In Tunisia c’è il coprifuoco per l’emergenza Coronavirus e noi facciamo arrivare da lì in Sicilia i migranti?/ MATTINALE 475

22 ottobre 2020

Non abbiamo nulla contro la Tunisia, ma non comprendiamo l’atteggiamento del Governo italiano e del Governo siciliano: grande severità, in stile Girolamo Savonarola, sui ragazzi siciliani e sulle movide e poi si scopre che, in Sicilia, sono arrivati migliaia di migranti da un Paese – la Tunisia – dove vige il coprifuoco per l’emergenza Coronavirus?   

Non è che ci appassioni poi tanto scrivere di Coronavirus, anche perché, dalla Primavera scorsa, predichiamo al vento. Impossibile dire no ai siciliani che, dopo tutto quello che è successo nel Nord Italia (e che continua a succedere nel Nord Italia), sono tornati in Sicilia nella scorsa Primavera. Un po’ d’ordine, dopo, in verità, non avrebbe guastato. Ma oggi il danno è fatto, in Italia e in Sicilia: e siamo solo agli inizi.

Con molta probabilità, se il Governo nazionale, dallo scorso Maggio ad oggi, non avesse sbagliato quasi tutto, l’Italia dei nostri giorni non si troverebbe in condizioni che diventano ogni giorno più difficili. A parte il Nord Italia, dove l’inquinamento complica tutto, con un po’ di attenzione – soprattutto al Sud – il virus oggi magari non sarebbe scomparso, ma sarebbe stato ridimensionato.

Da qualche settimana il Governo Conte con gli ormai ‘mitici’ DPCM e, a ruota, le Regioni, per giustificare quattro mesi di errori e di insufficienze, se la prendono con i giovani della movida. Dimenticando che, dopo le riaperture di Maggio, sono stati proprio il Governo nazionale e le Regioni a lanciare messaggi sbagliati.

Quando un Governo nazionale, in piena pandemia, lancia il bonus vacanze – invitando di fatto gli italiani ad andare in vacanza – perché mai gli italiani non avrebbero dovuto affollare le spiagge? E infatti hanno affollato le spiagge!

C’era il sole, il mare era bello, la mascherina era diventata un optional: perché non pensare che il Coronavirus era ormai solo un ricordo?

E dei ragazzi ne vogliamo parlare? Oggi con severità li si invita ad evitare gli assembramenti, basta movide, restate a casa come i vecchi, sesso con morigeratezza, magari con le mascherine (ci sarà un DPCM pure su questo?). Dimenticando che a Giugno, a Luglio e ad Agosto quelli che oggi, in stile Girolamo Savonarola, predicano l’austerità e sono pronti al coprifuoco, hanno ordinato lo “sciogliete le righe”!

Risultato: chi è andato a Malta, chi in Croazia, chi in giro per l’Italia: insomma, ‘u burdellu armatu, come si usa dire in Sicilia.

E dei turisti che dobbiamo dire? Non sono stati tanti, ma ci sono stati; idem per i crocieristi (che ci sono ancora: pochi ma ci sono).

E poi i migrati, quasi tutti dalla Tunisia. Migranti economici, ovvero gente che non fugge da guerre e carestie: solo disoccupati che la Tunisia, con eleganza, ha sbolognato all’Italia (in realtà a Lampedusa e alla Sicilia).

Da quattro mesi scriviamo che, in piena pandemia, accogliere migranti è una follia. Ma noi chi siamo? Nessuno! Gli ‘statisti’ sono Giuseppe Conte (Bersani lo ha paragonato a De Gasperi…), la signora Luciana Lamorgese, Nicola Zingaretti, Roberto Speranza, Luigi Di Maio: a conti fatti, sono i politici che hanno riempito la Sicilia e, in parte, l’Italia di migranti tunisini.

Da qui la domanda: in Tunisia ‘u Coviddi c’è o un c’è?

Leggiamo insieme cosa scrive il sito dell’Ambasciata d’Italia a Tunisi:

“Si registra attualmente un aumento significativo del numero dei contagi e dei decessi in tutti i Governatorati (superati i 30.000 casi positivi), con una conseguente pressione sulle strutture sanitarie pubbliche e private: si invita ad osservare rigorosamente i protocolli di prevenzione sanitaria e ad evitare assembramenti. Si raccomanda la massima cautela e il rispetto del distanziamento sociale e dell’obbligo dell’uso della mascherina, anche alla luce delle limitate capacità del sistema sanitario tunisino di far fronte ad un eventuale ulteriore aumento di pazienti in rianimazione”.

Quindi in Tunisia è in corso l’emergenza Coronavirus. E c’è un sistema sanitario di “limitate capacità”.

Ancora:

“Al fine di limitare la rapida diffusione locale dei contagi, è disposto il coprifuoco notturno per 15 giorni (prorogabili) nelle zone classificate ad alto rischio di contagio dal Ministero della Salute:

– dall’11 ottobre: area di Nabeul (Nabeul, Hammamet, Dar Chaabane Fehri, Beni Khiar, Korba e Soliman dalle 20.00 alle 5.00);

– dal 10 ottobre: Biserta, Djerba, Gabes, Gafsa, Kairouan, Tozeur, Zaghouan (dalle 20.00 alle 5.00);

– dall’8 ottobre: Grande Tunisi (Tunisi, Ben Arous, Ariana, Manouba : lunedi-venerdi dalle 21.00 alle 5.00; sabato-domenica dalle 19.00 alle 5.00)

– dal 1 ottobre: Monastir (dalle 20.00 alle 6.00), Sousse, Sidi Bouzid, Jendouba, Beja, Kef (dalle 20.00 alle 5.00): in molte aree è stata disposta la chiusura di mercati rionali, dei caffè, sospesa la preghiera del venerdì e ogni evento pubblico”.

Se abbiamo letto bene, in Tunisia, dallo scorso 1 Ottobre c’è il coprifuoco, c’è l’obbligo delle mascherine e il divieto di assembramento.

Però, dalla Tunisia, fino a qualche giorno fa, sono arrivati centinaia di migranti a Lampedusa, tutti rigorosamente assembrati nei barchini e poi rigorosamente assembrati nell’Hotspot di Lampedusa.

Non è finita. I migranti tunisini arrivati a Lampedusa da un Paese dove vige il coprifuoco per l’emergenza Coronavirus, qualche giorno dopo sono stati in parte (150) trasferiti a Porto Empedocle su una nave di linea! Tutti insieme: migranti, uomini delle forze dell’ordine che li accompagnavano, uomini dell’equipaggio e, naturalmente, i passeggeri!

Stessa scena si è ripetuta a Pantelleria, dove 50 migranti – supponiamo tunisini (sapete, non è che ci sia molta informazione: è vero presidente della Regione siciliana Nello Musumeci?) – sono stati trasferiti a Trapani, sempre su una nave di linea!

Che fine hanno fatto questi migranti? Sono ancora in Sicilia? Non si hanno notizie. La presidenza della Regione siciliana e il Ministero degli Interni non hanno informato la popolazione su un bel gruppo di migranti arrivati in Sicilia dove vige il coprifuoco per l’emergenza Coronavirus: i fatti sono questi.

Per chi non crede che in Tunisia ci sia l’emergenza Coronavirus c’è il seguente articolo del 19 Ottobre di Sicurezza Internazionale – Primo quotidiano in Italia dedicato alla politica internazionale:

“In un momento in cui la Tunisia ha registrato 5752 nuovi contagi da Coronavirus in quattro giorni, un gruppo di partiti, organizzazioni e personalità indipendenti tunisini ha chiesto di impiegare le risorse del settore privato per affrontare la pandemia, timorosi che lo Stato possa perdere il controllo della situazione. Questo è quanto rivelato dal quotidiano al-Arab il 19 ottobre, giorno in cui i casi totali positivi al Covid-19 hanno raggiunto quota 40.542, mentre il numero di decessi, dallo scoppio della pandemia, ammonta a 626. Gli ultimi 5752 casi si sono concentrati perlopiù nelle giornate del 13, 14, 15 e 16 Ottobre. Si teme che il numero dei morti, 35 dei quali registrati in sole 24 ore, possa continuare ad aumentare, a causa della crescente fragilità del sistema sanitario tunisino. Di fronte a tale scenario, la richiesta di partiti e movimenti tunisini, espressisi attraverso una dichiarazione congiunta pubblicata sulla pagina Facebook del Partito laburista, consiste nel poter usufruire delle risorse del settore sanitario privato, cliniche, laboratori e medici compresi, per sostenere gli sforzi profusi in ambito pubblico”. (qui trovate l’articolo per esteso).

Ora che è tornato il bel tempo avremo altri sbarchi di migranti tunisini?

In tutto questo ci sono le scuole aperte, perché per magia, anche se è in corso una pandemia, è stato stabilito che nelle scuole il virus non circola…

Che dire, in conclusione? Che le movide sono sicuramente un problema. Ma in Sicilia è solo questo il problema?

Foto tratta da Il Sole 24 Ore

 

 

 

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