In Sicilia mancano medici, infermieri e posti letto e la politica annuncia nuovi appalti per nuovi ospedali che non servirebbero a nulla!

4 maggio 2023
  • E’ un fatto logico: se negli ospedali attuali mancano medici, infermieri e ci sono reparti semi-vuoti perché hanno sbaraccato posti letto a cosa serviranno i nuovi ospedali? Ve lo diciamo noi: servono oggi per gestire appalti a meno di un mese dalle elezioni comunali. Politica senza ritegno!   
  • Le allucinanti notizia del Governo regionale siciliano 
  • Ovviamente, anche per i nuovi ospedali passeranno chissà quanti anni per vederli funzionanti. Con quali medici dovrebbero operare se già mancano negli ospedali pubblici siciliani di oggi? 

E’ un fatto logico: se negli ospedali attuali mancano medici, infermieri e ci sono reparti semi-vuoti perché hanno sbaraccato posti letto a cosa serviranno i nuovi ospedali? Ve lo diciamo noi: servono oggi per gestire appalti a meno di un mese dalle elezioni comunali. Politica senza ritegno!   

Negli ospedali pubblici della nostra Isola mancano i medici, in parte anche gli infermieri e i posti letto. E cosa fanno il Governo nazionale di Giorgia Meloni (il Governo che ha tagliato i soldi ai pensionati e ai dipendenti pubblici) e il Governo regionale di Renato Schifani? Gettano fumo negli occhi dei cittadini annunciando la costruzione di tre nuovi ospedali a Palermo. Nel capoluogo siciliano ci sono Pronto Soccorso con pochissimi medici e reparti che sono stati svuotati. Lo ribadiamo: in questo momento, in Sicilia, l’emergenza è rappresentata dalla mancanza di medici, in parte dalla mancanza di infermieri e dalla mancanza di posti letto. Per i nuovi posti letto non c’è alcun bisogno di realizzare nuovi ospedali, soprattutto a Palermo! La verità è che la politica siciliana e nazionale è senza ritegno. Per questa gente la cosiddetta “emergenza” è rappresentata dalle elezioni comunali alle porte e quindi debbono annunciare ‘scorpacciate’ di appalti per realizzare nuovi, inutili ospedali che, bene che andrà, saranno pronti tra non meno di un decennio, perché tanto dura, in media, in Sicilia, la realizzazione di un ospedale nuovo. Leggiamo adesso l’allucinante comunicato stampa diramato dalla Regione siciliana:

 

Le allucinanti notizia del Governo regionale siciliano 

“Dopo il via libera al Polo pediatrico, arriva dalla Regione siciliana l’ok anche alla costruzione di tre nuovi ospedali a Palermo, oltre alla riqualificazione e alla rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero Ingrassia di corso Calatafimi. La Giunta regionale ha deliberato la riprogrammazione delle risorse previste dal Programma straordinario di interventi finanziato con fondi statali del Cipe e cofinanziato con risorse regionali. Il totale degli investimenti ammonta a 958 milioni di euro. Nello specifico, il piano, che sarà valutato adesso dal Ministero della Salute, prevede: 364 milioni per la realizzazione del nuovo ospedale Civico di Palermo; 348 milioni per il nuovo Policlinico del capoluogo siciliano e 240 milioni per la costruzione del nuovo polo onco-ematologico Palermo-Nord. Infine, ulteriori sei milioni di euro, in aggiunta ai 20 già precedentemente assegnati, serviranno per far fronte all’adeguamento strutturale, impiantistico e architettonico dell’ospedale Ingrassia. La Giunta ha dato, inoltre, mandato all’assessore regionale alla Salute di programmare la spesa di 22 milioni di euro per l’efficientamento energetico del Policlinico di Messina, relativamente a sale operatorie e reparti ad alto consumo di energia. Fondi che si aggiungeranno ai 34 milioni già assegnati per interventi di manutenzione straordinaria. La riprogrammazione approvata dal Governo regionale consentirà la creazione di centri di alta specialità, con ricadute positive in termini di miglioramento della qualità assistenziale, anche in relazione all’esperienza maturata durante la gestione dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Le nuove realtà, infatti, oltre ad essere realizzate nell’ottica dell’efficientamento energetico e nel rispetto delle norme a tutela dell’ambiente e del paesaggio, saranno dotate di tutto quanto necessario per affrontare eventuali nuove ondate pandemiche. E’ stato approvato il conferimento dell’incarico di dirigente generale del dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute a Salvatore Iacolino, già commissario straordinario del Policlinico di Palermo”.

 

Ovviamente, anche per i nuovi ospedali passeranno chissà quanti anni per vederli funzionanti. Con quali medici dovrebbero operare se già mancano negli ospedali pubblici siciliani di oggi? 

A parte la nomina di Iacolino – che quanto meno è un uomo di grande esperienza nel settore della sanità pubblica – tutto il resto sono chiacchiere e promesse elettoral-appaltizie. Per realizzare opere – lo ribadiamo – che in questo momento non servono a nulla, a parte, ovviamente, chi andrà a gestire questi appalti con la connivenza di compiacenti organizzazioni sindacali che avallano la durata infinita di questi lavori pubblici nel nome della formula “l’operai travagghianu…“. In realtà, l’operai travagghianu è una formula clientelar-politica-sindacale per produrre il nulla mescolato con il niente, come avviene per le opere stradali e ferroviarie della Sicilia, che vanno avanti per decenni sperperando centinaia e centinaia di milioni di euro ogni anno (tra Circumetnea, Passante ferroviario di Palermo, Anello ferroviario di Palermo, raddoppi ferroviari, nuova autostrada Palermo-Agrigento, nuova autostrada Agrigento-Caltanissetta, nuova autostrada Siracusa-Gela dovremmo essere intorno ai 20 miliardi di euro in poco più di un decennio, dei quali più della metà già spesi per avere un quasi nulla!). La notizia che leggiamo in questo comunicato della Regione siciliana è un’offesa all’intelligenza e noi viviamo nella speranza che la Corte dei Conti e la magistratura ordinaria facciano luce su queste vergogne. E tra le vergogne ci mettiamo anche gli ospedali pubblici siciliani lasciati con pochissimi medici. Altro che nuovi ospedali e nuovi appalti, manata di politici-banditi che non sono altro! La verità è che, a pochi giorni dalle elezioni, non dovrebbe essere consentito a chi governa di annunciare e gestire appalti per milioni di euro.

 

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