Scippo di 2 miliardi di euro alle agricolture delle Regioni del Sud: Lunedì assemblea di agricoltori e allevatori a Poggioreale/ SERALE

21 maggio 2021
  • L’unica cosa certa è che questa volta lo scippo ai danni di Sud e Sicilia, se ci sarà, finirà ‘a bordello’
  • Le Regioni del Sud sono contrarie. Ma non bisogna dimenticare che i presidenti della Regioni del Sud militano o sono riconducibili a partiti politici nazionali che lavorano contro il Sud e contro la Sicilia  
  • Contro lo scippo Confagricoltura Sicilia. Tra il silenzioso e l’ambiguo CIA e Coldiretti 
  • Manifestazione a Roma a a Palermo? Il possibile coinvolgimento dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia

L’unica cosa certa è che questa volta lo scippo ai danni di Sud e Sicilia, se ci sarà, finirà ‘a bordello’

Come finirà con lo scippo di 2 miliardi di euro alle agricolture delle Regioni del Sud Italia da parte delle Regioni del Nord Italia? Noi, a parte il ‘bordello’ che si sta scatenando, non siamo in grado di capirlo. Sappiamo che gli agricoltori siciliani sono in subbuglio. Tant’è vero che Lunedì prossimo, 24 Maggio, alle 18, a Poggioreale, è prevista un’assemblea di agricoltori e allevatori siciliani che fanno capo a varie associazioni e movimenti. L’incontro è stato convocato per prendere una decisione comune, ovvero quali “iniziative intraprendere, tutti assieme, per rifiutare l’arroganza e la prepotenza che il Ministro dell’Agricoltura del Nord” che vuole imporre modifiche nella ripartizione dei fondi Fears destinati per il Sud. Questa, in sintesi, è quanto si legge in una nota che ci è stata inviata. La situazione è confusa, perché il partito politico al quale fa capo “il Ministro dell’Agricoltura del Nord”, come lo definiscono gli agricoltori siciliani, è un esponente del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli. Si dice che i parlamentari grillini eletti nel Sud e in Sicilia si vorrebbero opporre: ma sono tutte notizie raccolte qua e là. I grillini, si sa, non sono molto affidabili. Detto questo, se l’assemblea di Lunedì prossimo sarà molto partecipata – e parleranno le fotografie – la protesta acquisterà forza e si potrà organizzare contro lo scippo un ‘bordello di quello giusto’; se parteciperanno pochi agricoltori e pochi allevatori lo scippo sarà matematico.

Le Regioni del Sud sono contrarie. Ma non bisogna dimenticare che i presidenti della Regioni del Sud militano o sono riconducibili a partiti politici nazionali che lavorano contro il Sud e contro la Sicilia  

Proviamo adesso ad illustrare, per grandi linee, le posizioni in campo. Le Regioni del Sud dovrebbero essere contrarie allo scippo di 2 miliardi di euro. Detto questo, non vediamo atteggiamenti da guerra politica da parte dei presidenti delle Regioni del Sud. Anche perché tutti i presidenti delle Regioni meridionali fanno capo a partiti politici che lavorano scientificamente contro il Sud e contro la Sicilia. Poi, chi lo sa, magari ci sbagliamo e la prossima settimana i presidenti delle Regioni del Mezzogiorno – i vari Michele Emiliano per la Puglia, Vincenzo De Luca per la Campania e Nello Musumeci per la Sicilia – prenderanno una posizione ufficiale forte contro il Governo nazionale. Tutto è possibile. Anche se non bisogna dimenticare che sono sì presidenti delle Regioni del Sud, ma militano pur sempre nei Partiti che fanno capo al PUN, il Partito Unico del Nord.

Contro lo scippo Confagricoltura Sicilia. Tra il silenzioso e l’ambiguo CIA e Coldiretti 

E i rappresentanti degli agricoltori e, in generale, la politica cosa dicono? Confagricoltura Sicilia – per bocca del suo presidente, Ettore Pottino – si è schierata contro lo scippo. Non abbiamo dichiarazioni ufficiali della CIA siciliana e nazionale. Così come non abbiamo letto dichiarazioni da parte di esponenti della Coldiretti siciliana. Pronti a dare battaglia sono il Movimento terra è Vita e Agricoltori Riuniti. Ci dicono che Lunedì prossimo interverranno esponenti di altre Associazioni e Movimenti del mondo agricolo siciliano. Sul fronte politico contro lo scippo è schierato il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile con una dichiarazione del suo coordinatore regionale, Franco Calderone. A sorpresa anche la Lega siciliana, per bocca del parlamentare regionale, Vincenzo Figuccia, si è schierata contro lo scippo, chiedendo le dimissioni del Ministro grillino Patuanelli. Contro si è schiarato anche il gruppo parlamentare di Attiva Sicilia: si tratta di cinque deputati regionali ex grillini che hanno promosso un incontro su Facebook che è stato molto seguito. Di altri partiti – a parte Forza Italia, che per bocca dell’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla, si è dichiarata contraria allo scippo (anche se in tanti si chiedono: a Roma i parlamentari nazionali azzurri difendono le Regioni del Sud e quelle del Nord?) – non abbiamo molte notizie. Sul fronte meridionalista il citato calderone non solo annuncia che Lunedì sarà a Poggioreale, ma si sta mobilitando per coinvolgere altri agricoltori. Non abbiamo notizie di altri movimenti autonomisti, sicilianisti e indipendentisti, ma immaginiamo che Lunedì prossimo saranno presenti con propri rappresentanti.

Manifestazione a Roma a a Palermo? Il possibile coinvolgimento dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia

Che succederà Lunedì prossino? Da quello che abbiamo sentito in giro, si parla di portare un folto gruppo di agricoltori siciliani a Roma, magari in raccordo con gli agricoltori delle altre Regioni del Sud ‘candidate’ a subire lo scippo di 2 miliardi di euro ad opera delle Regioni del Nord Italia. Si tratterebbe comunque di una manifestazione complessa e onerosa. Con il rischio, una volta giunti a Roma, di passare inosservati. Una seconda ipotesi sarebbe quella di organizzare una manifestazione a Palermo, davanti la sede del Governo regionale. Gli agricoltori potrebbero chiamare in causa il presidente della Regione, nello Musumeci, chiedendogli di convocare i parlamentari nazionali di tutti i partiti eletti in Sicilia. Magari in raccordo con le altre Regioni del Sud Italia. L’obiettivo potrebbe essere quello di far capire ai parlamentari nazionali che, se non si impegneranno su questo fronte, gli agricoltori non li voteranno e non li faranno votare. In ogni caso, per saperne di più, bisognerà aspettare Lunedì. Nella speranza che ‘sti benedetti agricoltori siciliani, alla fine della riunione, o l’indomani, facciano arrivare nelle redazioni di giornali e blog d’informazione un documento politico comune.

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