Ce lo chiediamo alla luce di un comunicato stampa di CGIL, CISL e UIL che, a proposito della crisi delle Opere Pie o IPAB, chiamano in causa la Regione. Ma noi non abbiamo dimenticato che il presidente Musumeci, nell’Ottobre del 2018, intervistato da ‘Le Iene’, ha detto che un’importante Opera Pia della Sicilia non fa capo alla Regione
Leggiamo un comunicato stampa di CGIL, CISL e UIL della Sicilia sulla crisi delle IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza) o Opere Pie e restiamo molto perplessi. Perché siamo perplessi? Perché le tre organizzazioni sindacali chiamano in causa la Regione siciliana. Noi, infatti, non abbiamo dimenticato una dichiarazione del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nella quale si dice che l’Opera Pia ‘Cardinale Ernesto Ruffini’ di Palermo non fa capo alla Regione siciliana.
A noi questa dichiarazione non ci ha convinto e l’abbiamo contestata. Ma allora – era l’Ottobre del 2018 e Le Iene hanno fatto un servizio sull’Opera Pia ‘Cardinale Ernesto Ruffini’ di Palermo – non ricordiamo smentite.
Leggiamo insieme la dichiarazione dei rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali:
“Per i dipendenti delle Ipab, oltre al danno la beffa. Il governo regionale intervenga con urgenza”.
A chiederlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Sicilia che hanno scritto al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore regionale alle Politiche sociali e al Lavoro, Antonio Scavone, per denunciare le condizioni in cui si ritrovano questi lavoratori nel bel mezzo dell’emergenza pandemica di Covid-19.
“Anche quando la loro Ipab non è più operativa – affermano i segretari generali delle tre organizzazioni, Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango – i dipendenti non sono stati licenziati e quindi, formalmente, non sono disoccupati, né sono al lavoro. La conseguenza è che non percepiscono alcuna retribuzione ma non possono nemmeno accedere a nessuna delle misure economiche straordinarie che il Governo nazionale e anche quello regionale hanno varato per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e delle imprese in questa fase di emergenza sanitaria”.
“Inoltre, è necessario intervenire anche sul fronte della sicurezza per coloro i quali sono in servizio presso Ipab attive e sono a stretto contato con utenti anziani e/o disabili. In questi contesti occorre verificare e garantire che siano rispettati tutti gli accorgimenti per la tutela della salute. Occorre compiere una puntuale verifica struttura per struttura, onde evitare altri casi come quelli già finiti sulle pagine dei giornali”.
Dalle tre organizzazioni sindacali arriva, inoltre, anche una proposta per salvaguardare i lavoratori rimasti inattivi:
“Vi sono delle strutture Ipab (o ex Ipab) che potrebbero opportunamente essere utilizzate per far fronte all’emergenza Covid19, destinandole per esempio all’accoglienza delle persone in quarantena. Si tratta, in alcuni casi, di immobili pronti all’uso senza necessità di effettuare grandi ulteriori interventi. Utilizzare queste risorse, assieme al personale fermo da tempo, ci aiuterebbe a risolvere contemporaneamente due problemi: quello sanitario e quello professionale”.
“Rispetto a tutte queste vicende – concludono Agliozzo, Montera e Tango – chiediamo un autorevole e risolutivo intervento della Regione in modo da porre fine a questa situazione che è diventata davvero insostenibile per questi lavoratori, fermo restando che l’approvazione del disegno di legge di riordino delle Ipab resta una priorità”.
Chiediamo al presidente Musumeci e ai rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali:
le Opere Pie o IPAB fanno o no capo alla Regione? Da quello che a noi risulta, l’Opera Pia ‘Cardinale Ernesto Ruffini’ di Palermo ha ricevuto fondi dalla Regione. E non ci sembra diversa da altre Opere Pie della Sicilia.
Insomma, se le Opere Pie fanno capo alla Regione la proposta di CGIL, CISL e UIL è corretta.
Ma, a questo punto, siamo curiosi di sapere che cosa ha di diverso l’Opera Pia ‘Cardinale Ernesto Ruffini’ di Palermo dalle altre Opere Pie.
Chiediamo troppo?
Foto tratta da Inchiesta Sicilia
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