L’autostrada Catania-Messina (A18) cade a pezzi: non è il caso di realizzarne una nuova?

22 agosto 2018

La notizia non è nuova. la novità è che, da un cavalcavia all’altezza di Giarre che attraversa questa autostrada si staccano pezzi di intonaco e vanno già, ‘allietando’ gli automobilisti. Parliamo di una delle più vecchie autostrade della Sicilia che, forse, andrebbe cancellata e rifatta

L’autostrada Catania-Messina – la più trafficata della Sicilia – cade a pezzi. Non è una novità: anzi, è storia vecchia. Si sa che è un’autostrada messa molto male. La notizia si queste ore è che da un viadotto che attraversa l’autostrada, all’altezza dello svincolo per Giarre, pezzi di intonaco si staccano e cadono in autostrada. Non è il massimo per gli automobilisti…

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Ricordiamo che l’autostrada Catania-Messina, conosciuta anche come A18 (COME HA SCRITTO IL NOSTRO ALFIO DI COSTA IN QUESTA INCHIESTA) – non è soltanto, come già accennato, l’arteria più trafficata della Sicilia, ma è anche una delle più vecchie autostrade dell’Isola.

“Dopo la sua progettazione nei primi anni ’50 del secolo passato – scrive Alfio Di Costa – inizia ad essere realizzata negli anni ’60, partendo da Messina e per la sua orografia viene costruita come una autostrada di montagna. Il primo tratto, chiamato Messina-Roccalumera, come possiamo vederlo oggi, viene completato nel 1971, tranne lo svincolo di Fiumefreddo, aperto nel 1990, e lo svincolo Paesi etnei nel 2008″.

“La Catania-Messina è lunga circa 77 km è a due corsie; è l’autostrada più trafficata di Sicilia. E’ gestita dal CAS, in Consorzio per le Autostrade della Sicilia. Risente, a mio modo di vedere, oltre che di una progettazione vecchia e non adeguata nemmeno al tempo della stessa progettazione, di grandi problemi di sicurezza e di svincoli progettati e realizzati in modo assurdo; un esempio fra tutti lo svincolo di Taormina, dove tendono a formarsi spesso lunghe e pericolose file. Lo stato di manutenzione è pessimo e vi sono troppo spesso lavori di manutenzione che provocano restringimenti e lunghe file. Le gallerie sono pericolose e scarsamente illuminate e spesso prive di corsia d’emergenza”.

Quello che è successo a Genova, con il crollo del Ponte Morandi, ci ricorda che le infrastrutture – soprattutto se la manutenzione è stata carente: ed è il caso dell’Italia e della Sicilia – a un certo punto vanno abbattute e rifatte. Non sappiamo se sia questo il caso dell’autostrada Catania-Messina: ma a giudicare da quello che scrive Alfio Di Costa (“progettazione vecchia e non adeguata nemmeno al tempo della stessa progettazione, di grandi problemi di sicurezza e di svincoli progettati e realizzati in modo assurdo”), forse non sarebbe male sbaraccarla e farne una nuova.

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Intanto, per sì e per no, il Governo regionale di Nello Musumeci – che dopo i fatti di genova deve aver intuito che le infrastrutture autostradali della Sicilia versano in uno stato pietoso, vorrebbe ‘sbolognare’ tutto all’ANAS, sbaraccando il CAS:

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