Sicilia-colonia: dopo Gela-Milazzo-Priolo-Melilli, Augusta-Valle del Mela-MUOS arriveranno le scorie nucleari?

6 gennaio 2021

Dagli anni ’50 del secolo passato la ‘dominazione italiana’ dice ai Siciliani: “Non vi preoccupate”. Ma tutto quello che hanno toccato lo hanno distrutto, seminando inquinamento, malattie e morti. Ora ci sono i rifiuti nucleari. Tranquilli Siciliani, siete in zona C, cioè sismica. Volete che mettano i rifiuti nucleari del Nord dove ci sono i terremoti? L’Italia non lo farebbe mai… 

Sulla carta la Sicilia non si dovrebbe preoccupare. Esaminando gli atti fino ad oggi noti, dalle nostre parti di scorie radioattive ne dovrebbero arrivare poche. Ricordiamo che, fino ad oggi, sono state individuate quattro aree per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari. E la nostra Isola – con l’eccezione di Butera, in provincia di Caltanissetta – è stata classificata come zona C, ovvero area sismica (mentre Butera dovrebbe trovarsi nella zona B: così almeno ci dicono).

Ci dicono che dobbiamo stare tranquilli. Ma è bene stare invece in allerta, perché la nostra esperienza ci dice che in questa storia qualcosa non quadra. Gli esperti dicono che le migliori aree dove sotterrare i rifiuti nucleari si trovano in Piemonte e nel Lazio. Solo che la Sicilia e il Sud, dal Piemonte e da Roma, storicamente parlando, hanno già preso tante, troppe fregature.

Se ci facciamo caso, questa storia delle scorie nucleari arriva a qualche settimana dalla ‘scoperta’ che il Governo nazionale ha, di fatto, autorizzato, per Febbraio, il ritorno delle trivelle in terra e in mare: e la Sicilia, guarda caso, è convolta in terra e in mare dall’arrembaggio dei petrolieri.

Ricordiamoci che quando c’è da sacrificare i territori e la salute delle persone, lo Stato coloniale italiano opta sempre per il Sud e per la Sicilia. 

Il caso più clamoroso – ma non l’unico – è andato in scena per l’acciaio. Quando si è scoperto che certe lavorazioni dell’acciaio distruggevano l’ambiente e la salute delle persone, l’Italia coloniale ha subito interrotto queste produzioni a Genova, lasciandole a Taranto.

Inquinare Genova e mettere a repentaglio la salute dei genovesi era una cosa che non si poteva fare: nemmeno a parlarne!; mentre quello che hanno vietato a Genova si fa ancora a Taranto, dove l’ambiente è stato compromesso e dove la gente si continua ad ammalare a a morire.

L’Italia è questa e chi pensa che sia una cosa diversa è un illuso: il Sud e la Sicilia sono colonie italiane. Quando, dopo anni di inquinamento con le vecchie centrali elettriche, nella Valle del Mela, nel Messinese, cominciarono con l’inquinamento elettromagnetico, dicevano esattamente quello che dicono oggi con i rifiuti radioattivi:

“Siciliani, non vi dovete preoccupare”.

Andate e vedere cosa è avvenuto nella Valle del Mela…

Ricordiamoci che, in Sicilia, quando da Roma ci dicono che non ci dobbiamo preoccupare è, invece, il momento di preoccuparsi.

Negli anni ’70 e negli anni ’80 del secolo passato, quando nell’area industriale di Siracusa ne combinavano di tutti i colori, dicevano ai siciliani:

“Non vi dovete preoccupare”.

Poi alcuni sub scoprirono che nel mare di Augusta e dintorni c’erano pesci deformi: con due code, con due teste e via continuando con le mostruosità che gli scienziati chiamano teratologie. Cominciarono gli studi, le denunce e se non fosse stato per un giovane magistrato che mise a soqquadro mezza area industriale di Siracusa non sarebbe venuta fuori una storia incredibile: e cioè che le industrie scaricavano direttamente in mare i rifiuti, mercurio in testa. 

Le industrie risparmiavano: pensate un po’ quanto gli sarebbe costato in quegli anni smaltire i rifiuti che finivano in mare. Volete mettere?

‘Purtroppo’ dopo l’intervento della Magistratura hanno dovuto smettere. Però nei fondali di Augusta Iddio solo sa quello che c’è. Avete mai sentito parlare della bonifica dei fondali di Augusta? Chi scrive ha cominciato a sentirne parlare – solo parlare, ovviamente – a metà degli anni ’80: da allora, solo chiacchiere. Sapete perché? Perché nei fondali, da quelle parti, si racconta che ci sia tanto di quel mercurio che non saprebbero dove metterlo!

Morale: rimarrà lì. A meno che non arrivi qualche ‘trivella’ intelligente a caccia di idrocarburi… Noi in Sicilia ormai ci aspettiamo di tutto.

Secondo voi chiusa ‘l’epopea del mercurio’ nel Siracusano, nel triangolo Priolo-Melilli-Augusta, è tutto finito? Fino a qualche anno fa – era il 2016 – un prete, Don Palmiro Prisutto, celebrava le Sante Messe denunciando i morti per inquinamento. E oggi? Non sappiamo. Ricordiamo che nel Marzo del 2019 questo sacerdote ha lanciato un appello su Change. Ricordiamo ancora una foto: lui, Don Palmiro, con un cartello tra le mani con la scritta:

“Piazza Martiri del Cancro”.

E della raffineria di Milazzo? Anche lì, solita musica:

“Voi non vi dovete preoccupare”.

E infatti a Milazzo l’aria è pulita e non ci sono mai stati incidenti, tipo incendi…

E Gela? Tutto tranquillo. A parte 60 anni di chimica ‘pesante’ e un avvelenamento micidiale, tutto a posto. Che volete che siano stati aria e mare inquinato? Tutto scorre…

E il MUOS? Figuratevi se un mostro elettromagnetico di questa portata lo vanno a piazzare in una zona abitata. Sarebbe una pazzia! E invece sì, grazie ai Governi nazionali di centrodestra e di centrosinistra il MUOS è stato piazzato a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. Chissà, magari tra un po’ qualcuno ci verrà a dire che l’elettromagnetismo del MUOS fa bene alla salute perché ammazza il virus. Secondo voi non se la ‘fidano’ a dire una cosa del genere?

E a Camastra? Ne avete sentito parlare? Una decina, forse una quindicina di anni fa serviva un luogo ‘ameno’ dove scaricare rifiuti di mezza Italia. E hanno trovato una contrada dalle parti di Camastra, Comune dell’Agrigentino. Non si sa per quanti anni i mezzi gommati pieni di rifiuti arrivavano da tutte le parti in questa piccola cittadina. Erano ‘invisibili’. Poi – mannaggia! – qualcuno se la cantò e la comodità è finita. Non potete immaginare che discarica ‘immaginifica’, rigorosamente abusiva! Era un ‘piacere’ vederla funzionare…

Ora tocca ai rifiuti nucleari, quasi tutti del Nord Italia.

Siciliani, non vi dovete preoccupare. Ci sono quattro classi: A 1, A 2, B e C. La Sicilia, come già ricordato, è nell’ultima classe, la C, che è zona sismica. Figuratevi se vengono a mettere in una zona sismica i rifiuti nucleari…

Figuratevi se fanno una cosa del genere. Tranquilli, Siciliani, non vi preoccupate…

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti