In Sicilia arrivano le trivelle ‘sminchia-tutto’. I grillini siciliani si dicono contrari: perché non attaccano il Governo Draghi?/ SERALE

28 febbraio 2022
  • Le trivelle per cercare idrocarburi in quasi tutta la Sicilia le vuole il Governo nazionale di Mario Draghi appoggiato dai parlamentari nazionali grillini. Ma in Sicilia il valzer delle trivelle non piace a parlamentari regionali grillini che lo criticano senza toccare il Governo Draghi. Siamo all’apoteosi del ‘gesuitismo politico’
  • Cari parlamentari regionali grillini della Sicilia, una proposta: perché non vi ritirate? Lo diciamo per voi: per evitarvi certi ‘contorcimenti’ politici
  • Una Sicilia ridotta a brandelli dai Governi romani con la complicità della ‘presunta’ classe dirigente siciliana della quale i parlamentari regionali grillini sono ormai parte integrante 

Le trivelle per cercare idrocarburi in quasi tutta la Sicilia le vuole il Governo nazionale di Mario Draghi appoggiato dai parlamentari nazionali grillini. Ma in Sicilia il valzer delle trivelle non piace a parlamentari regionali grillini che lo criticano senza toccare il Governo Draghi. Siamo all’apoteosi del ‘gesuitismo politico’

Il Governo nazionale si accinge a massacrare la Sicilia con le trivelle che proveranno a trovare petrolio e gas. Tutto questo nel nome della crisi energetica attribuita in modo truffaldino alla guerra in Ucraina, anche se è già stato accertato che le mega-bollette del gas sono frutto di una colossale speculazione (come potete leggere qui). Il problema, per i grillini siciliani, è che il Governo di Mario Draghi va avanti anche grazie ai voti dei parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle. Anzi, va avanti soprattutto con i voti del Movimento 5 Stelle. Ovviamente, in Sicilia i grillini debbono provare a salvare non la Sicilia, ma almeno i voti degli ingenui siciliani che vanno ancora dietro a questi politici in cerca d’autore. Così ecco un comunicato stampa in cui alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle criticano la scelta di trivellare la Sicilia, ma non il Governo nazionale che sta consentendo alle trivelle di distruggere la nostra Isola. Da qui un comunicato che è un capolavoro di ‘gesuitismo’ politico, al cui confronto scompaiono anche i gesuiti ‘in gita in Sudamerica’ e i gesuiti della Palermo degli anni ’80. Leggiamo insieme questo ‘capolavoro’ di ineguagliabile e irraggiungibile ipocrisia politica:

Cari parlamentari regionali grillini della Sicilia, una proposta: perché non vi ritirate? Lo diciamo per voi: per evitarvi certi ‘contorcimenti’ politici

“Il Piano per la transizione energetica sostenibile (Pitesai) – si legge in un comunicato dei deputati regionali grillini Giampero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito, che fanno pure parte della Commissione legislativa Ambiente del Parlamento siciliano- rischia di trasformare la Sicilia in un’enorme gruviera, vista la possibilità che prevede di dare il via libera alle trivelle in grandissima parte della Sicilia. E questo senza tenere in alcun conto gli strumenti a tutela del paesaggio e quelli legati all’assetto idrogeologico. Non possiamo permetterlo. Il Piano, nella testa del legislatore nazionale, nasceva con una finalità ben precisa: individuare nel territorio italiano quelle aree sulle quali non è più possibile esercitare alcuna attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi. Quello che invece è uscito fuori è un documento che di sostenibile ha soltanto il profitto per le multinazionali che potranno continuare a trivellare in Italia e in particolar modo in Sicilia”. “L’obiettivo del Pitesai – commenta Trizzino, che è considerato ‘l’intellettuale ecologista’ del gruppo – era lungimirante e in linea con l’European green deal che impone a gli Stati membri di azzerare le emissioni climalteranti al 2050. Il risultato finale, però, è un obbrobrio. Basta guardare la mappa delle aree idonee alla trivellazione, per capire che quanto sia grave il pericolo per la nostra Isola, che rischia potenzialmente di diventare un enorme gruviera. Il Pitesai – conclude Trizzino – avrebbe dovuto tenere conto degli strumenti di pianificazione vigenti posti a tutela del paesaggio, delle aree protette, dei siti di interesse naturalistico, nonché di quelli legati all’assetto idrogeologico di cui la Sicilia è piena, ed invece, poco o nulla di tutto ciò è stato preso in considerazione. Alla luce di questo quadro assolutamente desolante, ho chiesto di dedicare una seduta d’Aula dell’Ars alla trattazione del Pitesai, affinché si giunga ad un impegno del Governo siciliano a rappresentare nuovamente le nostre istanze nel tavolo della Conferenza unificata Stato-Regioni per modificare il documento che così com’è è assolutamente inaccettabile”.

Una Sicilia ridotta a brandelli dai Governi romani con la complicità della ‘presunta’ classe dirigente siciliana della quale i parlamentari regionali grillini sono ormai parte integrante 

Sono incredibili, questi grillini. Sono incredibili tutti i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle che, dopo aver preso i voti degli italiani per cambiare l’Italia in meglio, stanno solo peggiorando il nostro Paese. Sono incredibili i parlamentari nazionali grillini eletti in Sicilia che, davanti a una porcata incredibile, dovrebbero fare le barricate a Montecitorio e al Senato: e invece tacciono a vanno avanti con il Governo Draghi! Ma i peggiori di tutti, in assoluto, sono i deputati grillini del Parlamento siciliano che dovrebbero attaccare frontalmente il Governo nazionale e i partiti che lo appoggiano e invece cercano solo di salvare i quattro voti che gli sono rimasti chiamando in causa il Governo siciliano che, sulle trivelle, può fare poco o punto, a parte porre la questione politica che non significherebbe assolutamente nulla. La verità è che la Sicilia è l’ultima delle colonie italiane. Le cose più schifose e ascare si trovano nella nostra Isola: le reti elettriche sono state fatte per trasferire nel Nord Italia l’energia che si produce in Sicilia; fino a quando le discariche non sono state oggetto di indagini della Magistratura, la Sicilia e altre Regioni del Sud sono state meta dei rifiuti pericolosi di mezza Italia (vedere l’incredibile storia della discarica di Camastra, in provincia di Agrigento); ancora oggi la Regione siciliana è, in assoluto, la Regione che paga di più per il “risanamento dei conti dello Stato” (prelievo che non è stato interrotto nemmeno durante la pandemia quando è stato sospeso il Patto di stabilità!): scippo voluto dal Governo Renzi, è vero, ma che è stato mantenuto dal Governo Gentiloni, dal Governo Conte 1 di grillini e leghisti, dal Governo Conte bis e dall’attuale Governo Draghi; l’attuale Governo Draghi, con il Ministro delle Politiche agricole grillino (lo ‘scienziato’ nordista Stefano Patuanelli), ha scippato alle Regioni del Sud e alla Sicilia una quota importante del FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Regionale); il Governo Draghi, con l’avallo dei grillini, sta scippando a Sud e Sicilia i fondi del Pnrr; ora arriva la porcata del trivelle ‘sminchia-tutto’ che è stata preceduta dalla mega-porcata – ancora non formalizzata, ma non ci manca molto – del mega-impianto eolico a due passi dalle isole Egadi, un impianto che consentirà a un privato di diventare un monopolista in questo settore. Porcate su porcate su porcate. E adesso ci vengono a dire che loro, i grillini del Parlamento siciliano, sono contrari alle trivelle. E perché non vi opponete, egregi deputati regionali grillini? Perché non scatenate un ‘casino’ contro il Governo Draghi? Veramente pensate di conservare il consenso così?

 

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