In Europa è arrivato e continua ad arrivare grano duro ucraino di pessima qualità. Buon appetito…

8 gennaio 2023
  • Lo leggiamo in un articolo pubblicato dal giornale on line DURODISICILIA, dove si dice a chiare lettere che la guerra in Ucraina sta spingendo verso l’Europa grano contaminato commercializzato illegalmente in barba ai controlli  
  • Lo scorso anno con la guerra in Ucraina Paesi europei dove non si coltiva grano duro sono diventati improvvisamente grandi esportatori di grano duro!
  • L’ipotesi di importazioni illegali di grano dalla Russia e il Bromuro di Metile 
  • La Polonia lo scorso anno ha esportato tanto grano duro. Da dove lo ha preso se in questo Paese il grano duro non si coltiva? Scenario quasi simile in Romania 

Lo leggiamo in un articolo pubblicato dal giornale on line DURODISICILIA, dove si dice a chiare lettere che la guerra in Ucraina sta spingendo verso l’Europa grano contaminato commercializzato illegalmente in barba ai controlli  

“Non mi voglio dilungare oltre, ma dai Paesi in conflitto a mio modesto avviso stanno giungendo in Europa e nel Mondo grosse quantità di grano (anche Duro) di pessima qualità, commercializzato illegalmente, in barba ai sistemi frontalieri di controllo e monitoraggio. La Commissione Europea pubblica… i dati che mostrano senza ombra di dubbio che qualcosa lì non funzioni per nulla, eppure, l’Europa si sta gonfiando di cereali di molto dubbia qualità come non mai nella Storia recente, nel silenzio di Istituzioni e media. Tutto ciò potrebbe rivelarsi molto grave e dannoso sia per la catena del commercio legale e controllato dei cereali, sia per la salute dei consumatori Europei”. Così si conclude un interessante articolo pubblicato lo scorso 22 Novembre da DURODISICILIA. Nell’articolo, molto ben documentato, si racconta che la guerra in corso in Ucraina sta spingendo verso l’Europa grano contaminato. E’ noto che l’ONU e la Turchia hanno voluto e ottenuto il corridoio umanitario nel Mar Nero per far transitare le navi ucraine cariche di grano e di altri prodotti agricoli ucraini. Ma, a quanto pare, gli ucraini e i Paesi vicini si stanno dando un gran da fare per fare arrivare il grano ucraino – duro e tenero – attraverso canali illegali. Leggiamo insieme alcuni passi dell’articolo di DURODISICILIA:

 

Lo scorso anno con la guerra in Ucraina Paesi europei dove non si coltiva grano duro sono diventati improvvisamente grandi esportatori di grano duro!

“Analizzando… i dati dell’import/export di grano in Europa relativamente ai Paesi limitrofi al conflitto (Estonia, Lettonia, Polonia, Romania) – leggiamo nell’articolo – ci si può rendere facilmente conto che le esportazioni cerealicole di questi Paesi sono aumentate tantissimo (raddoppiate o triplicate) rispetto all’anno precedente, senza alcun giustificato motivo. Il caso specifico del grano duro rende tutto clamoroso (perché per gli altri cereali il fenomeno è presente, ma apparentemente meno visibile), alcune di queste Nazioni infatti neanche lo coltivano (proprio questo aspetto rende il fenomeno così visibile per il Duro) eppure sono diventate nei mesi recenti i principali esportatori Europei (e forse anche Mondiali) di grano duro, pensate un po’, senza neanche produrlo o…importarlo…direi miracoloso”. Il giornale riporta i dati della settimana precedenti il 22 Novembre dello scorso anno da dove viene fuori che “sono state esportate dal nulla altre 60.000 t (t sta pere tonnellate ndr) di Duro (grano duro ndr) dalla Romania, portando le esportazioni rumene a più di 90.000 t di Duro in 20 settimane, a fronte di una produzione nazionale di appena 29.000 t di Duro. E la campagna è ancora lunga, l’Europa dell’Est a questi ritmi sfamerà il Mondo, senza neanche prendersi la briga di coltivare i campi”. Per l’autore dell’articolo, “l’Europa sta esportando grano che non ha… che non produce, e che ufficialmente non importa… e quindi da dove arriva questo grano? Una ipotesi è che in Estonia, Lettonia confinanti direttamente con la Russia, arrivi grano Duro e Tenero (Russo e Kazako), che tuttavia stranamente non passa dalla dogana (i dati ufficiali infatti dicono importazioni zero per il grano Duro), ma risulti invece poi esportato dai due Paesi, come fosse prodotto nazionale. Mentre in Polonia e Romania, tutto sembra indicare che arrivino tantissimi cereali (tra cui grano Duro) ucraini. Le due rotte (questa Baltica e quella Ucraina), però hanno caratteristiche leggermente diverse. Nel primo caso, la stessa Federazione Russa segnala che gli scambi commerciali illegali tra Paesi Europei e la stessa Russia di prodotti agricoli sono abbastanza comuni, con commercianti specializzati in questo traffico. Del resto già l’anno scorso in Estonia movimenti anomali di grano duro erano stati segnalati da noi, seppure a livelli consistentemente minori degli attuali”. Perché avviene tutto questo? “Forse… forse per evitare di subire dazi o sanzioni per gli scambi tra Ue e Russia – leggiamo ancora nell’articolo di DURODISICILIA -. Oppure per evitare i controlli doganali UE che prevedono analisi chimiche sui prodotti agricoli che possono presentare livelli di contaminanti fuori soglia”.

 

L’ipotesi di importazioni illegali di grano dalla Russia e il Bromuro di Metile 

In Europa sta arrivando grano contaminato? Considerato che di mezzo c’è anche il grano duro e che in Italia viene utilizzato per produrre pasta, la domanda è d’obbligo: non è che questo grano duro è arrivato anche in Italia? Sempre nell’articolo si legge una domanda posta da un importatore di grano: “È vero che in Russia si usa gas bromometilico molto tossico per lavorare grano e farina?”. A quanto pare la risposta è affermativa: “Peccato che il Bromometile, meglio conosciuto come Bromuro di Metile – leggiamo sempre nell’articolo – è vietatissimo in Europa dal 2010, per varie ragioni ed un carico, trattato con questo fumigante, proveniente da Paesi extraUE verrebbe certamente respinto. Ma se in qualche modo aggirasse la dogana?”. La domanda non è campata in aria. Nell’articolo si dice che in Russia non si ricorre più al Bromuro di Metile, anche se non è vietato per la disinfestazione dei suoli. Anche in Sicilia, nelle serre, il Bromuro di Metile veniva utilizzato per disinfestare i terreno. E’ ancora così? Non lo sappiamo. Ancora un passaggio sul grano russo: “Ovviamente – leggiamo sempre nell’articolo – un passaggio delle merci fuori dogana eviterebbe fastidiosi controlli analitici e/o eventuali imposte doganali, trasformando in un attimo uno zoppicante cereale extraEuropeo in uno Europeo certificato. Se qualcuno riuscisse a spiegarci da dove giunge il grano duro ufficialmente esportato dall’Estonia, certamente queste perplessità non avrebbero senso…. ma al momento questo grano sembra spuntato come un fungo, e l’ipotesi di importazioni illegali dalla Russia ci sembra la più verosimile”.

 

La Polonia lo scorso anno ha esportato tanto grano duro. Da dove lo ha preso se in questo Paese il grano duro non si coltiva? Scenario quasi simile in Romania 

Poi si passa al grano duro che circola in Polonia e Romania: e qui la vicenda diventa anche in questo caso “clamorosa”. Perché? Perché lo scorso anno Polonia e Romania avrebbero esportato verso Paesi extra-europei 200 mila tonnellate di grano duro, mentre nel 2021 le esportazioni di grano duro di questi Paesi erano state pari a zero. Nell’articolo si precisa che in Polonia non si coltiva grano duro, mentre in Romania la produzione di grano duro non supera le 30 mila tonnellate. “Da dove arriva questo grano duro? – si chiede DURODISICILIA -. Facile senza tema di smentita, dall’Ucraina, ma illegalmente, perché non risulta dai dati di importazione delle dogane”. Il dubbio – che forse è più di un dubbio – è che in Europa stia arrivando “grano di pessima qualità importato illegalmente e ciò non può e non deve essere taciuto”. Nell’articolo si ricorda che, nel 2018, l’ONU manifestava dubbi sulla salubrità del grano ucraino per la possibile presenza di pesticidi illegali. Che cosa sarà successo con la guerra in corso in Ucraina? “Già un paio di mesi fa – leggiamo sempre nell’articolo – un trader americano sottolineava la possibilità che i cereali ucraini non potessero soddisfare i requisiti qualitativi minimi per il commercio, riportando già casi di carichi ucraini respinti in Libano. Facciamo fatica a credere che oggi la qualità di quei cereali possa essere migliorata”. L’articolo cita il caso della Bulgaria dove si ritiene che il grano ucraino, venduto a prezzi di saldo, “sia il responsabile del deterioramento qualitativo dei prodotti da panificazione, dovuto alla presenza di prodotti chimici vietati in Europa e di sostanze cancerogene”. Che consiglio dare ai siciliani? Acquistate solo pasta prodotta con grano duro siciliano.

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