Oggi Venerdì nero per le Borse e soprattutto per le banche. L’attacco a Deutsche Bank e CommerzBank

24 marzo 2023
  • Come abbiamo previsto stamattina, i mercati finanziari occidentali oggi hanno subìto un mezzo attacco. Giù due banche tedesche già claudicanti da qualche anno, anche se tenute in piedi dalla Germania
  • La crisi delle due banche tedesche di quattro anni fa 
  • I vertici della BCE non sanno più quello che debbono fare: quello che sta succedendo va al di là delle previsioni

Come abbiamo previsto stamattina, i mercati finanziari occidentali oggi hanno subìto un mezzo attacco. Giù due banche tedesche già claudicanti da qualche anno, anche se tenute in piedi dalla Germania 

Come abbiamo previsto nel MATTINALE di oggi, Borse e banche sono state ‘strizzate’ un po’. In verità, la ‘strizzatina’ ha colpito soprattutto le banche, anche se non tutti i conti tornano. Il quotidiano economico on line scenarieconomici,it scrive di una “giornata turbolenta”, con le principali Borse europee che hanno lasciato sul terreno il 2%. Il messaggio è chiarissimo: le vendite proseguono e mettono in difficoltà, se non a soqquadro, economia e finanza occidentali. “L’indice bancario – leggiamo ancora su scenarieconomici.it – è sceso di oltre il 5%, con le azioni di Deutsche Bank che sono crollate ad un certo punto del 12% dopo che la banca ha dichiarato che avrebbe riscattato 1,5 miliardi di dollari in una serie di titoli Tier 2 con scadenza 2028 e che i suoi credit default swap erano saliti ai massimi dalla loro introduzione nel 2019. Anche CommerzBank è precipitata”. Tragicomico l’intervento del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ha cercato di gettare acqua sul fuoco. Il Governo della Germania è letteralmente terrorizzato, anche perché chi ha portato l’attacco al sistema creditizio di questo Paese ha colpito due banche deboli che vengono sostenute, a quanto pare con scarso successo, da tutto il sistema economico teutonico. Va da sé che se, alla fine, le perdite delle due banche sono state tutto sommato contenute, è perché ‘qualcuno’ ha messo mano al portafoglio…

 

La crisi delle due banche tedesche di quattro anni fa 

Ecco cosa scrivevamo a proposito di queste due banche tedesche nel Novembre del 2019: “Se qualcuno ha ancora dubbi sul fatto che la ‘riforma’ del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) serva a salvare le banche tedesche, consigliamo la lettura di un articolo di Scenari Economici, dove si legge, a chiare lettere, che le due più importanti banche della Germania – Deutsche Bank e CommerzBank – sono in crisi”. Insomma, tre anni e mezzo fa le banche tedesche oggi oggetto di un attacco piuttosto sostenuto, erano in crisi. Anche allora riprendevamo un articolo di scenarieconomici.it: ““Moody’s – scrive Scenari economici – ha downgradato le previsioni per il settore bancario tedesco cambiandole da ‘Stabili’ a ‘Negative’ dato che sia la profittabilità sia la solidità creditizia sembrano deteriorarsi rapidamente in una situazione in cui i tassi di interesse sono negativi e lo rimarranno per lungo periodo. In un report, pubblicato giovedì, metteva in guardia che la già bassa profittabilità verrà a cadere”. Ancora: “Per la cronaca, la parola downgrade, in economia, fa riferimento ad un “cambiamento negativo nel rating di uno stock o di un’altra società da parte di un analista…La situazione nel settore bancario tedesco – leggiamo sempre su Scenari economici – è tutt’altro che florida: le due principali banche sono in crisi. Deutsche Bank e CommerzBank. DB proviene da diversi trimestri in perdita ed ha perso il 90% del valore dal 2007, mentre Commerz ha perso il 98% del valore; le migliaia di piccole banche, fra pubbliche, private e cooperative, sono in grosse difficoltà a causa dei tassi negativi. Proprio questo ultimo elemento ha ulteriormente reso complessa la situazione del settore: le piccole banche hanno trasmesso i tassi negativi sui versamenti ai clienti commerciali, ma non li riescono a trasmettere a quelli privati, perché è contraria alle sue tradizioni ed alla comprensione dei clienti. Al contrario in Svizzera le banche sono state molto più rigide e non si sono fatte dei problemi a passare gli interessi negativi ai clienti… La ricerca di un rendimento a qualsiasi costo – prosegue l’articolo – ha anche spinto gli istituti di credito ad investire in attività rischiose. Fra queste quelle legate al settore immobiliare che non ha avuto un calo significativo post crisi, come è accaduto a quello tedesco, ma si trova in una situazione di sopravvalutazione valutata dal 15% al 30%. Quindi, per fare utile, le banche si sono esposte fortemente verso dei mutui che, in caso di crisi del mercato, diventerebbero di dubbia esigibilità. Il settore creditizio tedesco – conclude Scenari Economici – è anche di difficile riforma a causa della sua estrema frammentazione e della presenza del settore pubblico. Come abbiamo raccontato ieri, approvare la riforma del MES significherebbe mettere a disposizione della Germania – cioè delle banche tedesche in crisi – una parte importante del risparmio degli italiani. Siamo proprio curiosi di sapere cosa diranno, davanti a questi dati, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e gli esponenti del PD, del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva di Matteo Renzi”.

 

I vertici della BCE non sanno più quello che debbono fare: quello che sta succedendo va al di là delle previsioni

Fin qui tre anni e mezzo fa. Oggi la situazione sembra per certi versi più grave. La Deutsche Bank è piuttosto presente in Italia. Il segno del modo spregiudicato con il quale i tedeschi operano nel mondo dell’economia e nel mondo del credito in un Paese – l’Italia – che intendono colonizzare. La ‘botta’ che hanno preso oggi queste due banche tedesche è molto strana e, con molta probabilità, ha una genesi e una significazione molto profonda. Difficile capire cosa succederà Lunedì prossimo, alla riapertura dei mercati. Solo un cieco, come scriviamo da quando sono cominciati gli attacchi alle Borse e alle banche, non lega questi fatti alla guerra i Ucraina. Non è improbabile che l’irrigidimento dell’Occidente rispetto alla proposta di mediazione avanzata dal presidente della Cina, Xi Jinping non sta certo aiutando le Borse e, soprattutto, le banche che – ormai si è capito – sono l’anello debole del sistema finanziario occidentale, se è vero che hanno effettuato operazioni, come dire?, un po’ temerarie. A nostro modesto avviso, il problema è politico e diventa finanziario. E’ un po’ come la questione migranti: più l’Europa fornisce armi all’Ucraina, più aumenta la presenza dei barconi in mare da soccorrere. Lo stesso discorso vale per Borse e banche: più l’Occidente si ostina a non voler trovare un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina, più aumentano gli attacchi al sistema finanziario. Anche se, in effetti, per le due banche tedesche finite nel mirino ci deve essere qualcosa in più e magari di diverso, magari non estraneo a chi, nel mondo occidentale, non apprezza i tedeschi. E la Banca Centrale Europea (BCE) che farà? A nostro avviso nemmeno gli attuali ‘capi’ della BCE sanno quello che debbono fare. Ovviamente, il MES, per come è stato strutturato, a chi manovra  gli attacchi a banche e Borse, gli fa solo un baffo!

Foto tratta da Borsa Inside   

 

 

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