Elezioni siciliane 2022: a tappe forzate verso il fronte unico per la Sicilia. L’assemblea di Caltanissetta convocata da Identità Siciliana

13 giugno 2021
  • Unito dalle note della bellissima canzone di Giorgio Gaber “La Libertà” 
  • Un fronte unico contro i partiti politici nazionali che, con i soliti ascari siciliani, vogliono continuare a massacrare la Sicilia con i voti dei Siciliani 
  • Erasmo Vecchio:  una commissione speciale per accertare le responsabilità di coloro i quali hanno contribuito ad affossare l’Autonomia e la Sicilia
  • Globalizzazione dell’economia, ascari e un Governo regionale di insipienti rischiano di far perdere alla Sicilia la sovranità alimentare
  • Lo scippo di 2 miliardi di euro alle agricolture delle Regioni del Sud e alla Sicilia: una grande occasione per sputtanare Governo Draghi, Movimento 5 Stelle, PD, Italia Viva di Renzi, Lega nazionale e Liberi e Uguali 
  • Nuovo appuntamento il 20 Giugno a Randazzo alla commemorazione del grande Antonio Canepa 

Unito dalle note della bellissima canzone di Giorgio Gaber “La Libertà” 

Manca poco più di un anno alle elezioni regionali siciliane. Bisognerà rieleggere il nuovo presidente della Regione e la nuova Assemblea regionale siciliana. In questo scenario si lavora per un fronte autonomista, sicilianista, indipendentista e meridionalista. Questo, in estrema sintesi, il significato politico dell’assemblea che si è svolta ieri a Caltanissetta. Un appuntamento organizzato da Identità Siciliana. Quella di ieri è stata la seconda tappa dopo il convegno celebrato lo scorso 29 Maggio a Pergusa. L’occasione per cominciare a dare forma a un fronte politico comune alternativo ai partiti nazionali che, sostenuti da un esercito di ascari, vogliono impedire al Popolo siciliano di avviare un vero processo di riscatto sociale, economico e culturale della Regione. Non è un obiettivo facile, perché quando i rappresentanti dei partiti politici nazionali si accorgono che sta per venire fuori un’idea di politica siciliana senza ascari – cioè senza chi svende la Sicilia e i Siciliani a Roma in cambio di miserabili benefici personali – prova subito a mandare all’aria tutto. Insomma, la scommessa non è semplice, perché per i partiti politici nazionali la Sicilia e il Sud sono colonie da sfruttare e tali debbono restare. Ma ieri sulle note della bellissima canzone di Giorgio Gaber La libertà un folto gruppo di Siciliani ha provato a mettere un nuovo tassello sulla strada di un soggetto politico unico che metta al centro la Sicilia in vista delle elezioni del prossimo anno.

Un fronte unico contro i partiti politici nazionali che, con i soliti ascari siciliani, vogliono continuare a massacrare la Sicilia con i voti dei Siciliani 

Ribadiamo: non è un’operazione facile. Già i partiti politici nazionali hanno ‘agganciato’ alcuni sicilianisti con prebende e promesse. in cambio, questi ultimi, debbono impegnarsi a far fallire tutto per continuare a tenere Sicilia e Siciliani prigionieri della vecchia politica. Nonostante tutto, ieri, all’appuntamento organizzato a Caltanissetta da Identità Siciliana, sono intervenuti i rappresentanti di vari movimenti. Era presente Franco Calderone, in rappresentanza del Movimento 24 Agosto per Equità Territoriale fondato dal giornalista e scrittore Pino Aprile; era presente una nutrita delegazione dei ‘Gilet arancione’; erano presenti gli esponenti ‘Gran Sicilia’, di ‘Vox Populi’, di ‘Ides’, di ‘Sicilia Donna’ oltre a rappresentanti di associazioni e liberi movimenti civici arrivati da tutta la Sicilia. Le difficoltà non mancano, perché, come abbiamo provato a raccontare stamattina nel nostro MATTINALE, i partiti politici nazionali vogliono continuare a scippare risorse al Sud e alla Sicilia e, come fanno da sempre, vogliono continuare a farlo con i voti dei Siciliani che, per motivi misteriosi e non sempre spiegabili, continuano a sostenere i propri ‘carcerieri’.

Erasmo Vecchio:  una commissione speciale per accertare le responsabilità di coloro i quali hanno contribuito ad affossare l’Autonomia e la Sicilia

L’obiettivo oggi è dare una spallata ai partiti che occupano i ‘Palazzi’ della politica siciliana, partiti politici nazionali asserviti al potere romanocentrico, che hanno condannato i siciliani all’arretratezza, impedendo loro di attuare lo Statuto speciale con vergognosi artifizi. In realtà, dentro questi partiti nazionali che lavorano per svendere Sicilia e Siciliani ci sono anche Siciliani. La battaglia è duplice: contro i partiti politici nazionali e contro i Siciliani che lavorano contro la Sicilia. Non a caso il Presidente di Identità Siciliana, Erasmo Vecchio, ha proposto la rinegoziazione con lo Stato italiano dell’accordo pattizio siglato nel 1946: è il ‘patto’ che ha dato vita allo Statuto autonomistico siciliano mai completamente attuato. Vecchio ha invocato anche l’istituzione di una commissione speciale per accertare le responsabilità di coloro i quali hanno contribuito ad affossare l’Autonomia e la Sicilia. La nostra Isola sarebbe potuta diventare una sorta di ‘Catalogna’ d’Italia, invece è un’Isola che rischia di perdere anche la sovranità alimentare.

Globalizzazione dell’economia, ascari e un Governo regionale di insipienti rischiano di far perdere alla Sicilia la sovranità alimentare

E’ di questi giorni la notizia che il prezzo del grano duro coltivato in biologico della Sicilia è crollaato. Agricoltori della nostra Isola che, da decenni, coltivano il grano in biologico stanno abbandonando una coltura che, fino a qualche anno fa, era considerata di pregio. Perché? C’è una motivazione contingente e una strutturale. La motivazione contingente si chiama Covid: crollo degli acquisti di grano duro da parte di scuole (mense scolastiche) e da parte dei ristoranti. Più seria la motivazione strutturale: arrivo, in massa, di grano duro ‘biologico’ rumeno! Come si possa coltivare il grano duro in Romania non sappiamo: ma tant’è! Fatto sta che il grano duro biologico siciliano, che si dovrebbe vendere a non meno di 35 euro al quintale (e già è un prezzo basso), oggi si vende allo stesso prezzo del grano duro siciliano convenzionale: prezzo che, da 25 euro al quintale, è sceso a 21-22 euro al quintale. La globalizzazione economica e un Governo regionale di insipienti stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura siciliana, facendo perdere alla nostra Isola la propria sovranità alimentare. Oltre al grano duro in crisi c’è la crisi del pomodoro di pieno campo, con il Marocco che sta ampliando la propria base produttiva di questo ortaggio, producendo con un costo del lavoro che è, in media, di 20 volte inferiore al costo del lavoro in agricoltura della Sicilia e dell’Italia. Morale: non possiamo competere con chi paga un operaio agricolo 4-5 euro al giorno contro i circa 80 euro al giorno previsto dal contratto di lavoro italiano. E il discorso può essere esteso ad altri ortaggi e alla frutta.

Lo scippo di 2 miliardi di euro alle agricolture delle Regioni del Sud e alla Sicilia: una grande occasione per sputtanare Governo Draghi, Movimento 5 Stelle, PD, Italia Viva di Renzi, Lega nazionale e Liberi e Uguali 

In tanti celebrano il vino siciliano: attenti perché tantissimi produttori di uva da vino non ce la fanno più a causa dei prezzi bassi: alcuni hanno ceduto i diritti di reimpianto ai veneti del prosecco; altri hanno ceduto, sempre ai veneti, direttamente i terreni; altri affittano i terreni alle società estere che producono energia solare: il fenomeno riguarda i seminativi, ma ci sono anche proprietari di vecchi vigneti che stanno spiantando gli stessi vigneti per affittare il terreno ai signori dell’energia fotovoltaica. Si prendono 2 mila e 500 euro al mese per ogni ettaro e se ne stanno a casa restando proprietari dei fondi in attesa di eventi. E’ in corso un fenomeno pericolosissimo: gli agricoltori siciliani, stanchi dei prezzi bassi dei prodotti agricoli, stanno perdendo l’amore per la terra e, piano piano, vanno via da questo settore. Si va interrompendo il ricambio generazionale nella conduzione dei fondi. Ciò significa – lo ribadiamo – che, entro pochi anni, la Sicilia rischia di perdere quasi del tutto la propria sovranità alimentare. Non abbiamo citato a caso l’agricoltura. In questi giorni, infatti, il Governo di Mario Draghi con gli esponenti del Movimento 5 Stelle, del PD, di Italia Viva di Renzi, della Lega nazionale e di Liberi e Uguali sono impegnati a scippare alle agricolture delle Regioni del Sud Italia 2 miliardi di euro per darli alle Regioni del Nord (in realtà, per correttezza d’informazione, alcuni esponenti siciliani della Lega – come il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia – si sono schierati contro lo scippo di fondi agricoli al Sud e alla Sicilia: ma non ci risulta che la Lega, a livello nazionale, abbia preso le difese delle Regioni del Sud e della Sicilia). Questo è un fatto politico importante: se lo scippo a Sud e Sicilia si materializzerà, i Siciliani avranno la dimostrazione di quale sia l’interesse verso il Sud e verso la Sicilia di grillini, PD, renziani, leghisti nazionali e Liberi e Uguali.

Nuovo appuntamento il 20 Giugno a Randazzo alla commemorazione del grande Antonio Canepa 

I temi sono tanti. Noi invitiamo gli esponenti dei movimenti e delle associazioni, se ne hanno voglia, a inviare a I Nuovi Vespri spunti e riflessioni. Intanto va detto che la strada per arrivare a un fronte unico di autonomisti, sicilianisti, indipendentisti e meridionalisti è tracciata. Chi pensa di trovare o ha già trovato ‘strapuntini’ con i partiti politici nazionali eviti di mettere in campo azioni di disturbo. Anche per evitare di essere sputtanati. Il prossimo appuntamento è stato fissato per il 20 Giugno, a Randazzo, per commemorare i martiri dell’EVIS, sigla che sta per Esercito dei Volontari per l’Indipendenza della Sicilia: si tratta del grande Antonio Canepa e di Carmelo Rosano e Giuseppe Lo Giudice uccisi in un agguato il 17 Giugno del 1945 a Randazzo. Seguiranno altri appuntamento a Luglio. Si va avanti.

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