L’assessore Scavome stanzia 5 milioni di euro per le IPAB o Opere Pie. Il presidente Musumeci è d’accordo?

19 giugno 2021
  • La nostra non è una domanda capziosa, se è vero che, tre anni fa, il presidente Nello Musumeci diceva che l’Opera Pia Cardinale Ruffini non faceva capo alla Regione
  • Per l’assessore Scavone le IPAB o Opere Pie fanno capo alla Regione
  • La sentenza della Corte Costituzionale che noi contestiamo
  • Non è che con i pagamento alle IPAB finir come per i pagamenti ai tirocinanti dell’Avviso 22?

La nostra non è una domanda capziosa, se è vero che, tre anni fa, il presidente Nello Musumeci diceva che l’Opera Pia Cardinale Ruffini non faceva capo alla Regione

C’è una notizia che ci lascia un po’ perplessi. Riguarda le IPAB, le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza conosciute anche come Opere Pie. da anni – grosso modo da quando lo Stato italiano ha cominciato a scippare i soldi dal Bilanci della Regione, cioè dal 2014 – queste Istituzioni sono entrate in crisi. Ora la Regione siciliana, bontà sua, ha stanziato 5 milioni di euro per pagare gli stipendi ai dipendenti IPAB. Perché siamo perplessi? Perché nel 2018, intervistato da Le Iene a proposito dell’Opera Pia Cardinale Ruffini di Palermo, il presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, disse che l’Opera Pia Cardinale Ruffini non faceva capo alla Regione. In questo momento non ricordiamo bene se Musumeci parlava di tutte le Opere Pie o solo dell’Opa Pia Cardinale Ruffini di Palermo. La cosa non è molto importate, perché anche l’Opera Pia di Palermo ha sempre ricevuto fondi dalla Regione. Le affermazioni del presidente a noi sono sempre sembrare strane. Occupandoci di Regione da quando Musumeci era ancora giovane e coltivava arance nel suo paese natio – Militello in Val di Catania, lo stesso paese che ha dato i natali a Pippo Baudo – a noi i conti non tornavano, perché negli anni ’70 e negli anni ’80 del secolo passato, quando vedevano la luce i Governi regionali, si assisteva a ‘scannatine’ per andare ad occupare l’assessorato agli Enti locali che si occupava, tra le altre cose, di Opere Pie, in quegli anni considerate il ‘formaggio’ della politica. Però se il presidente ha detto quello che ha detto, beh, abbiamo pensato che magari avevano cambiato le leggi. Tre anno dopo abbiamo letto, riportato e commentato una presa di posizione di Cgil, Cisl e Ul sulle Opere Pie dove si chiama in causa la Regione. e ci siamo chiesti: “Ma le Opere Pie o IPAB fanno o no capo alla Regione siciliana?“. Lo sappiamo: siamo dei rompicoglioni. ma che ci possiamo fare se ricordiamo le cose? E’ colpa nostra se certi politici dicono una cosa e poi fanno l’opposto?

Per l’assessore Scavone le IPAB o Opere Pie fanno capo alla Regione

Oggi leggiamo un comunicato stampa che, forse, fa chiarezza: “Verrà pubblicato all’inizio della prossima settimana sul sito istituzionale del dipartimento regionale Famiglia e Politiche sociali prima e sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (Gurs) dopo, l’avviso pubblico con cui il governo Musumeci ripartirà 5 milioni di euro nei confronti delle Ipab isolane, al fine di contribuire al pagamento degli stipendi del personale. A darne notizia, l’assessore regionale della Famiglia e delle Politiche sociali, Antonio Scavone”. C’è addirittura una dichiarazione dello sesso assessore Scavone: “Abbiamo inserito in bilancio uno stanziamento di 5 milioni proprio per venire incontro alle difficoltà delle Ipab per il pagamento degli stipendi del personale – ha detto Scavone – anche alla luce del periodo di pandemia che ne ha aggravato, in molti casi, la situazione finanziaria. Per potere accedere al contributo, gli enti dovranno dimostrare di trovarsi in una condizione di deficit finanziario e inoltre la prevalenza dell’attività socio-assistenziale sulle altre attività, quali quelle di gestione del patrimonio”.

La sentenza della Corte Costituzionale che noi contestiamo

“Le Ipab potranno produrre apposita istanza entro dieci giorni dalla pubblicazione dell’avviso sulla Gurs – leggiamo ancora nel comunicato della Regione -. Da quest’anno potranno avanzare richiesta, grazie a una modifica apportata con decreto dello stesso assessore Scavone sui criteri di erogazione del contributo, anche quelle Ipab per le quali sono state attivate e non definite le procedure di estinzione. La modifica si è resa necessaria – ha proseguito Scavone – in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale l’articolo di legge che obbligava i Comuni ad assumere il personale delle Ipab dichiarate estinte. Sentenza che ha riportato ‘in vita’ numerose Ipab con annesso personale”. Questa sentenza della Corte Costituzionale, con rispetto parlando, è un’ingerenza dello Stato nell’attività della Regione siciliana. E’ stato il Parlamento siciliano, negli anni 80 del secolo passato, a introdurre la possibilità di estinzione delle Opere Pie, con passaggio di beni e personale ai Comuni. Per quello che sappiamo noi, in Sicilia esiste un Ordinamento regionale degli enti locali che è autonomo rispetto allo Stato: dunque non riusciamo a capire a che titolo la Corte Costituzionale si sia pronunciato su una questione di pertinenza regionale.

Non è che con i pagamento alle IPAB finir come per i pagamenti ai tirocinanti dell’Avviso 22?

Detto questo, restiamo comunque preoccupati, perché l’assessorato regionale al Lavoro e alla Famiglia (che ha preso il posto dell’assessorato agli Enti locali dopo la pessima riforma del 2009) è noto per essere, come si usa dire dalle nostre parti, un malupaaturi: nel senso che per fare uscire un euro dalle ‘casse’ di questo assessorato ci vogliono meccanici, idraulici e qualche volta anche gru e carrucole fisse e mobili. Poi da quando assessore è stato nominato Antonio Scavone la situazione si è complicata: Scavone infatti è un bravissimo medico che, ignorando le direttive che si seguono ormai da anni negli ospedali pubblici della Sicilia – se non sta morendo o è morto, manda subito il paziente a casa senza spendere soldi per consulenze e analisi e tu medico che fai così verrai premiato – prima di fare uscire un pagamento impone Tac, Risonanza magnetica  e vari ‘esami obiettivi’ ai andati di pagamento: ne sanno qualcosa i tirocinanti dell’Avviso 22 che aspettano di essere pagati, aspettano, aspettano, aspettano. Finirà così pure con i 5 milioni di euro delle Opere Pie?

P.s.

Ne approfittiamo per chiedere: come finì con i dipendenti dell’Opere Pia Cardinale Ruffini? Sono stati pagati? sono stati riassunti? 

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