Il grano duro canadese sta massacrando quello italiano: lo sfogo di un esponente di Confagricoltura pugliese (VIDEO)

6 giugno 2023
  • La denuncia di un agricoltore che produce grano duro in Puglia. Tema: il solito grano canadese. Argomento che I Nuovi Vespri affrontano da quando è in rete

Oggi c’è anche il problema del grano proveniente dall’Ucraina 

Nella pagina Facebook di COLTIVATORI DI GRANO E CEREALI va un video di un esponente di Confagricoltura, Fabrizio Mercuri, che fa il punto della situazione del grano duro in Puglia. Nel video si parla del grano canadese e dei controlli. E’ un tema che I Nuovi Vespri affronta da quando è in rete. Il protagonista dei video è molto critico con il grano canadese. E sollecita i controlli sulla qualità del grano che arriva in Italia dal Canada. Per noi non è un tema nuovo. Ce ne siamo occupati più volte negli anni passati dando voce a Cosimo Gioia, produttore di grano duro nell’entroterra siciliano che, negli anni del Governo regionale di Raffaele Lombardo, da dirigente generale dell’assessorato all’Agricoltura, provò ad organizzare il controllo sul grano che arrivava con le navi. Operazione bloccata dallo stesso Governo regionale dell’epoca che destituì Gioia. Va sottolineato che oggi la situazione – in merito alla qualità del grano presente in Italia, con riferimento sia al grano duro, sia al grano tenero – è in peggioramento. Le condizioni climatiche – con le piogge a Maggio e a Giugno – stanno mettendo a rischio le produzioni di grano duro di Sud e Sicilia (come abbiamo scritto qui). Se le piogge di questo complicato (per l’agricoltura) mese di Giugno continueranno non è da escludere un disastro. Che significa questo? Che in Italia avremo poco grano italiano e molto grano estero. Sia con riferimento al grano duro, sia con riferimento al grano tenero (che nel Nord Italia si coltiva già in minore misura rispetto al passato). Il problema – lo diciamo agli amici pugliesi – non sta solo nella presenza, in Italia, di grano canadese, ma anche di grano proveniente dall’Ucraina, che andrebbe accuratamente controllato per verificare l’eventuale contaminazione, a cominciare dai metalli pesanti, con particolare riferimento al piombo: pericolo di grano inquinato che abbiamo iniziato a denunciare nel Gennaio di quest’anno (come potete leggere qui). La verità è che la situazione, in Italia, è bruttissima per i consumatori, ai quali propineranno derivati del grano estero (e tra questo grano estero anche grano canadese e ucraino) ed è bruttissima pure per gli agricoltori che producono grano duro nel Sud Italia è in Sicilia, sia per il maltempo, sia per i prezzi che sono bassissimi, proprio a causa della presenza di grano duro estero a fiumi: basti pensare che, nel giro di un anno, il prezzo del grano duro pugliese è passato da 60 euro al quintale a 33-34 euro al quintale; mentre il prezzo del grano duro siciliano è passato da 54-55 euro al quintale dello scorso anno agli attuali 29-30 euro al quintale. Il tutto mentre sono raddoppiati i contri di produzione (sementi, fertilizzanti ed energia). Peggio di così non potrebbe andare.

QUI IL VIDEO CHE RIPRENDE LE CONSIDERAZIONI DI UN ESPONENTE DELLA CONFAGRICOLTURA PUGLIESE

Foto Wikipedia 

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