Scippo FEARS: Pino D’Angelo e Santo Bono di Terra è Vita sfidano i parlamentari grillini ad un incontro pubblico/ MATTINALE 508

21 giugno 2021
  • I due esponenti di Terra è Vita invitano i parlamentari nazionali eletti in Sicilia e i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle ad un dibattito pubblico
  • La lettera al sottosegretario grillino, Giancarlo Cancelleri
  • “La verità che si è creata una maggioranza trasversale per fregare risorse al Sud e alla Sicilia in particolare”
  • Che fine hanno fatto i dirigenti siciliani della CIA e della Coldiretti? “… ammucciati ‘nnarrè ‘u pitruni…”
  • Ricordiamo che i protagonisti della scippo a Sud e Sicilia dei fondi FEARS non sono solo i grillini: ci sono anche  PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva di Renzi e Liberi e Uguali

I due esponenti di Terra è Vita invitano i parlamentari nazionali eletti in Sicilia e i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle ad un dibattito pubblico

“Dimettetevi tutti”. Così scrivono in un post su Facebook Pino D’Angelo e Santo Bono, esponenti del Movimento terra è Vita. Tema: lo scippo dei fondi all’agricoltura del Sud e della Sicilia. La storia i nostri lettori la conoscono bene. E’ la furbata del Ministro grillino e nordista di Trieste, Stefano Patuanelli, che ha deciso – a quanto pare non solo contro le indicazioni di Bruxelles, ma anche contro le indicazioni del Ministero dell’Economia – di scippare a Sud e Sicilia una parte del FEARS, sigla che sta per Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale. Si tratta della solita porcata colonialista del Nord Italia ai danni di Sud e Sicilia. Vergogne che vanno avanti dal 1860, da quando Sud e Sicilia sono finite sotto il giogo dell’Italia. Noi pensavamo che, questa volta, sarebbe finita ‘a bordello’. E, in effetti, in Sicilia c’è ‘bordello’. Ma solo in Sicilia, perché la Giunta regionale di centrosinistra della Campania ha deciso di dire sì al Ministro Patuanelli. Idem per la Giunta di centrosinistra della Puglia. Del resto, Campania e Puglia sono nelle mani del PD, alleati dei grillini. Sono problemi degli agricoltori campani e pugliesi. Incomprensibile l’atteggiamento della Regione Calabria, dove il decesso della presidente della Regione di centrodestra, Jole Santelli, si fa sentire. Anche la Regione siciliana non è che stia brillando: non ci sembra che il presidente Nello Musumeci e l’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla, stiano battendo i pugni. Chi invece annuncia battaglia è il Movimento Terra è Vita. E sono proprio due esponenti di questo Movimento – Pino D’Angelo e Santo Bono – a sfidare in un dibattito pubblico i parlamentari nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle che, invece di difendere la Sicilia, difendono il Ministro triestino Patuanelli. Non è che, alla fine, tutti questi parlamentari siciliani grillini si candideranno in massa a Trieste? Dubitiamo che in Sicilia possano prendere voti!

La lettera al sottosegretario grillino, Giancarlo Cancelleri

Pino D’Angelo e Santo Bono entrano nel merito di questa storia illustrando, punto per punto, come stanno le cose. Lo fanno rivolgendosi al sottosegretario grillino Giancarlo Cancelleri: “Caro Dottore Cancelleri, in risposta alle faccine che messo nel post le suggeriamo di leggere attentamente quanto segue. Vi state rendendo complici non sappiamo se ingenuamente o con consapevolezza di un danno incalcolabile alla Sicilia; il vero problema è che nessuno mai ha posto veti alla rideterminazione dei parametri di ripartizione delle risorse FAERS, sulle quali il confronto era già previsto in Conferenza Stato-Regioni per il nuovo periodo di programmazione. Troppo frettolosa sembra invece l’imposizione del parametro della produttività, che non è assolutamente indicato, anzi è in contrapposizione con i criteri che dovrebbero consentire uno sviluppo equilibrato del comparto agricolo tra le diverse Regioni sulla base dei bisogni organizzativi, di innovazione e di ricerca del comparto. Negli ultimi cinquanta anni la produzione agricola è più che triplicata in volume; l’aumento della produttività ha reso possibile un maggiore apporto di cibo a prezzi contenuti. Nella prima metà di questo XXI secolo la domanda globale di cibo crescerà ancora, ma occorre tenere in considerazione che è in fase di grandissima crescita il mercato che richiede prodotti salubri, biologici, ottenuti con metodi sostenibili, da agricoltori che danno priorità alla cura e tutela del territorio piuttosto che al suo sfruttamento incondizionato. Per soddisfare questa domanda, gli agricoltori avranno bisogno di nuove tecnologie. Le imprese agricole, soprattutto negli anni della crisi, hanno investito meno in innovazione. Le Regioni meno sviluppate del Sud Italia sono penalizzate da bassi investimenti in ricerca, infrastrutture e servizi. Per questi investimenti possono contare solamente sui fondi comunitari, poiché i bilanci delle Regioni del Sud ormai sono in grado di sostenere solamente spese correnti e sanità”.

“La verità che si è creata una maggioranza trasversale per fregare risorse al Sud e alla Sicilia in particolare”

“Al contrario – proseguono Pino D’Angelo e Santo Bono – una crescita accelerata della produttività dei fattori nell’ultimo decennio si è riscontrata particolarmente nelle Regioni più sviluppate dove gli investimenti in ricerca, le riforme politiche e istituzionali hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati. Per tale motivo l’inserimento di un parametro non funzionale agli obiettivi di crescita equilibrata propri dell’intervento strutturale del FEARS, non solo non è adeguato ma è iniquo rispetto ai risultati. Tutto ciò senza tenere minimamente in conto dei costi molto più alti delle materie prime e dei prezzi più bassi alla produzione legati al gap della distanza dei mercati e ai costi dei trasporti, dove le organizzazioni commerciali e cooperative Emiliane e del Nord fanno il bello e cattivo tempo, determinando prezzi e contenuti capestro nell’ambito dei contratti. D’altra parte, è assolutamente preclusa ogni discussione riguardante la revisione del primo pilastro della PAC sul quale viene richiesto semplicemente di rivedere il disequilibrio tra le Regioni (Argomento Tabù), guarda caso anch’esso fondato sui criteri di produttività… Anticipare la discussione sull’inserimento di criteri nuovi, insieme a quelli storici, richiede quindi non ‘un colpo di mano’ ad opera delle Regioni che ne traggono vantaggio, ma una attenta riflessione a livello di Conferenza Stato-Regioni, che si sarebbe potuta sviluppare senza forzature se solo si fossero rispettati i tempi indicati nell’ambito della stessa Conferenza, senza l’arroganza di volere perpetrare a tutti i costi uno strappo tra le Regioni, né tanto meno di anticipare alla attuale programmazione tali nuovi criteri. Ed è per questo che la compensazione operata è solamente una beffa, in primo luogo perché, tenendo conto della sola quota comunitaria, non tiene conto del valore aggiunto delle risorse addizionali statali e regionali che concorrono al programma FEARS che raddoppiano quei 92 milioni di euro; in secondo luogo perché tale temporanea compensazione, connessa solo all’attuale periodo di programmazione, non avrà nessun seguito nella prossima programmazione dove la perdita sarà netta per l’intero periodo settennale e stimabile intorno a 1.400 miliardi di euro di mancati investimenti. In sintesi: il parametro della produttività appare uno tra i meno pertinenti rispetto agli obiettivi della politica del secondo pilastro della PAC e altri parametri avrebbero potuto essere oggetto di riflessione in sede di Conferenza Stato-Regioni; la revisione avrebbe dovuto ricomprendere anche i criteri di ripartizione del Primo Pilastro; nell’ipotesi che tale decisione fosse confermata dal Governo, le Regioni del Sud perderebbero nel corso della prossima programmazione più di un miliardo di risorse pubbliche. La verità che si è creata una maggioranza trasversale per fregare risorse al Sud e alla Sicilia in particolare. Lo hanno deciso quelli che contano e voi, per quanto ci risulta, non fate parte di quelli che contano, siete dei semplici operai (avendo rispetto di questa categoria). Buona serata e che la notte porti consiglio”.

Che fine hanno fatto i dirigenti siciliani della CIA e della Coldiretti? “… ammucciati ‘nnarrè ‘u pitruni…”

Il discorso di Pino D’Angelo e Santo Bono non fa una grinza. Invece di nascondersi dietro i comunicati stampa, i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle eletti in Sicilia e i parlamentari regionali, se pensano veramente di essere nel giusto, accettino il confronto pubblico con gli esponenti di Terra è Vita. A questo confronto potrebbe prendere parte il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino, che si è sempre battuto contro questo scippo. Non abbiamo invece notizie della CIA siciliana e della Coldiretti siciliana: che dicono i vertici siciliani di queste due organizzazioni agricole? Pensano veramente di affrontare questa porcata stannussinni ammucciati ‘narrè ‘u pitruni? Come mai non parlano? Noi crediamo che gli agricoltori della Sicilia iscritti alla CIA e alla Coldiretti dovrebbero cominciare riflettere. A parte che i 92 milioni di euro stanziati dal Ministro Patuanelli non copriranno lo scippo, con questo atto è passato un principio gravissimo: d’ora in poi le Regioni del Nord potranno scippare le risorse alle Regioni del Sud, prendendole dal Secondo Pilastro, senza passare dal Primo Pilastro. Quello che sta avvenendo è semplicemente incredibile! Per non parlare del fatto che, ogni anno, gli agricoltori del Sud e della Sicilia dovranno recarsi a Roma con il cappello tra le mani ad elemosinare solo una parte del FEARS che le Regioni del Nord hanno scippato alle Regioni del Sud e alla Sicilia. Una vergogna senza fine! CIA e Coldiretti siciliane non hanno nulla da dire?

Ricordiamo che i protagonisti della scippo a Sud e Sicilia dei fondi FEARS non sono solo i grillini: ci sono anche  PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva di Renzi e Liberi e Uguali

“Dimettetevi tutti”, scrivono su Facebook Pino D’Angelo e Santo Bono. Che non risparmiano critiche ai parlamentari grillini: “Presuntuosi, incapaci, disastrosi. Pagherete il danno procurato alla Sicilia sui fondi FEARS. Se avete coraggio vi sfidiamo ad un pubblico dibattito, ma non lo avete questo coraggio, difatti vi nascondete. Sarà guerra dura, senza frontiere… dimettetevi tutti , state distruggendo la Sicilia” E ancora: “Navianu a cadiri li manu , quannu vi vutammu”. La Sicilia vi farà pagare il disastro che le state arrecando. Saremo in ogni vostro incontro o dibattito, ve le canteremo e ve le suoneremo a più non posso. La poltrona che occupate non è eterna, ci vediamo alle prossime elezioni. Adesso, abbiamo compreso perché al Nord non vi hanno votato, avevano visto bene e avevano compreso di quali disastri siete capaci”. Quindi il Ps: “Un consiglio, candidatevi dove fate del bene… Al Nord”. Ricordiamo che se i grillini sono rappresentati dal Ministro Patuanelli, nel Governo nazionale ci sono anche anche forze politiche che non stanno muovendo un dito: PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva di Renzi e Liberi e Uguali. La verità è che, rispetto a Sud e Sicilia, i partiti che appoggiano il Governo Draghi fanno parte tutti della eletta schiera de ‘i megghiu a nescriri… 

Ps

A onor del vero, il parlamentare regionale della Lega, Vincenzo Figuccia, ha preso posizione contro lo scippo delle risorse FEARS alla Sicilia. Ma la sua sembra una voce solitaria e non ci sembra che la Lega a livello nazionale, si sia dichiarata contro la manovra del Ministro Patuanelli.  

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