L’interminabile sogno trasformato in incubo delle autostrade siciliane

21 luglio 2018

Sembra incredibile – racconta Alfio Di Costa in questa seconda puntata del ‘Viaggio’ nel mondo dei trasporti della Sicilia – ma dopo quasi settant’anni la nostra Isola non ha ancora un periplo autostradale. Basti pensare che la Gela-Agrigento-Mazara del Vallo non è nemmeno in fase di progettazione. Questo mentre lo stato di tutte le autostrade bene o male realizzate (più nel male che nel bene, a dir la verità) lascia molto a desiderare 

di Alfio Di Costa

Amiche ed amici che mi state leggendo e mi leggerete, seguendo il ‘viaggio’ nel mondo dei trasporti della Sicilia capirete che non propendo o non privilegio nessuna infrastruttura rispetto ad un’altra, ma tenderò a dimostrare che nella nostra Isola le infrastrutture stradali sono tutte inadatte ad affrontare le sfide del Terzo millennio. Sono fra gli assertori che “la Sicilia non potrà avere nessun futuro senza le infrastrutture adeguate”.

Non chiedetemi mai cosa sarebbe meglio, perché sono per la teoria del “questo e quello” piuttosto che “o questo o quello”!

Iniziamo la nostra storia delle autostrade siciliane con l’Italia che esce dalla seconda guerra mondiale e decide di puntare sullo sviluppo autostradale privilegiando il gommato al ferrato. Si progettano, quindi, le autostrade che dovranno percorrere l’Italia da Nord a Sud ed in ogni Regione si lavora alla progettazione di queste, in quanto necessarie allo sviluppo.

Vi racconterò un po’ di storia delle autostrade siciliane, certo che la mia storia non sarà completa e, per esigenze di articolo, sarà necessariamente breve, permettendovi così di leggere senza annoiarvi troppo. Gli approfondimenti li lasceremo ad altri articoli successivi.

Da ingegnere e da siciliano che ama la Sicilia e da conoscitore del territorio avrei pensato ad una rete autostradale che colleghi il periplo della Sicilia e la Catania-Palermo che la percorre nel suo interno. Invece? Seguiamo i fatti e la storia delle nostre autostrade

A18: Catania-Messina – Dopo la sua progettazione nei primi anni ’50 del secolo passato inizia ad essere realizzata negli anni ’60, partendo da Messina e per la sua orografia viene costruita come una autostrada di montagna. Il primo tratto, chiamato Messina-Roccalumera, come possiamo vederlo oggi, viene completato nel 1971, tranne lo svincolo di Fiumefreddo aperto nel 1990 e lo svincolo Paesi etnei nel 2008.

La Catania-Messina è lunga circa 77 km è a due corsie; è l’autostrada più trafficata di Sicilia. E’ gestita dal CAS, in Consorzio per le Autostrade della Sicilia. Risente, a mio modo di vedere, oltre che di una progettazione vecchia e non adeguata nemmeno al tempo della stessa progettazione, di grandi problemi di sicurezza e di svincoli progettati e realizzati in modo assurdo; un esempio fra tutti lo svincolo di Taormina, dove tendono a formarsi spesso lunghe e pericolose file. Lo stato di manutenzione è pessimo e vi sono troppo spesso lavori di manutenzione che provocano restringimenti e lunghe file. Le gallerie sono pericolose e scarsamente illuminate e spesso prive di corsia d’emergenza.

La A18 continua con la diramazione Catania tangenziale, la Catania-Siracusa e la Siracusa-Gela.

La Siracusa-Gela viene progettata alla fine degli anni ‘60 per collegare i poli industriali di Priolo e di Gela e favorirne lo sviluppo industriale. I primi 10 km si fanno velocemente, per i tempi di noi siciliani ovviamente, poi il buio assoluto fino al 2008. Poi, praticamente, vengono realizzati circa 40 km di autostrada da Rosolini a Siracusa e, nel 2015, viene aperto lo svincolo di Canicattini Bagni, mentre rimangono da realizzare circa 90 km passando per Ispica, Pozzallo, Modica, Scicli, Ragusa, Vittoria, Acate e Gela.

La A18, come già ricordato, è gestita dal CAS e, nel tratto Messina-Catania, prevede, inoltre, il pagamento del pedaggio.

A19: Autostrada Catania-Palermo – Gestita dall’ANAS collega le due più grandi città siciliane, attraversando il centro della Sicilia e passando per Enna e Caltanissetta. Essa ha una lunghezza di circa 200 km e la sua progettazione inizia con gli anni ’50. La sua realizzazione avviene nel 1958 con il suo primo tratto Scillato-Buonfornello.

Nel 1970 vengono aperti al transito i tratti Palermo-Buonfornello e Catania-Motta Sant’Anastasia. Nel 1975 viene aperto al traffico anche il troncone centrale. L’autostrada, dall’inaugurazione, non ha sostanzialmente cambiato il suo volto originario, poiché non è mai stata interessata da importanti lavori di ammodernamento. Sono stati aperti soltanto degli svincoli aggiuntivi come quello di Dittaino ed Irosa nel 2015.

Questa autostrada risente di una progettazione vecchia e non adeguata già al tempo della stessa progettazione, di grandi problemi di sicurezza e di viadotti mal progettati e realizzati in modo assurdo. Un esempio fra tutti il cedimento di alcuni piloni del viadotto Himera che, oltre a tagliare la Sicilia in due, mise a nudo quanto io sto affermando; inoltre le Gallerie fra Enna e Caltanissetta o quella di Tremonzelli risultano alquanto pericolose, scarsamente illuminate e senza corsie di emergenza.

La chiusura continua delle gallerie fra Enna e Caltanissetta provoca disagi e continue sono le deviazioni. Non meno grave lo stato di manutenzione che è pessimo, tanto quanto lo stato di sicurezza dei viadotti con protezioni anti caduta non adeguati. Questo in molti tratti a tutt’oggi; a tutto ciò vanno aggiunti i continui ed interminabili lavori di manutenzione che mettono a rischio la sicurezza di chi la percorre, oltre al formarsi spesso di lunghe e pericolose file.

A29: Autostrada Palermo-Mazara del Vallo, con diramazione Trapani fino a Birgi – Gestita dall’ANAS, collega le città di Palermo con diramazione per l’aeroporto di Palermo, a Trapani; con diramazione per l’aeroporto di Birgi, Marsala e Mazzara del Vallo. Ha una lunghezza complessiva di circa 170 km comprese le diramazioni.

La sua progettazione inizia con gli anni ’60 e la sua realizzazione nel 1968; viene inaugurata nel 1975 il collegamento con Trapani e nel 1978 con Mazara del Vallo. La progettazione voleva essere innovativa per l’uso delle cicloidi, figure geometriche note ai progettisti di strade, ma non lo è stata. Troppo pericolosa nella parte iniziale e scandalose le gallerie fra Palermo e Capaci, dove spesso gli incidenti sono gravi e bloccano chi da Palermo deve prendere l’aereo, rendendo i tempi di percorrenza molto incerti.

A20: Autostrada Messina-Palermo – Gestita dal CAS, è a pagamento. Collega le due grandi città siciliane costeggiando il mar Tirreno; in realtà termina a Buonfornello e si innesta alla A19 Catania-Palermo ed ha una lunghezza di circa 180 km. La sua progettazione inizia con gli anni ’60 e la sua realizzazione nel 1969 con il suo primo tratto Messina-Villafranca, inaugurato nel 1972.

Si susseguono le inaugurazioni per Milazzo e Patti nel 1973 e Rometta-Milazzo, mentre nel 1974 si inaugura il tratto Buonfornello-Cefalù. Poi Brolo-Rocca di Caprileone nel 1977 e Patti-Brolo nel 1978.

Si deve aspettare fino al 1988 per il tratto Rocca di Caprileone-Sant’Agata di Militello e addirittura il 1998 per il tratto Castelbuono-Cefalù.

L’autostrada, nei due sensi, viene aperta nel luglio del 2005.

A mio modo di pensare questa autostrada è stata progettata male ed inaugurata peggio o solo per scopi elettorali. Devo confessare che forse non l’ho mai potuta percorrere senza interruzioni o deviazioni.

Le gallerie troppo pericolose e con scarsa illuminazione, spesso senza corsie d’emergenza, hanno causato gravi incidenti. Anche questa autostrada, a due corsie, presenta una stato di manutenzione pessimo, malgrado sia a pagamento.

Come già accennato, lo stato di questa autostrada è pessimo, anche se non mancano continui e interminabili lavori di manutenzione che mettono a rischio la sicurezza di chi la percorre, oltre al formarsi spesso di lunghe e pericolose file.

A questo punto mi dovreste chiedere: ingegnere Di Costa, cosa manca, a suo modo di vedere, per completare il periplo autostradele della Sicilia che lei ci ha indicato come obiettivo?

Se questo è lo stato del nostro sistema autostradale dopo 70 anni, a me che amo la Sicilia viene da piangere e solo il buon Dio può vedere se mai inizierà la progettazione e la realizzazione delle autostrade che mancano.

Certo, bisognerebbe collegare Gela ad Agrigento e Agrigento a Castelvetrano.

Qui ho parlato soltanto delle autostrade tralasciando volontariamente le superstrade. Mi chiedo: perché le nostre autostrade devono essere a due corsie, in pessimo stato di manutenzione e sicurezza mentre nel resto d’Italia sono normali ed anche evolute?

Chiedo, dunque, al Signor Presidente della Regione On. Nello Musumeci:

il Governo della Regione ritiene che le autostrade siano strategiche e prioritarie?

Se Lei, Presidente, dovesse rispondermi di sì, Le propongo un tavolo tecnico dove coinvolgere il Governo nazionale e l’ANAS con impegni di spesa certi.

Noi Siciliani vorremmo vivere in una Sicilia moderna e competitiva, non vogliamo privilegi, ma vorremmo gli stessi servizi e le stesse infrastrutture di un qualsiasi altro cittadino italiano o europeo.

Chiediamo troppo? Non credo. Noi vorremmo continuare a vivere nella nostra Sicilia senza essere costretti all’emigrazione. Vorremmo poter competere con gli stessi mezzi per poter affrontare serenamente le sfide che il Terzo millennio ci impone.

Per amore verso la Sicilia

Fine seconda puntata (continua) 

QUI LA PRIMA PUNTATA DEL ‘VIAGGIO’ DI ALFIO DI COSTA NEL MONDO DEI TRASPORTI DELLA SICILIA

Foto tratta da sicily-holiday.com

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