Uno studio condotto da un’università americana rilancia il legame tra il glifosato e il morbo di Alzheimer

14 agosto 2022
  • Si tratta di uno studio condotto dall’Università dell’Arizona del quale dà contezza il Salvagente 
  • L’articolo de il Salvagente ci riporta a un nostro articolo pubblicato sei anni fa
  • Noi sei anni fa abbiamo illustrato gli studi effettuati dal Massachusetts Institute of Technology
  • I giudizi contrastanti sul glifosato da parte di Efsa l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ed Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro)

Si tratta di uno studio condotto dall’Università dell’Arizona del quale dà contezza il Salvagente 

Un articolo dello scorso 2 Agosto pubblicato da il Salvagente punta i riflettori sul glifosato, uno degli erbicidi più utilizzati nel mondo. “Emerge – si legge nell’articolo – un legame con il numero crescente di diagnosi di Alzheimer nelle comunità agricole che utilizzano questa sostanza chimica”. E ancora: “Le conclusioni sono di quelle che non lasciano spazio a dubbi: la ricerca condotta dall’Università dell’Arizona e da poco pubblicata sul Journal of Neuroinflammation, dimostra per la prima volta che il glifosato attraversa con successo la barriera emato-encefalica e si infiltra nel cervello. Lo studio è stato svolto esponendo i ratti al pesticida con le stesse modalità in cui vengono esposte la comunità agricole… ‘Troviamo aumenti di TNF-α nel cervello, in seguito all’esposizione al glifosato’, ha affermato Velazquez, l’autore senior dell’articolo. ‘Mentre abbiamo esaminato la patologia (morbo di Alzheimer), ciò potrebbe avere implicazioni per molte malattie neurodegenerative, dato che la neuroinfiammazione è osservata in una varietà di disturbi cerebrali’.” (qui trovate per esteso l’articolo de il Salvagente).

L’articolo de il Salvagente ci riporta a un nostro articolo pubblicato sei anni fa

Questo articolo ci riporta a un nostro articolo che abbiamo pubblicato sei anni fa sugli effetti del glifosato (il nome commerciale dell’erbicida che contiene glifosato è il Roundup). Titolo del nostro articolo: “E’ ufficiale: uno studio di un’università americana dice che il glifosato provoca la Sla e il morbo di Alzheimer“. Leggiamo adesso alcuni passi di un nostro articolo di sei anni fa: “E’ ufficiale: i derivati del grano al glifosato (o glyphosate, secondo il termine scientifico) – e cioè pasta, pane e altro ancora – provocano danni alla salute umana. La cosa è nota da tempo, ma adesso è disponibile uno studio Massachusetts Institute of Technology (Mit). Il glifosato presente nella pasta e nel pane può provocare malattie gravi: diabete, obesità, asma, morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica (Sla), e il morbo di Parkinson (come potete leggere qui). Attenzione, insomma, soprattutto alla pasta che acquistiamo nei supermercati. Soprattutto la pasta prodotta con i grani duri canadesi, ma non solo anche quelli dei Paesi dell’Est, che sono letteralmente pieni di glifosato. Perché i grani duri canadesi contengono percentuali elevate di glifosato l’abbiamo raccontato in questo articolo”. Ancora il nostro articolo: “Non è una nostra opinione ma, come già accennato, sono i risultati di uno studio dettagliato effettuato da due scienziati, Anthony Samsel e Stephanie Seneff, del Massachusetts Institute of Technology (Mit) Leggiamo insieme cosa scrive Stephen Frantz, considerazioni riportate dal sito Beyondpesticides.org “Quando una cellula sta cercando di formare le proteine, può afferrare il glifosato invece della glicina e formare una proteina danneggiata. Dopo di che è il caos medico. Dove il glifosato sostituisce la glicina, la cellula non può più comportarsi come al solito, provocando conseguenze imprevedibili con molte malattie e disturbi conseguenti”.

Noi sei anni fa abbiamo illustrato gli studi effettuati dal Massachusetts Institute of Technology

Il nostro articolo di sei anni fa suscitò un vivace dibattito. Tanto che siamo stati costretti a intervenire per la seconda volta per precisare alcuni elementi: “… ecco i link che riportano direttamente agli studi dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, Anthony Samsel e Stephanie Seneff. Che come potrete vedere, dicono molto più di quello che noi abbiamo scritto. I testi sono in inglese ma di facile comprensione, basta ricordare che alcuni acronimi sono diversi: la SLA, ad esempio, in inglese diventa ALS. Ebbene, troveremo un lunghissimo elenco di malattie oltre a quelle da noi citate legate al glifosato, tra cui anche l’Autismo, l’asma, la celiachia, l’Alzheimer, il Parkinson e tante altre patologie. Cominciamo:

Questa una presentazione di Samsel in power point

Questa una presentazione di Seneff al Congresso USA

Tutti i link, come potete vedere, portano direttamente al MIT. Buona lettura” (qui per esteso il nostro secondo articolo)

I giudizi contrastanti sul glifosato da parte di Efsa l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ed Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro)

Per la cronaca, sul glifosato sono intervenuti sia l’Efsa (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), sia l’Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro). Per la cronaca, l’Efca sostiene che “è improbabile che la sostanza (cioè il glifosato ndr) sia genotossica” (cioè che possa danneggiare il DNA) o “che presenti una minaccia di cancro per l’uomo”. Mentre l’Iarc ha classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno per l’uomo” (qui un nostro articolo). Nel 2017 la Commissione europea ha stabilito che il glifosato, in Europa, si può utilizzare fino al 31 Dicembre di quest’anno. Da quanto leggiamo sempre su il Salvagente, il glifosato, nell’Unione europea, potrà essere utilizzato “almeno fino al 2023, anno in cui sarà emessa la valutazione dell’Efsa, cruciale per stabilire se nei paesi membri dell’Ue potrà ancora essere utilizzato questo controverso erbicida o se, al contrario, sarà messo definitivamente al bando in quanto tossico per la salute delle persone e dell’ambiente”. la verità è che quando si toccano gli interessi delle multinazionali tutto diventa difficile. Ricordiamo che, nel 2018, l’Unione europea ha approvato la fusione tra la Monsanto – storica produttrice degli erbicidi al glifosato – con la tedesca Bayer.

Foto tratta da greenMe

 

 

 

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