De Bonis: “Con la scusa del Coronavirus in Italia 2 milioni di quintali di grano con le navi senza controlli”

24 maggio 2020

Pesantissima la denuncia del senatore Saverio De Bonis, che attacca frontalmente la Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova: “Con la scusa del Coronavirus, da Febbraio, ha bloccato l’Istituto per il Controllo di Qualità e per le Repressioni Frodi, l’ente che si occupa controlli sanitari sui prodotti agricoli. A cominciare dal grano estero arrivato con le navi a Bari

Sono successe tante cose strane in due mesi e mezzo di chiusura dell’Italia a causa dell’emergenza Coronavirus. Ma ci sono, in particolare, due notizie che riguardano l’agricoltura del nostro Paese. Le sottolinea il senatore della Basilicata, Saverio De Bonis, che è anche il presidente di GranoSalus, l’associazione di produttori di grano duro del Sud Italia e di consumatori.

“La prima notizia – racconta Saverio De Bonis – è che, in poco meno di tre mesi, è arrivato un quantitativo spaventoso di grano duro con le navi: circa 2 milioni di quintali. Mai in Italia è arrivato tanto grano duro estero con le navi in meno di tre mesi!”

“La seconda notizia – dice sempre il senatore della Repubblica – è che la Ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, con la scusa del Coronavirus, ha bloccato l’attività dell’ICQRS, sigla che sta per Istituto per il Controllo di Qualità e per le Repressioni Frodi”.

In pratica, non ci sono stati controlli!

(De Bonis parla del porto di Bari, ma anche i controlli sanitari sul grano che arriva in Sicilia con le navi – controlli disposti dalla Regione siciliana – lasciano molto a desiderare).

“La Bellanova – scrive De Bonis – passerà alla storia come il peggior Ministro dell’Agricoltura italiana. Voluta dalle lobby vicine a Renzi, è brava come Renzi nella comunicazione ma è solo fumo e niente arrosto. La risoluzione dei problemi di settore non le appartiene. Anzi lei con la sua inerzia indebolisce pure le nostre difese immunitarie. Tanto è vero che i pugliesi l’hanno già bocciata nelle urne e se non fosse stato grazie alla doppia candidatura in Emilia-Romagna oggi starebbe probabilmente a lavorare nelle aziende agricole come faceva da bambina”.

“Il Ministro Teresa Bellanova – prosegue De Bonis – in un’intervista pubblicata in un lungo articolo sull’edizione internazionale del New York Times, racconta come l’emergenza Coronavirus abbia riportato tanti italiani a lavorare nei campi, un mestiere che ormai da anni è svolto in larga parte da manodopera straniera stagionale, oggi bloccata nei propri Paesi a causa del virus. Nell’articolo sono riportate anche le parole di tanti imprenditori agricoli che sottolineano la mancanza di quelle competenze e professionalità necessarie per l’agricoltura moderna, ma anche l’impegno di tanti italiani per imparare il mestiere. Nell’intervista, però, il Ministro non dice che la maxisanatoria alla quale potranno accedere centinaia di migliaia di immigrati clandestini è un’offesa a milioni di italiani disoccupati e un danno anche a tanti immigrati regolari in difficoltà”.

“Ci ha sempre ripetuto – scrive sempre il senatore a proposito del Ministro Terasa Bellanova – che il lavoro nei campi gli italiani non lo vogliono fare. La solita litania, il solito slogan. Invece la realtà è ben diversa. C’è un boom di italiani che ‘tornano’ a lavorare nel settore agricolo. Lo dicono i dati dell’agenzia per il lavoro Orienta che parlano di oltre 10 mila richieste di persone, soprattutto giovani sotto i 35 anni, che hanno dovuto sospendere le loro attività lavorative. Molti avrebbero lavorato nella ristorazione, nei bar, nei parchi giochi, negli stabilimenti balneari e nella piccola distribuzione”.

“Un altro dato che smentisce la Bellanova. «In alcune ricerche attive come in Piemonte e Abruzzo, per esempio, i cittadini stranieri che rispondono alle richieste sono pochissimi»”.

Qui arriva la stoccata del senatore sul grano duro estero che arriva in Italia con le navi:

“Nessuna lacrima dal Ministro (degli importatori) per le tante navi 🚢 di grano 🌾 che da Febbraio arrivano al porto di Bari e che non vengono analizzate dal suo Ministero attraverso ICQRF, favorendo così l’arrivo di merce non controllata sotto il profilo sanitario che finisce sulle nostre tavole. Con la scusa del virus importiamo funghi e batteri oltre a pesticidi dannosi. Per gli importatori #andràtuttobene, per le nostre difese immunitarie un po’ meno! È questa la vera sanatoria durante il Covid19!”.

“La Bellanova elude i problemi reali dell’Agricoltura da Sud a Nord del Paese – scrive sempre De Bonis -. Sta di fatto che la stessa omette di confrontarsi con le Commissioni parlamentari in materia di agricoltura. Né risponde alle interrogazioni. Uno scandalo! Un esempio di cattiva politica che fa denotare inadeguatezza, incompetenza, impreparazione, incapacità. Brescia ad esempio è la prima provincia agricola d’Italia con 10.000 imprese. In un suo intervento in una trasmissione bresciana ci saremmo aspettati da lei proposte concrete per settori in crisi come lattiero caseario, suinicoltura, florovivaismo, viticoltura e invece il Ministro dell’Agricoltura si occupa di tutto, anche di competenze del Ministero del Lavoro, tranne che di agricoltura e zootecnia. Un disastro!”.

“Gli agricoltori, che non si sono mai fermati, e che vedono contrarre i propri redditi a causa di mercati in difficoltà e prezzi messi in discussione dai trasformatori, si aspettano dal proprio Ministro idee e proposte concrete. Invece assistono alle solite polemiche di partito costellate da slogan elettorali, secondo il modello comunicativo renziano. Delle sue lacrime di coccodrillo – conclude De Bonis – il mondo agricolo non sa che farsene. Chi finge di provare dispiacere quando in realtà è disinteressato al dolore o al danno arrecato al mondo agricolo, nonché a tutti consumatori, dovrebbe dimettersi. Solo allora #andràtuttobene!”.

 

 

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