Cari grillini, non vi affaticare troppo con la propaganda: gli agricoltori siciliani non hanno dimenticato lo scippo FEASR/ SERALE

16 novembre 2021
  • Certi annunci reboanti suscitano solo perplessità 
  • Le assicurazioni in agricoltura? Se paga lo Stato sì, ma se debbono pagare gli agricoltori…

Certi annunci reboanti suscitano solo perplessità 

Un reboante comunicato stampa del parlamentare nazionale grillino eletto in Sicilia, Dedalo Pignatone, annuncia lo stanziamento di quasi un miliardo di euro: “Grande spazio in legge di bilancio per l’agricoltura, la pesca e l’agroalimentare: previste misure per oltre 2 miliardi di euro. Una cifra ampiamente superiore rispetto al passato. Fondi che saranno ancora più importanti in Sicilia, e così nelle regioni del Sud Italia, dove, storicamente i comparti sono tra i principali punti di forza dell’intera economia… In questo particolare momento storico i provvedimenti inseriti in Manovra saranno fondamentale per sostenere e rilanciare ulteriormente il settore agricolo; valorizzare la competitività delle filiere; favorire gli agricoltori under 40”. Leggendo il comunicato non si capisce se tale stanziamento riguarda la Sicilia o l’intero territorio nazionale. Poi, leggendolo per intero deduciamo che si tratta di un’iniziativa per tutta l’agricoltura italiana: “690 milioni di euro fino al 2027 per l’Istituzione di un Fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali; 237 milioni di euro a valere sul 2023 per l’esenzione Irpef dei redditi dominicali e agrari relativi ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza Agricola; 250 milioni di euro per le assicurazioni agevolate; 8,3 milioni per la proroga della decontribuzione degli imprenditori agricoli e gli agricoltori diretti under 40 (54,30 i milioni di euro previsti per il triennio); 160 milioni di euro fino al 2023 per il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura; 10 milioni di euro per la dotazione del Fondo per la competitività delle filiere agricole; 10 milioni di euro per il rafforzamento della filiera grano-pasta; 120 milioni di euro per il sostegno ai distretti del cibo; 74,5 milioni per il sostegno alla zootecnia mediante la conferma anche nel 2022 delle percentuali di compensazioni Iva applicabili alle cessioni di bovini e suini vivi; 16 milioni nel biennio per il piano triennale della pesca (8 mln) e per il fondo di solidarietà nazionale della pesca (8 mln); 80,5 milioni di euro destinati alle attività di Ismea per la concessione di finanziamenti, operazioni di finanza strutturata e concessione di garanzie a fronte di prestiti a favore degli imprenditori agricoli e della pesca, e misure per l’imprenditoria femminile e giovanile; 30 milioni di euro per il finanziamento della Strategia forestale nazionale (420 milioni fino al 2032); 4 milioni annui, a decorre dal 2022, per le Capitanerie di Porto per l’esercizio delle attività svolte nell’ambito della dipendenza funzionale dal Mipaaf; 50 milioni di euro da destinare alle Regioni per coprire gli anticipi a valere sul credito di soccorso; prorogato infine, per i prossimi tre anni, il Bonus Verde, che prevede la detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde”.

Le assicurazioni in agricoltura? Se paga lo Stato sì, ma se debbono pagare gli agricoltori…

Con questo comunicato dal sapore di propaganda Pignatone cerca di far dimenticare agli agricoltori siciliani lo scippo delle risorse FEASR ai danni del Sud e della Sicilia. Vorremmo ‘tranquillizzare’ Pignatone e gli altri parlamentari nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle: nessuno ha dimenticato quello che ha combinato l’attuale Ministro delle Politiche agricole, il grillino-nordista-triestino, Stefano Patuanelli, quello che in Sicilia si ripara sotto le ali della Coldiretti. Gli agricoltori siciliani, cari grillini, non hanno dimenticato e non dimenticheranno. Quanto al merito del provvedimento notiamo che il ‘boccone’ più grosso sono le assicurazioni che arrivano a quasi un miliardo di euro. Ma in Sicilia non ci sembra che le assicurazioni contro le catastrofi – che ci sono state e che potrebbero esserci (ormai in Sicilia ogni pioggia è un ‘casino’ tra allagamenti e trombe d’aria) – abbiano mai riscosso successo, anche perché sono costi in più. Ce lo conferma il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino: “In effetti, con i tempi che corrono, andare a prevedere anche i costi per l’assicurazione…”. Onorevole Pignatone, diciamolo terra terra: se i costi dell’assicurazione se li accolla lo Stato, a beddu core, come si dice dalle nostre parti. Ma se le assicurazioni cercano picciuli dagli agricoltori siciliani, visto che ormai con i cambiamenti climatici i danni alle colture sono in tragico aumento, beh, unnè santu chi sura…

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