Non è che in Sicilia i cementifici bruciano rifiuti? Siamo certi di no, però poniamo la questione alla luce del Governo Draghi…/ MATTINALE 728

13 agosto 2022
  • Questo MATTINALE è nato dopo aver ascoltato ieri un’intervista su Radio Cusano Campus. Il papocchio su cementifici e rifiuti introdotto con il Decreto energia voluto dal Governo Draghi e convertito in legge dal Parlamento nazionale. Il nostro pensiero è volato su Isola delle Femmine su Augusta
  • E’ importante sottolineare i danni che l’eventuale combustione dei rifiuti nei forni dei cementifici provocherebbero alla salute delle persone e, in generale, all’ambiente
  • Noi siamo certi che nei cementifici siciliani non si stiano bruciando rifiuti. In ogni caso poniamo la questione sia perché in Sicilia si usa dire “Megghiu diri chi sacciu chi diri chi sapia”, sia per ricordare ai cittadini che cosa sono stati capaci di fare con il Decreto energia il Governo Draghi e i partiti che lo hanno sostenuto 

Questo MATTINALE è nato dopo aver ascoltato ieri un’intervista su Radio Cusano Campus. Il papocchio su cementifici e rifiuti introdotto con il Decreto energia voluto dal Governo Draghi e convertito in legge dal Parlamento nazionale. Il nostro pensiero è volato su Isola delle Femmine su Augusta

Quanti cementifici ci sono in Sicilia? Ce lo chiediamo dopo aver ascoltato, ieri, su Radio Cusano Campus, una redattrice de il Salvagente, giornale impegnato su fronte della tutela dell’ambiente. Si parlava di una dei tanti ‘regali’ che il Governo di Mario Draghi e i partiti che l’hanno sostenuto hanno fatto all’Italia: la deroga, per i cementifici, per bruciare rifiuti per ottenere energia. Lo prevede il Decreto energia già convertito in legge dal Parlamento nazionale. Il provvedimento è stato adottato con la scusa che l’Italia, causa gli effetti della guerra in Ucraina, deve produrre più energia. Insomma, il provvedimento viene presentato con un intento ‘nobile’: ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. I cementifici, nei processi di produzione, bruciano combustibili fossili, gas e petrolio. Con questa deroga – che ancora non abbiamo capito se vale fino ad 31 Dicembre di quest’anno o se è valida per due anni – invece di acquistare combustibili fossili possono usare i rifiuti che – soprattutto in Sicilia dove la munnizza viene abbandonata nelle strade – è a costo zero! Per inciso, va detto che mentre i termovalorizzatori (impianti che bruciano rifiuti per produrre energia), peraltro contestati dagli ambientalisti (e dai grillini di Giuseppe Conte fermamente contrari a questi impianti), sono a tecnologia avanzata e riescono in buona parte a ridurre le emissioni di veleni nell’atmosfera, i forni dei cementifici non sono spesso a tecnologia avanzata e risultano, in molti casi, molto più inquinanti dei termovalorizzatori.

E’ importante sottolineare i danni che l’eventuale combustione dei rifiuti nei forni dei cementifici provocherebbero alla salute delle persone e, in generale, all’ambiente

Chi ha un po’ di memoria ricorderà che il Governo Draghi, su input dei grillini, ha istituito il Ministero per la Transizione ecologica. Ebbene, questo nuovo Ministero ‘ecologico’, prima ha proposto il ritorno all’energia nucleare (che l’Italia ha bandito con un referendum) e, adesso, ci propone di far bruciare i rifiuti nei forni dei cementifici. Eppure la scienza ha già dimostrato come la combustione di rifiuti nei cementifici provochi l’emissione nell’aria di diossine, composti organici clorurati e metalli pesanti (a cominciare dal mercurio) che sono enormemente pericolosi per la salute umana e, in generale, per l’ambiente. Su il Salvagente del 17 Aprile di quest’anno leggiamo: “Anche la Società italiana di medicina ambientale (Sima) ha protestato. ‘Secondo il vigente testo unico delle leggi sanitarie’, ha spiegato a Repubblica Alessandro Miani, presidente Sima e professore all’Università di Milano, ‘la combustione di rifiuti o assimilati all’interno dei cementifici fa passare questi impianti in maniera automatica da una classificazione come industrie insalubri di seconda classe a un livello di industrie insalubri di prima classe al pari degli inceneritori. I cementifici sono pressoché gli unici impianti – oltre a quelli chimici, alle centrali termoelettriche alimentate da combustibili fossili e alle acciaierie – presenti nell’elenco delle industrie a maggiore impatto ambientale e sanitario in Europa, costantemente aggiornato con stime sulla mortalità evitabile dall’Agenzia europea per l’ambiente sulla base degli inventari delle emissioni di CO2, ossidi di azoto, PM 2.5 e PM10. Questi ultimi, sono fonte di danno polmonare e vascolare ma classificati anche come cancerogeni certi per l’uomo”.

Noi siamo certi che nei cementifici siciliani non si stiano bruciando rifiuti. In ogni caso poniamo la questione sia perché in Sicilia si usa dire “Megghiu diri chi sacciu chi diri chi sapia“, sia per ricordare ai cittadini che cosa sono stati capaci di fare con il Decreto energia il Governo Draghi e i partiti che lo hanno sostenuto 

Quando ieri abbiamo ascoltato il servizio di Radio Cusano Campus abbiamo pensato subito al cementificio di Isola delle Femmine, Comune alle porte di Palermo. A questo impianto, fonte di polemiche legate all’inquinamento, abbiamo dedicato alcuni articoli. Come questo articolo del 24 Maggio 2017 (“Che segreti si nascondono dietro il cementificio di Isola delle Femmine?”), o come questo articolo del 24 Gennaio 2018 (“Cementeria di Isola delle Femmine: che bel fumo! Cos’è? E Claudia Mannino…”), o come questo articolo del 12 Maggio 2018 (“Isola delle Femmine, vivere con la cementeria nel centro abitato”). Noi non sappiamo se i cementifici siciliani stiano bruciando rifiuti. Siamo certi che ciò non stia avvenendo, perché non sarebbero mancate le polemiche. Tra l’altro, grazie a Dio, questo ‘bellissimo’ Decreto energia prevede l’obbligo di avvertire i Comuni nel caso in cui un cementificio dovesse decidere di bruciare rifiuti. Per dirla in breve, nel caso di questo cementificio, nell’eventualità in cui si dovesse decidere di bruciare i rifiuti, bisognerebbe avvertire i Comuni della zona, a cominciare da Isola delle Femmine e Capaci. Siccome – ribadiamo – non abbiamo letto di polemiche su tale argomento, siamo certi che non ci sia combustione di rifiuti. Anche perché nell’area dove insiste il cementificio di Isola delle Femmine e in provincia di Siracusa (dove c’è un cementificio ad Augusta) non mancano certo rifiuti abbandonati nelle strade. Però è bene porre la questione, anche per illustrare ai cittadini cosa è stato capace di fare il Governo dei ‘Migliori’ di Mario Draghi e cosa sono stati capaci di fare i partiti che hanno appoggiato lo stesso Governo Draghi (Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Libero e Uguali) con il Decreto energia, inserendo nel provvedimento una deroga allucinante per consentire ai cementifici di bruciare rifiuti! E’ bene ricordarsi di una vicenda così importante, visto che tra poco più di un mese si voterà per le elezioni politiche e, in Sicilia, anche per le elezioni regionali.

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