Lettera ai siciliani: attenti agli effetti del 5G su uomo e ambiente. Ricordiamoci che c’è già il MUOS a Niscemi…/ MATTINALE 537

8 giugno 2020

La Sicilia fa già i conti con la tempesta elettromagnetica provocata dal MUOS di Niscemi. Aggiungere il 5G alla nostra Isola significa esporre i cittadini e l’ambiente a rischi dagli effetti sconosciuti. In questo articolo del 2018 si segnalavano già i possibili problemi alla salute umana e all’ambiente. Le oltre 50 antenne del 5G di Palermo e le antenne di Catania 

Oggi dedichiamo il Mattinale ai pericoli legati alla tecnologia 5G. Sono pericoli che riguardano la natura nel suo complesso – animali e piante – e, naturalmente, i possibili effetti negativi sulla salute umana. Oggi riprendiamo un articolo di Maurizio Martucci pubblicato da Oasi Sana nel Settembre del 2018. Impossibile che in Sicilia i governanti non sappiano nulla dei pericoli legati al 5G. Impossibile che non ne sappiano nulla a Palermo, dove sono state installate oltre 50 antenne del 5G.

Palermo è un esempio eclatante. Ma abbiamo la sensazione che il 5G – a parte i Comuni siciliani che hanno detto no a questa tecnologia dagli effetti ancora non studiati – lo stiano piazzando, zitto tu e zitto io, in tante aree della nostra Isola. Per questo invitiamo i cittadini a darsi una mossa e a svegliarsi.

EFFETTO COMBINATO MUOS-5G – Ricordiamo che la Sicilia è già ad alto rischio per la presenza del MUOS a Niscemi. Nella nostra Isola dobbiamo fare i conti con le onde elettromagnetiche del ‘mostro d’acciaio’ di Niscemi. Sommare le onde elettromagnetiche del MUOS al 5G è una follia allo stato puro! 

Andiamo all’articolo di Osasi Sana. Come già accennato, è un articolo del 25 Settembre 2018. Nel quale si fa il punto della situazione circa i rischi legati a questa tecnologia dagli effetti ancora poco conosciuti. E, da quello che si conosce, molto inquietante.

Invitiamo i cittadini di Palermo sulle cui teste incombono oltre 50 antenne del 5G a leggere questo articolo per riflettere sui rischi legati a tale tecnologia. E la stessa cosa facciamo con i cittadini di Catania (dove non mancano le prese di posizione sul 5G, come potete leggere in questo articolo che illustra una presa di posizione del vice presidente del Consiglio comunale, Lanfranco Zappalà) e, in generale, con tutti i siciliani.

L’APPELLO DI 11 RICERCATORI ALL’ONU – L’articolo di Oasi Sana del 25 Settembre del 2018 rilancia “un accorato appello (l’ennesimo!) lanciato da una task force internazionale di 11 accreditati ricercatori, medici e scienziati da tutto il mondo guidata da Arthur Firstenberg: con ‘Stop 5G dalla terra e dallo spazio‘ chiedono all’ONU, all’Organizzazione Mondiale della Sanità, al Consiglio dell’Unione Europea e ai Governi nazionali di fermare immediatamente il progetto wireless 5G (all’asta delle frequenze, sinora lo Stato italiano ha incassato più di 4 miliardi di euro), accusato di essere un vero e proprio ‘crimine contro l’umanità, in violazione del Codice di Norimberga’ che vieta la sperimentazione sugli esseri umani. Infine, sempre dagli USA, arriva l’intervista shock di Martin Pall, emerito di biochimica al Washinghon State University di Portland, noto per essere tra i più accreditati studiosi al mondo di elettrosensibilità ed interazioni uomo-campi elettromagnetici: “Se il 5G sarà realizzato secondo i piani stabiliti – il ragionamento di Pall – tra 5 o 7 anni l’umanità sarà estinta”. Per capire la portata dello spauracchio incombente, declinato persino nel Wi-Fi dallo spazio, in esclusiva per l’Italia OASI SANA riporta la traduzione parziale dell’appello internazionale lanciato dagli studiosi all’ONU per fermare il 5G. Attesa l’urgenza, i promotori dell’iniziativa hanno chiesto agli enti pubblici di rispondere entro il 1° Dicembre 2018″.

Leggiamo adesso l’appello riportato sempre da Oasi Sana:

“Le società di telecomunicazioni di tutto il mondo, con il supporto dei governi, entro i prossimi due anni dovrebbero implementare la rete wireless di quinta generazione (5G). Sarà un cambiamento sociale senza precedenti su scala globale. Avremo case ‘intelligenti’, imprese ‘intelligenti’, autostrade ‘intelligenti’, città ‘intelligenti’ e auto a guida autonoma. Praticamente tutto ciò che possediamo e compriamo, dai frigoriferi alle lavatrici, dai cartoni per il latte, dalle spazzole per i capelli e i pannolini per bambini, conterrà antenne e microchip e sarà connesso in modalità wireless a Internet. Ogni persona sulla Terra avrà accesso immediato a comunicazioni wireless ad altissima velocità, anche nelle foreste pluviali, nel mezzo oceano e nell’Antartico. Ciò che non è ampiamente riconosciuto è che cosa tutto questo comporterà anche in termini di cambiamenti ambientali. Il numero pianificato di nuove antenne ad irradiazione di radiofrequenza è impossibile da prevedere. Oltre a milioni di nuove stazioni radiobase 5G sulla Terra, 20.000 nuovi satelliti nello spazio, 200 miliardi di oggetti trasmittenti, secondo le stime entro il 2020 faranno parte dell’Internet delle cose un trilione di oggetti. (…)”.

Il 2020 è l’anno che stiamo vivendo. Siamo all’inizio della tempesta: da qui la fretta nell’installare le antenne del 5G: a Palermo le hanno installate mentre i cittadini erano chiusi in casa a causa della pandemia di Coronavirus, come ha rivelato l’avvocato Giuseppe Cannizzo!

CANCRO, MALATTIE CARDIACHE, DIABETE – “Nonostante la diffusa negazione – leggiamo sempre nell’appello internazionale per fermare il 5G del 2018 – l’evidenza che le radiazioni a radiofrequenza sono dannose per la vita. L’evidenza clinica accertata sulla base di una letteratura forte di oltre 10.000 studi peer-reviewed parla di esseri umani malati e feriti, di prove di danni a DNA e di prove epidemiologiche che le principali malattie della civiltà moderna – cancro, malattie cardiache e diabete – sono in gran parte causate dall’inquinamento elettromagnetico. Se i piani del settore delle telecomunicazioni per il 5G si realizzeranno, nessuna persona, nessun animale, nessun uccello, nessun insetto e nessuna pianta sulla Terra sarà in grado di evitare l’esposizione, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, a livelli di radiazione a radiofrequenza che saranno decine o centinaia di volte più intensi di quanto irradiato oggi, senza alcuna possibilità di fuga da nessuna parte sul pianeta. Questi piani 5G minacciano di provocare effetti gravi e irreversibili sugli esseri umani e danni permanenti”. (…)

LA TEMPESTA DEL WIRLESS – “Devono essere adottate misure immediate per proteggere l’umanità e l’ambiente – prosegue l’appello – nel rispetto degli imperativi etici e degli accordi internazionali. Il 5G si tradurrà in un massiccio aumento dell’inevitabile, involontaria esposizione alle radiazioni wireless. Al fine di trasmettere l’enorme quantità di dati richiesti per l’Internet delle cose, la tecnologia 5G, quando completamente implementata, utilizzerà onde millimetriche, ciò richiederà ad ogni operatore di installare stazioni base ogni 100 metri in ogni area urbana del mondo. A differenza delle precedenti generazioni di tecnologia wireless, in cui una singola antenna trasmette su una vasta area, le stazioni base 5G dei dispositivi 5G avranno più antenne disposte in ‘phased array’ che funzionano insieme per emettere focalizzato, orientabile, raggi laser simili che si inseguono l’un l’altro”.

MILIONI DI ALBERI ABBATTUTI NELLE CITTA’ DEL MONDO – Pensate un po’: “stazioni base ogni 100 metri in ogni area urbana del mondo”. E’ per questo che, in tante città del mondo, nell’ultimo anno, sono stati abbattuti milioni di alberi?

C’è un nesso tra i tantissimi alberi abbattuti a Palermo e le antenne del 5G? 

“Ogni telefono 5G – leggiamo sempre nell’appello – conterrà dozzine di minuscole antenne, tutte funzionanti insieme per tracciare e puntare un fascio focalizzato sull’antenna più vicina. La Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti ha adottato delle regole che consentono alla potenza effettiva di tali fasci di essere pari a 20 watt, cioè dieci volte più potenti dei livelli consentiti per i telefoni attuali. Ciascuna stazione radiobase 5G conterrà centinaia o migliaia di antenne che puntano più raggi laser simili a tutti i telefoni cellulari e dispositivi utente nell’area di servizio. Questa tecnologia è chiamata ‘multiple input multiple output’ o MIMO. Le regole FCC consentono che la potenza irradiata effettiva dei fasci di una stazione base 5G sia pari a 30.000 watt per 100 MHz di spettro, o equivalentemente 300.000 watt per GHz di spettro, da decine a centinaia di volte più potente dei livelli consentiti per stazioni base correnti. Almeno cinque compagnie stanno poi proponendo di fornire il 5G attraverso il Wi-Fi dallo spazio da un totale di 20.000 satelliti in orbita che copriranno la Terra con fasci potenti, focalizzati e orientabili. Ogni satellite emetterà onde millimetriche con una potenza effettiva irradiata di fino a 5 milioni di watt da migliaia di antenne disposte in un array a fasi. Sebbene l’energia che raggiunge il suolo dai satelliti sarà inferiore a quella delle antenne a terra, irradierà le aree della Terra non raggiunte da altri trasmettitori e sarà aggiuntiva alle trasmissioni 5G a terra da miliardi di oggetti dell’Internet delle cose. Ancora più importante, i satelliti saranno localizzati nella magnetosfera terrestre, che esercita un’influenza significativa sulle proprietà elettriche dell’atmosfera. L’alterazione dell’ambiente elettromagnetico della Terra può essere una minaccia alla vita ancora più grande della radiazione delle antenne a terra”.

“Gli effetti nocivi delle radiazioni a radiofrequenza – prosegue l’appello di due anni fa – sono già stati dimostrati Ancor prima che venisse proposta la 5G, decine di petizioni e appelli da parte di scienziati internazionali, tra cui l’Appello di Friburgo firmato da oltre 3.000 medici, hanno richiesto una fermata per l’espansione della tecnologia wireless e una moratoria sulle nuove stazioni di base. Nel 2015, 215 scienziati di 41 Paesi hanno comunicato il loro allarme alle Nazioni Unite (ONU) e all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Hanno affermato che ‘numerose recenti pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato che i campi elettromagnetici [EMF] colpiscono gli organismi viventi a livelli ben al di sotto della maggior parte delle linee guida internazionali e nazionali’. Più di 10.000 studi scientifici sottoposti a peer review dimostrano danni alla salute umana derivanti dalle radiazioni a radiofrequenze”.

“Gli effetti includono:
Alterazione del ritmo cardiaco
Espressione genica alterata
Metabolismo alterato
Sviluppo di cellule staminali alterate
Tumori
Malattie cardiovascolari
Compromissione cognitiva
Danno al DNA
Impatti sul benessere generale
Aumento dei radicali liberi
Difficoltà nell’apprendimento e nella memoria
Funzione e qualità degli spermatozoi alterati
Aborto spontaneo
Danno neurologico
Obesità e diabete
Stress ossidativo”.

“Gli effetti nei bambini – leggiamo sempre nell’appello – comprendono l’autismo, disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD) e asma.
I danni vanno ben oltre la razza umana, poiché vi sono abbondanti prove di danni a diverse piante e animali e animali da laboratorio, tra cui:
Le formiche
Uccelli
Foreste
Rane
Mosche della frutta
Api da miele
Insetti
Mammiferi
Topi
Sono stati anche registrati effetti microbiologici negativi”.

CANCEROGENA – “L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’OMS – leggiamo ancora nell’appello – ha concluso nel 2011 che le radiazioni RF di frequenze da 30 kHz a 300 GHz sono probabilmente cancerogene per l’uomo (Classe 2B). Tuttavia, recenti prove, tra cui gli ultimi studi sull’uso del telefono cellulare e il rischio di cancro al cervello, indicano che la radiazione a radiofrequenza è dimostrata cancerogena per l’uomo e dovrebbe ora essere classificata come ‘cancerogeno in Classe 1’ insieme al fumo di tabacco e all’amianto. La maggior parte dei segnali wireless contemporanei sono modulati a impulsi. Il danno è causato sia dall’onda portante ad alta frequenza sia dalle pulsazioni a bassa frequenza. Lo spiegamento di satelliti 5G deve essere proibito”.

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI MAURIZIO MARTUCCI PUBBLICATO
DA OASI SANA NEL SETTEMBRE DEL 2018

Foto tratta da rEvoluzione

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