo avranno cura di provvedere al riscontro diretto della nota della S.V. secondo le rispettive competenze”. Questo passaggio della risposta è gravissimo: in pratica, il Ragioniere generale certifica in un documento ufficiale (che dato a un deputato diventa pubblico) di non conoscere la genesi dei capitoli di altri dipartimenti che sono stati cancellati!

In pratica, l’assessorato all’Economia ha cancellato crediti vantati da altri dipartimenti regionali sulla base della ‘parola’ dei rispettivi dirigenti generali, senza conoscere il quadro d’insieme. E questo non lo diciamo noi: lo afferma il Ragioniere generale che, rispondendo all’onorevole Tancredi, dice: le notizie sui crediti cancellati che fanno capo a certi capitoli non sono in grado di fornirli: si deve rivolgere ai rispettivi dirigenti generali!

La richiesta di accesso agli atti dei grillini deve aver scatenato il panico. Questi signori – parliamo di Baccei, di Sammartano e degli altri dirigenti dell’assessorato – in prima battuta, con il voto degli ‘ascari’ dell’Ars (quelli che si mettono in tasca 16 mila Euro al mese, per capirci) hanno cancellato circa 10 miliardi di Euro dal Bilancio 2015. Stabilendo che la Regione siciliana (cioè i contribuenti siciliani: famiglie e imprese), nei prossimi trent’anni, per fronteggiare questo ‘buco’ di Bilancio, avrebbero dovuto pagare 164 milioni di Euro all’anno di tasse per trent’anni! Perché se, improvvisamente, decidi che 10 miliardi di Euro di crediti sono ‘inesigibili’, beh, qualcuno questi 10 miliardi di Euro li deve pagare: e a pagare sono i cittadini siciliani!

La richiesta di accesso agli atti presso gli uffici dell’assessorato all’Economia, come già accennato, deve aver scatenato il panico. Così Baccei Sammartano e compagni hanno effettuato un nuovo ‘riaccertamento’ dei residui attivi, cioè dei crediti vantati dalla Regione. E sapete cos’hanno scoperto? Che, in effetti, oltre 3 miliardi di Euro e rotti che lo scorso Agosto erano stati certificati come “inesigibili” sono invece esigibili. Di conseguenza i siciliani che pagano le tasse – famiglie e imprese – nei prossimi trent’anni, non dovranno pagare più 164 milioni di Euro all’anno per trent’anni, ma 59 milioni di Euro all’anno, sempre per trent’anni.

Ragazzi, che vi dobbiamo dire: negli uffici dell’assessorato all’Economia hanno commesso un errore di ‘appena’ 105 milioni di Euro all’anno che famiglie e imprese siciliane avrebbero pagato per trent’anni!

Insomma, ‘sti uffici dell’assessorato all’Economia, in prima battuta, avevano certificato che, a causa dei crediti “inesigibili” del Bilancio 2015 da cancellare, i cittadini siciliani avrebbero dovuto pagare 164 milioni di Euro all’anno per trent’anni; e i parlamentari di centrosinistra dell’Ars (sempre quelli da 16 mila Euro al mese, più gli ‘ammennicoli’, hanno votato la legge a ‘sacco d’ossa’: i deputati non sono certo pagati per ‘accertare’ i crediti inesigibili della Regione che amministrano…).

Dopo la richiesta di accesso agli atti dei grillini – con la certezza che le ‘carte’ di questo imbroglio sarebbero finite presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo e presso la Corte dei Conti – il ‘riaccertamento’ dei residui attivi (cioè dei crediti vantati dalla Regione) è stato fatto per davvero. E sono ‘riapparsi’ alcuni dei miliardi di Euro che governo e Ars avevano cancellato. Con lo spettro di un’inchiesta penale e di un danno erariale da rifondere con le proprie tasche all’assessorato all’Economia sono diventati bravissimi in ‘aritmetica’ e i conti li hanno fatti giusti…

Signori, questo è il governo Renzi, questo è l’assessore Baccei, questi sono i deputati regionali di centrosinistra: se non fosse stato per i deputati grillini quanto avrebbero pagato i siciliani?

p.s.

Il governo regionale, come abbiamo scritto, ha presentato un disegno di legge nel quale spiega ai siciliani che il ‘buco’ da coprire non costerà più 164 milioni di Euro all’anno, ma 59 milioni di Euro. Noi ci chiediamo e chiediamo: nella formulazione dei dati che hanno portato alla prima cancellazione dei crediti definiti “inesigibili”, che in parte “inesigibili” non lo erano affatto, qualcuno ha sbagliato. Questo sbaglio in che termini si configura? E’ stato commesso un reato?      

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