La Lega siciliana di Candiani vuole i deputati dell’Ars al guinzaglio. E i renziani scodinzolano…

19 luglio 2020

Al commissario della Lega di Salvini in Sicilia non piacciono i deputati del Parlamento siciliano che rispondono agli elettori. Li vuole tutti al guinzaglio dei partiti politici nazionali. D’accordo con lui i renziani. A questo punto, visto che anche per il PD di Bonaccini viene prima il Nord, perché Lega, renziani e PD non si alleano per le prossime elezioni regionali siciliane?

La Lega di Matteo Salvini in versione siciliana, per bocca del suo commissario, Stefano Candiani, mostra il suo vero volto: il volto di chi, della politica della nostra Isola conosce solo i luoghi comuni. Già è singolare, molto singolare, che un partito politico che dice di voler rappresentare la Sicilia sia guidato da un lombardo, per giunta nel ruolo di commissario: Candiani, infatti, è nato a Busto Arstizio, che dovrebbe essere un Comune della Lombardia, provincia di Varese. Con molta probabilità, della politica sua regione Candiani conoscerà tutto, non altrettanto si può dire della politica siciliana, della quale, nonostante bazzichi dalle nostre parti già da qualche anno, non sembra avere capito molto.

O forse ha capito tutto, a seconda dei punti di vista…

Dice, Candiani, che alle elezioni per l’Assemblea regionale siciliana bisognerebbe eliminare il voto di preferenza, introducendo le liste bloccate.

“Così possiamo tornare a fare vera politica senza dover sottostare ad alcuni deputati che si muovono in autonomia rispetto ai partiti, e lo dico a 360 gradi, da destra a sinistra. In Sicilia il sistema è quello del voto personale e la politica in senso largo è inesistente. Ma il sistema non ha funzionato e lo si vede dalle inefficienze presenti in Sicilia. Allora proviamo a cambiarlo”.

Il discorso di Candiani a noi ricorda Mussolini. Al ‘duce’ il Parlamento non piaceva tanto (sua la definizione di “aula sorda e grigia”). E, infatti, quando c’era “Lui”, c’era il “Listone”: ma con il “Listone”, in Italia, è finita anche la democrazia…

Siamo certi che non sia questo lo scenario a cui fa riferimento Candiani. Ma che al commissario di Salvini in Sicilia non piacciano i parlamentari liberi, che rispondono a chi li ha eletti, beh, su questo non abbiamo dubbi: da buon leghista, a Candiani piacciono i parlamentari sodali, che rispondono ai partiti, possibilmente al suo partito.

Dal suo punto di vista ha ragione: i parlamentari leghisti di Sala d’Ercole non dovranno fare gli interessi della Sicilia: dovranno fare gli interessi della Lega. Ci saranno momenti in cui gli interessi della Lega e gli interessi della Sicilia potranno anche coincidere.

Ma quando gli interessi divergeranno, Candiani e la Lega vogliono avere la certezza matematica che i deputati siciliani leghisti, tra la Sicilia e il Nord Italia, scelgano il Nord Italia.

Che dire? Che, a nostro avviso, Candiani si preoccupa troppo. Essendo nato a Busto Arstizio, il commissario della Lega in Sicilia non sa che i parlamentari siciliani, per vendersi al migliore offerente (che spesso è stato il Nord, ma non solo), non hanno mai avuto bisogno della Lega.

La Sicilia, la politica siciliana ha alle spalle una lunga tradizione di ‘ascarismo’, che comincia con Crispi, migliora e si stabilizza con Giolitti, si affina durante il ventennio fascista, per diventare ‘ascarismo scientifico’ quando i separatisti siciliani conquistano l’Autonomia: Autonomia siciliana che, dal 1947 ad oggi, a parte qualche fugace parentesi, i politici siciliani hanno svenduto e continuano a svendere a Roma.

Pensi, onorevole Candiani, che persino uno scrittore napoletano – Maurizio Castagna – ha riconosciuto che i siciliani hanno svenduto a Roma i più importanti articoli dello Statuto autonomistico della nostra Isola!

Leggiamo che la sua proposta di eliminare la libertà dei deputati del Parlamento siciliano piace ai renziani di Italia Viva. E’ logico: infatti Renzi, quando era capo del Governo italiano, con gli ‘ascari’ del suo partito, ha scippato alla Regione siciliana una barca di soldi, tra ‘Patti scellerati’ e cancellazione dei crediti della Sicilia dal Bilancio regionale.

Insomma, in Sicilia leghisti e renziani non possono non essere d’accordo!

Però, onorevole Candiani, visto che parliamo di politici che non fanno gli interessi della Sicilia, non potete lasciare fuori il PD. Come lei sa, appena qualche settimana fa Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, ha detto quello che dice sempre Salvini: prima il Nord. Per la precisione Bonaccini ha detto:

“Il Nord deve ripartire subito, il Sud può aspettare”.

A noi sembra una buona partenza, quella del PD di Bonaccini. Ecco, onorevole Candiani, perché non preparare una bella alleanza per le prossime elezioni regionali siciliane: voi della Lega, i renziani e il PD. Sì, preparate una bella lista (lista e non ‘Listone’, sennò la gente potrebbe pensare male): tre forze politiche insieme nell’interesse della Sicilia…

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti