In Sicilia non manca l’acqua ma c’è una cattiva gestione delle dighe e dei Consorzi di Bonifica abbandonati

5 maggio 2023
  • Lo diciamo ora a scanso di equivoci: in alcune aree agricole della Sicilia manca l’acqua non perché c’è siccità ma perché l’amministrazione regionale che dovrebbe occuparsi di acqua per l’irrigazione è un disastro totale 
  • Un comunicato stampa della Regione siciliana su siccità e interventi per fronteggiarla che è un esempio di aria fritta a ‘Denominazione di origine controllata’. La fallimentare gestione di Sicilacque spa
  • A creare problemi è la mancata riforma dei Consorzi di Bonifica pieni di debiti che non si sa a chi fare pagare 

Lo diciamo ora a scanso di equivoci: in alcune aree agricole della Sicilia manca l’acqua non perché c’è siccità ma perché l’amministrazione regionale che dovrebbe occuparsi di acqua per l’irrigazione è un disastro totale 

Dopo l’annuncio della realizzazione di nuovi ospedali in Sicilia che – ammesso che vengano realizzatinon servirebbero assolutamente a nulla, perché l’emergenza della sanità della nostra Isola, in questo momento, è la mancanza di medici – arriva un’altra ‘genialata’ dall’attuale Governo: interventi “sulle infrastrutture idriche della Sicilia per oltre un miliardo di euro”. A parte la tempistica che è comica, perché tra una ventina di giorni in Sicilia sarà già Estate e tali interventi vanno fatti almeno sei mesi prima della stagione estiva – viene da chiedersi: fino ad ora la Regione siciliana cosa ha fatto sul fronte dell’emergenza idrica? L’attuale Governo di Renato Schifani ha poche responsabilità, perché si è insediato poco più di cinque mesi addietro, anche se qualcosa in più avrebbe potuto fare tre o quattro mesi fa. Leggiamo questo comunicato:

 

Un comunicato stampa della Regione siciliana su siccità e interventi per fronteggiarla che è un esempio di aria fritta a ‘Denominazione di origine controllata’… La fallimentare gestione di Sicilacque spa

“La Regione ha definito l’elenco degli interventi necessari da trasmettere alla cabina di regia ministeriale incardinata presso la Presidenza del Consiglio e al commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica. È quanto emerso nel corso dell’incontro convocato questa mattina a Palermo dall’Autorità di bacino della Presidenza della Regione. Presenti tutti i soggetti interessati alla gestione delle acque in Sicilia. La riunione fa seguito all’insediamento del tavolo tecnico permanente voluto dal presidente della Regione per monitorare lo stato di criticità idrica dell’Isola. Si tratta di opere ritenute prioritarie e strategiche per fronteggiare nel migliore dei modi la siccità che ha colpito il territorio siciliano, così come tutte le altre regioni d’Italia, a causa dei cambiamenti climatici e della sensibile diminuzione delle precipitazioni”. Qui li dobbiamo fermare, perché le scarse precipitazioni hanno caratterizzato il Nord Italia, anche se non come cercano di farci credere. In Sicilia le piogge non sono mancate. Quello che è mancata è la gestione corretta delle circa cinquanta dighe artificiali della Sicilia che, in buona parte, sono allo sfascio per un abbandono che dura da decenni. Ed è pressoché fallimentare il ruolo di Sicilacque spa che incamerato gratuitamente il cosiddetto Sovrambito (grandi condotte, dighe e potabilizzatori) peggiorando il servizio. Se la Sicilia non si riprenderà la gestione del Sovrambito lo sfascio attuale continuerà.

 

A creare problemi è la mancata riforma dei Consorzi di Bonifica pieni di debiti che non si sa a chi fare pagare 

“Gli interventi che la Regione presenterà all’organismo nazionale – prosegue il comunicato – saranno finalizzati al recupero della capacità degli invasi, al potenziamento, completamento e interconnessione delle infrastrutture idriche, al loro adeguamento alle mutate necessità, all’aumento e alla resilienza dei sistemi idrici, alla riduzione delle dispersioni idriche, all’individuazione di fonti di approvvigionamento, all’efficientamento e al potenziamento dei potabilizzatori. Frattanto, l’Autorità di bacino, oltre alla definizione dell’elenco di interventi, da rendere coerenti con le finalità del decreto legge ‘Siccità’ del 14 Aprile, è all’opera per accelerare le procedure di approvazione dei piani di gestione degli invasi, condizione essenziale perché possano essere tenute in considerazione le relative richieste di intervento. Particolare attenzione sarà riservata, infine, alle opere di immediata fattibilità, in grado di produrre risultati concreti in tempi relativamente brevi, soprattutto in vista della stagione estiva”. Con tutto il rispetto per l’attuale Governo regionale, siamo all’aria fritta a ‘Denominazione di origine controllata’… Gli interventi sulle dighe non si realizzano in pochi giorni: annunciarli a Maggio, in una Sicilia in quasi-Estate – lo ribadiamo – è tragicomico. La verità è che se ci fosse stata veramente la siccità la Sicilia sarebbe già con il ‘culo a terra’, con riferimento a tante città piccole e grandi dell’Isola. Molte aree agricole siciliane, invece, sono già in crisi – a cominciare dalla Piana di Catania, che è una delle zone agricole più importanti della nostra Isola – e questo è il frutto della mancata riforma dei Consorzi di Bonifica che si portano dietro un indebitamento quasi ventennale che non si sa a chi fare pagare.

Foto tratta da Terra Blog – PSR Sicilia

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