Le morti di Viviana Parisi e del piccolo Gioele: “Troppi ritardi”. Parla Spitaleri, ex RIS Messina

3 marzo 2021
  • Per il biologo molecolare forense, consulente dell’autorità giudiziaria, i ritardi potrebbero aver “compromesso irrimediabilmente la possibilità di trovare elementi” utili alla “comprensione dei fatti”
  • I ritardi
  • Omicidio-suicidio: “Ipotesi sciagurata al momento non supportata da alcuna evenienza oggettiva” 
  • Viviana Parisi e il piccolo Gioele assaltati da un branco di animali? “Ipotesi come tante altre”

Per il biologo molecolare forense, consulente dell’autorità giudiziaria, i ritardi potrebbero aver “compromesso irrimediabilmente la possibilità di trovare elementi” utili alla “comprensione dei fatti”

Il giallo di Caronia: ieri abbiamo raccontato della polemica sollevata da Carmelo Lavorino, criminologo criminalista, analista della scena del crimine, e dal medico legale Antonio Della Valle. Il tema è legato ai fatti di Caronia, ovvero le morti – ancora da chiarire – di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele. Oggi diamo la parola a Salvatore Spitaleri, Biologo molecolare forense, ex RIS CC Messina presso il CIS, il Centro Investigazioni Scientifiche. Laurea Magistrale in Scienze Biologiche, Master di secondo livello in Scienze Forensi, Spitaleri ha alle spalle una lunga carriera professionale (2 anni tecnico di laboratorio di analisi chimico cliniche; 3 anni tecnico responsabile qualità dei prodotti in industria mineraria estrattiva; 25 anni di attività al RIS Carabinieri di Messina: 5 anni alla Sezione di Chimica degli stupefacenti/sostanze infiammabili/esplosivi/sostanze di natura incognita e 20 anni alla sezione di Biologia Molecolare; 3 anni in qualità di biologo ed esperto forense presso il citato CIS e un’attività accademica come Docente del Corso di Perfezionamento in Biologia Forense e Scienze Criminalistiche c/o Università di Catania e numerose pubblicazioni scientifiche su Forensic Sciences International-Genetics). Attualmente Spitaleri svolge l’attività di Consulente Tecnico in favore di Autorità Giudiziaria e studi Legali in tutto il territorio nazionale.

I due consulenti della famiglia Mondello – il criminologo Carmelo Lavorino e il medico legale Antonio Della Valle – sono molto amareggiati. Sono molto critici con la Procura della Repubblica di Patti che, dicono, gli sta impedendo di utilizzare particolari strumentazioni, a cominciare da laser. Qual è il suo punto di vista?

“Non conosco che tipologia di strumentazioni vogliano utilizzare i due consulenti della famiglia Mondello sui resti cadaverici di Viviana Parisi e Gioele Mondello, peraltro già sottoposti ad esami autoptici a cura dei consulenti tecnici medici legali della Procura della Repubblica di Patti. La parola ‘Laser’ mi fa pensare al Laser-Scanner, utilizzato in ambito giudiziario prevalentemente per riprese video a 360° ad altissima risoluzione di scene criminis ‘ancora incontaminate’, con possibilità successiva di ricostruzione in 3d. Questa strumentazione consente di cristallizzare fedelmente la scena del crimine e di poterla studiare nel dettaglio anche in tempi successivi”

I ritardi

Secondo lei, in questa triste storia, ci sono stati ritardi? Ci riferiamo a tutta la vicenda, dal ritrovamento del cadavere di Viviana Parisi al ritrovamento del cadavere del piccolo Gioele, fino ad arrivare ai nostri giorni.

“Il ritardo nel rinvenimento dei corpi di Viviana e Gioele è un fatto innegabile e questo può aver compromesso anche irrimediabilmente la possibilità di trovare elementi ed evidenze oggettive che potenzialmente avrebbero potuto aiutare nella comprensione dei fatti. Purtroppo al ritardo nel ritrovamento dei corpi si è aggiunto quello dei rilievi tecnici particolari, suggeriti da me e dal Dott. Chianelli del CIS (Centro Investigazione Scientifiche) e formalmente richiesti dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, effettuati a distanza di due mesi dalla nostra richiesta su una scena del crimine in campo aperto sottoposta all’azione deleteria di agenti atmosferici e biologici (intemperie, proliferazione di popolazioni microbiche, radiazioni solari, con effetti degradanti ed imponderabili su tracce biologiche e impronte papillari). Il sopralluogo giudiziario ed i rilievi tecnici con conseguenti repertamenti di tracce/reperti utili ha senso e può essere determinante solo se ben fatto ed effettuato ‘a fresco’, cioè immediatamente dopo l’evento criminoso; è ovvio che, più tardi si agisce, minori sono le probabilità di rinvenire tracce che possano aiutare nella comprensione dei fatti”.

Prima di entrate nel dettaglio scientifico, lei, da esperto con alle spalle decenni di esperienza nel RIS di Messina, che idea si è fatto di questa storia? Partirà da zero o ha già qualche idea?

“Proprio per la mia esperienza ed il mio vissuto professionale non mi piace l’azzardo; preferisco mantenere i piedi sempre ben saldi in terra. Con il dottore Chianelli e gli avvocati Gentile e Cozza stiamo attendendo gli esiti di tutti gli accertamenti tecnici che la Procura ha delegato al pool di Consulenti Tecnici. Lo studio di tutte le risultanze analitiche incrociato con i dati acquisiti con le investigazioni classiche e con l’esame delle testimonianze mi auguro ci permetterà di avere un quadro più esaustivo della vicenda e quindi di poter formulare una ipotesi che sia fondata su elementi oggettivi o comunque oggettivabili. Formulare tesi suggestive e fantasiose, sebbene talvolta anche intriganti, non fa parte del nostro bagaglio professionale e del nostro modus operandi”.

Omicidio-suicidio: “Ipotesi sciagurata al momento non supportata da alcuna evenienza oggettiva” 

Cosa pensa dell’ipotesi dell’omicidio-suicidio?

“Non vi è al momento alcuna evidenza oggettiva che possa supportare inequivocabilmente questa sciagurata ipotesi. Noi da tecnici siamo aperti a qualsiasi verità e non vogliamo una verità di comodo”.

Ci piacerebbe conoscere la sua idea su un passaggio che, in questa storia è centrale: perché, a suo avviso, Viviana Parisi, dopo l’incidente in galleria, decide di fuggire per i boschi con il bambino? In genere, quando ci si comporta così è perché si vuole fuggire da qualcuno o da qualcosa. E’ d’accordo?

“Non ho elementi per poter rispondere a questa domanda. E’ poco serio e poco professionale, a mio modo di vedere, fare qualunque ipotesi in assenza di riscontri oggettivi; anche perché non è possibile escludere le tante altre teorie che magari vanno in direzione diametralmente opposta”.

Può illustrare in che cosa consisterà il suo lavoro?

“Insieme al dottore Chianelli e gli altri colleghi del CIS abbiamo già sottoposto a meticoloso vaglio scientifico tutto il materiale documentale che ci è stato messo a disposizione; abbiamo partecipato ai numerosi accertamenti tecnici delegati ai CCTT della Procura e stiamo in trepida attesa sia delle risultanze di queste attività analitiche, sia delle attività di indagini classiche per poter incrociare tutti i dati nella speranza di poter capire cosa sia veramente accaduto al piccolo Gioele Mondello ed alla sua mamma”.

Viviana Parisi e il piccolo Gioele assaltati da un branco di animali? “Ipotesi come tante altre”

Tra le ipotesi che sono state formulate, c’è anche l’assalto di un branco di animali, cani randagi, ma anche cinghiali o maiali selvatici. Lei cosa pensa?

“E’ una ipotesi come tante altre ed i dati in nostro possesso non consentono né di confermarla, né di smentirla. Peraltro, dal punto di vista matematico statistico, anche teorie giudicate poco probabili non possono essere scartate e devono essere vagliate”.

Caronia e i dintorni sono luoghi che, negli anni passati, sono stati al centro di fatti particolari. Ci riferiamo ai fatti di Canneto di Caronia. In quell’occasione vennero formulare varie ipotesi. Secondo lei ci potrebbe essere un legame tra questa storia e le stranezze registrate negli anni passati?

“Mi sembra estremamente azzardato e fantasioso collegare queste due vicende non esistendo, a mio modesto avviso, alcun punto di contatto. Non ho comunque alcuna idea in proposito”.

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