Quando migliaia e migliaia di meridionali venivano mandati a morire nella fortezza piemontese di Fenestrelle

30 ottobre 2020

Ancora oggi, dopo che la verità è venuta alla luce, c’è chi si ostina a negare la verità storica. Ci provano in tanti. Ma i fatti sono fatti e le tante testimonianze oggi hanno travolto coloro i quali – e non sono pochi – continuano a negare l’evidenza

In un articolo di Civiltà Cattolica tratto da Regno delle Due Sicilie.eu leggiamo:

“… Si arrestano da Cialdini soldati napoletani in grande quantità, si stipano ne’ bastimenti peggio che non si farebbe degli animali, e poi si mandano in Genova. Trovandomi testè in quella città ho dovuto assistere ad uno di que’ spettacoli che lacerano l’anima. Ho visto giungere bastimenti carichi di quegli infelici, laceri, affamati, piangenti; e sbarcati vennero distesi sulla pubblica strada come cosa da mercato. Alcune centinaia ne furono mandati e chiusi nelle carceri di Fenestrelle: un ottomila di questi antichi soldati Napoletani vennero concentrati nel campo di S. Maurizio”.

 

E dire che, ancora oggi, c’è chi nega che la fortezza di Fenestrelle, subito dopo la presunta unità d’Italia, sia stata utilizzata per imprigionare migliaia e migliaia di meridionali.

Lo scorso Gennaio non sono mancate le polemiche per una trasmissione televisiva:

Fenestrelle, perché anche la televisione continua a nascondere la storia di una strage ai danni della gente del Sud?

E che dire del generale Cialdini al quale si dedicano ancora vie e piazze?

E’ così in Sicilia, ma non a Napoli:

A Napoli si sbarazzano del busto di Cialdini, mentre in Sicilia li ‘onoriamo’ ancora tutti: Garibaldi, Cavour, i Savoia…

Foto tratta da La Gazzetta del Mezzogiorno

 

 

 

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